sabato 31 marzo 2012

Risvegli

Quando aprii gli occhi mi trovai nel lettone vuoto, Stefano non era accanto a me, feci un pò fatica a ricordare dove ero ma sentivo sulle lenzuole l'odore inconfondibile dell'uomo che amo e mi sentii al sicuro quindi richiusi gli occhi e mi lasciai cullare da quella fantastica sensazione del dormiveglia che mi riportò alla realtà, ora ricordavo la casa, la serata e Franco. Se Stefano fosse stato qui gli sarei salita addosso e lo avrei cavalcato a lungo, appena sveglio ha un cazzo stupendamendamente duro, ma Stefano non c'era e io avevo voglia, tra il viaggio, la serata e il resto era un pò che non lo sentivo dentro di me.
Iniziai a fantasticare involontariamente e mi trovai coinvolta in una magnifica scena di sesso a 3 presa tra il bel Franco e il mio amore, mi eccittavo e allungando una mano sul comodino ritrovai il regalo di Giuliano, sembrava quasi una presenza viva sempre con noi. Non pensai più a dove poteva essere Stefano in quel momento, i sogni non si possono controllare e allora afferrai il finto Giuliano per piantarmelo nella figa con decisione, con gli occhi chiusi venni sognando di essere presa a pecorina dal mio fidanzato mentre avevo in bocca l'uccellone di Franco. Quella furiosa masturbazione mattutina mi ricaricò di energia, mi sentivo piena di voglia di fare, girare, vedere, scoprire. Lasciai che l'orgasmo fece il suo corso, lasciai calmare il corpo e i pensieri e mi sentivo distesa, rilassata, pronta per andare a cercare il mio amore. Mi alzai dal letto senza vestirmi, ormai avevo preso confidenza con il mio corpo nudo in quella casa. Riconobbi la voce in lontananza del mio fidanzato, era in cucina che chiacchierava con il nostro ospite, non volevo interromperli, ero contenta di sapere Stefano a suo agio. Ho sempre pensato con un pò di dispiacere che il mio fidanzato non avesse un amico del cuore, troppo preso da me non era riuscito a frequentare nessun coetaneo e i maschi che lo avvicinavano non erano mai disinteressati, puntavano tutti alle mie tette o al mio culo. Ci stavamo provando con Giuliano ma forse abbiamo avuto poco tempo o non era lui la persona giusta, quindi se ora questo Franco poteva rappresentare un'occasione ben venga.
Quando mi affacciai la prima cosa che notai fu il corpo nudo e naturale di Franco, non posso negare che la voglia di farmi sbattere anche da lui era forte ma non quanto il mio desiderio di prendere tempo, di studiare e capire questo ragazzo che almeno apparentemente si stava comportando così diversamente dagli altri. Ormai gli ronzavo intorno sempre con la patata al vento e lui non aveva tentato il minimo approccio. Mi convinsi che questo ragazzone siciliano era così pieno di figa che non aveva bisogno di elemosinare quella degli amici e il pensiero mi consolò, non era un morto di figa e proprio per questo ancor più desiderabile. Non riuscii a capire bene di cosa stessero parlando, sembrava si stessero scambiando dei complimenti e scelsi quel momento per entrare. Salutai quei due begli esemplari di maschi con un sorriso beato e presi posto accanto al mio amore. Notai che era l'unico ancora con gli slip addosso, ancora non riusciva ad abituarsi all'idea.
