mercoledì 15 aprile 2015

Inculata romantica


Non è che non abbia apprezzato il gesto, lo stallone, la sua sborra, e la sega di Stefano, chiavare fa sempre bene e farlo davanti a mio marito è la cosa che amo di più al mondo, ma lui è mio marito appunto e io ho anche un fidanzato. E con lui l'amore lo faccio diversamente.In più c'è da considerare che dopo quel pensiero carino da parte di Stefano ero ancora più eccitata. 
Dopo che ebbi finito di lavarmi andai a prepararmi, scarpe di vernice rossa col tacco a spillo, le calze a rete fitta, minigonna, canottierina e coprispalla con le maniche lunghe. Faceva uno strano effetto essere di nuovo vestita in mezzo a tutti gli uomini nudi seduti nei tavolini a bordo piscina. Mi guardano ma io li ignoro e raggiungo Angelo alla reception. Lo lascio sbrigare le ultime direttive per la serata poi gli dico "Oggi ho passato un bel pomeriggio con mio marito, ora è venuto il momento di stare con il mio fidanzato. Vai a prepararti ho prenotato in un ristorantino non troppo lontano da qui così avremo comunque la situazione sotto controllo".
Il viso di Angelo si illuminò, fece più in fretta che poteva e andammo a cena.
Dopo aver ordinato iniziammo a giocare alla nostra maniera accorgendoci di essere veramente innamorati.
"Magari vedono anche che ti sto facendo il piedino"
"Secondo me qualcuno pensa che io sia una escort". E ridevamo tra noi come ragazzini innamorati.

Tra il primo e il secondo mi alzo, vado in bagno sculettando come piace tanto a lui e non solo. Sento gli sguardi sul culo, sembra quasi che siano in grado di alzarmi la gonna o di vederci attraverso.
Quando torno dal bagno mi sono sciolta i capelli. 
"Che figa" commenta il mio innamorato fidanzato.
Gli metto qualcosa in mano e poi mi siedo. 
"Sembra un fazzoletto, no, sono delle mutandine". Per capirlo le ha un po’aperte, qualcuno potrebbe anche averle viste. Le metto in fretta in tasca e io mi accorgo che ha il cameriere a fianco. Almeno lui deve averle notate. Quando mi guardo intorno e noto vari sguardi che si distolgono improvvisamente. "Pensa che molti ora sanno che sono andata in bagno, mi sei tolta le mutandine e te le ho portate"
"Non ero più abituato al fatto che anche tu a volte le indossi" e ridiamo ancora.
Usciti dal ristorante scherziamo su quello che ho fatto e passeggiamo. Potrebbe sembrare ben poca cosa rispetto a tutte le nostre esperienze solite ma era proprio questo che lo rendeva ancora più eccitante.
Angelo allunga una mano e mi accarezzo i glutei. 
"Dai, ora che non c’è nessuno. Slacciati i pantaloni e tira fuori il cazzo".

Sembriano una normale coppietta che si scambia effusioni, io sono seduta sulle sue gambe. Nessuno può sapere che in quel momento il suo uccello duro si trovava nel mio intestino.

Chiedo a Angelo di muoversi un pochino quando qualcuno ci passa vicino. Io rimango impassibile: così tanto troia da non fare una piega con un cazzo nel culo.

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