Gli diedi il buongiorno con tutta la lingua in bocca e quando mi staccai feci scendere le mani sul suo slip per tirarglielo giu. "Ma amore a cosa ti servono questi? Non vedi come sono di impaccio?" Stefano si ritrovò impalato con le mutande alle caviglie e un cazzo che sembrava scoppiare da un momento all'altro, era in imbarazzo per la sue erezione ma Franco cercò di stemperare la tensione con un sorriso: "Buongiorno Sabri, proprio di questo stavamo parlando, stavo spiegando a Stefano che in questa casa, al contrario di quanto siamo costretti a fare fuori, i vestiti sono davvero un intralcio e sono contento di vedere che anche tu la pensi così, cioè sono contento anche di rivedere le tue tette!" Non dissi quanto ero contenta io di rivedergli l'uccello ma credo fosse scontato. Mentre mi versavo del caffè Franco continuò il discorso. "Io qui sono sempre nudo e credetemi una volta che si inizia rientrare nei vestiti è davvero impossibile, e così anche tutti quelli che mi vengono a trovare si abituano e seguono l'esempio. Donne o uomini è indifferente, non sapete quanti caffè ho preso così anche con i due amici che avete conosciuto ieri e forse solo Stefano può capire il piacere di stare seduti su un divano con la minchia allegramente al vento. Senza vestiti cadono anche le maschere sociali che siamo costretti ad indossare, come avete visto non c'è malizia in questo, si chiama solo libertà. Non sono omosessuale anche se non mi sento di escluderlo completamente a priori, come dico sempre forse non ho ancora trovato l'uomo giusto" e concluse il discorso con una sana risata sincera e liberatoria.
Il cazzo di Stefano non accennava a cedere di un millimetro, mi sarei fatta scopare subito in quella cucina davanti a Franco ma sarebbe stata una mossa troppo azzardata e in contraddizione con il suo discorso quindi rimandai quel pensiero. Stefano non diceva una parola ma si vedeva dallo sguardo che seguiva con interesse e ammirazione le parole di Franco, forse si domandava se tutta questa sicurezza gli derivava dalle dimensioni del suo pene che poteva sfoggiare senza problemi e se anche tutti i suoi amici fossero tutti messi così. Francò sembrò intercettare quei pensieri e cercò di tranquillizzarlo "Sabri prima dicevo al tuo ragazzo che è davvero un uomo fortunato, sei una creatura meravigliosa e credimi io ne ho conosciute di donne, ma ora devo fare i complimenti anche a te, hai accanto un gran bel ragazzo, il vostro amore sta riempiendo ogni angolo di questa casa e sono davvero felice di avervi qui, vi prego restate tutto il tempo che volete e assolutamente consideratela casa vostra, in ogni senso...ci siamo capiti spero." E strizzò l'occhio sia a me che a lui. Finalmente Stefano trovò le parole per rispondere: "Grazie Franco, sei davvero una persona speciale e credo che accetteremo il tuo invito, anche se forse ci vorrà un pò per sentirci davvero parte di questa nuova "famiglia"". "Caro Stefano, qui il tempo è l'unica cosa che non ci manca, nessuno ci mette fretta" e da quelle parole mi fu chiaro che il nostro amico aveva tutta l'intenzione di andare oltre ma lo avrebbe fatto con i tempi giusti e la cosa mi piaceva ed eccitava all'inverosimile. "Forse quello che ti manca è solo un pò di sicurezza in te stesso, l'ho capito prima quando mi parlavi del vostro rapporto, vedi non c'è proprio nulla di cui vergognarsi, siamo giovani Stè e un giorno rimpiangeremo questi tempi se non ne cogliamo tutte le bellezze che può regalarci e poi amico lasciatelo dire non hai proprio nulla da invidiare a nessuno" concluse quella frase gettando l'occhio tra le gambe del mio fidanzato. E aveva ragione, come ho avuto già modo di dire Stefano è messo bene anche in termini di misure, ha un pisello lungo, forse non troppo grosso ma decisamente lungo si. "Ma fidati di me, se mi concedi di diventarvi amico amico io sono pronto a darvi una mano, si tratta di acquistare solo sicurezza nel proprio corpo e in tutte le possibilità che può offrire, conoscersi è la chiave di tutto. Ma ora basta parlare, siete pronti per una bellissima giornata di mare?"


Sabrina.

Nessun commento:

Posta un commento