domenica 12 aprile 2015

Testimonianze degli ospiti: Sergio


Sarò sempre infinitamente grato a Stefano e Sabrina per l'accoglienza all'Oasi. Grazie al loro lavoro svolto con vera passione ho avuto finalmente la possibilità di realizzare quella fantasia che mi girava in testa da tanto, ma la cosa più bella fu la possibilità di viverla nel modo più semplice e naturale possibile. Come avevo scritto a Sabrina avevo il desiderio di conoscere una coppia matura e con Maria Stella e Ettore non poteva andarmi meglio. In particolare lei, incarnava tutto l'insieme dei miei sogni erotici: una donna molto bella, non troppo magra e con le giuste curve. Sexy da impazzire.
Me la presentò Stefano durante un aperitivo, le sue tettone libere erano impossibili da non guardare così come era impossibile nascondere la mia erezione. L'unica cosa che indossava erano degli occhialoni scuri. Ci salutammo con baci e abbracci di cortesia e molto imbarazzo da parte mia. Ero a un passo dal mettere in pratica tutto quello che avevo sempre desiderato e non sapevo da dove iniziare, Maria Stella era davvero troppo per me.
Come dicevo devo molto al lavoro svolto dai due proprietari di quel posto meraviglioso. Stefano con molta discrezione e naturalezza chiama Ettore in cucina per fargli assaggiare qualche vino e fargli scegliere quello che ci avrebbe servito a cena dandomi la possibilità di restare solo con quella donna da sogno per cercare di sbloccare la situazione. Ma l'unica cosa che riuscii a fare fu alzarmi per andare al buffet e prenderle dell'altro vino. Per fortuna non ero di fronte a una sprovveduta, Maria Stella da donna esperta mi si avvicinò da dietro, mi sussurrò nell’orecchio con una voce da linea erotica: “So che ti piaccio. L'ho capito subito. Fai in modo di stare soli, noi due, e ti farò impazzire.”
Mi stava dando un compito preciso e difficilissimo, io ero convinto di poter contare sulla complicità del marito e invece la signora voleva mettermi alla prova forse. 
Prima di cena successive li guardavo chiacchierare. Ero un po’ inebetito, non riuscivo a seguire la conversazione, mi stavo già immaginando Maria Stella in tutte le posizioni. Lei come a leggermi nel pensiero mi guardava e rideva.
Cenammo insieme e a tavola Ettore fu il più chiacchierone, non risparmiandomi i dettagli delle loro scopate facendo crescere in me ben altri appetiti. Quando Ettore si alzò per andare in bagno Maria Stella prese la parola: "Come sai siamo una coppia aperta. Ma il tradimento è più eccitante, se l’altro ne è all’oscuro.”
Per tutto il resto della cena strusciò il suo piede contro la mia gamba. Io cercavo di capire se il marito era coinvolto in questa cosa o no. Se era anche quello un gioco preparato.
Decisi di stare al gioco e ogni volta che Ettore si allontanava per un attimo, la provocavo.
“Se stasera scopate pensa che sia io. Ma non fate troppo rumore, devo dormire. Io mi sveglio sempre molto presto alla mattina…”
Sabrina ci aveva sistemati nelle camere vicine, quelle con le pareti sottili da cui si poteva sentire tutto, con le pareti a scomparsa per cui sarebbe bastato pochissimo per unirmi a loro, ma non ero stato invitato.
A letto la sentii rifiutarsi, “ma abbiamo quel ragazzo vicino…”
“Di che ti preoccupi, se anche ci sente non si scandalizza mica. Al massimo si masturberà. Siamo diventati amici, abbiamo molte cose in comune…”
"Sì, pure la mia figa, mi sa, se continua così". La sentii ridere prima di aprire le gambe per suo marito.
Nella notte mi alzai per andare a bere. Non resistetti, provai a scostare piano la parete e sbirciai dentro. La vidi chiaramente, dormiva in posizione prona. Il lenzuolo le arrivava poco sotto le natiche. Tornai a letto con il cazzo durissimo.
Mattiniero. Così le aveva detto. Erano le sette, mi alzai e raggiunsi la cucina. L’erezione che avevo non era quella consueta del mattino. La trovai che stava per fare colazione.
“Come mai già sveglio?” mi disse indicando spudoratamente il mio cazzo. Mi prese un po’ in giro. Intinse il dito nel miele, portandolo voluttuosamente alla sua bocca, poi alla mia.
Dovevo essere io a prendere l’iniziativa e lo feci. L’alzai e poi la spinsi a pancia in giù sul tavolo.
“Va bene, d’accordo, sei una gran figa Maria Stella mia. E' da ieri che vorrei scoparti,hai vinto tu". "Però fai silenzio, non voglio svegliare Ettore.”
“Stai zitta, puttana, e dimmi dove lo vuoi”
Conosco i tuoi gusti. Prova a scoprire se sono uguali ai miei”
Il suo culo era veramente aperto, le chiappe nascondevano a malapena il buchetto da violare, era invitante e sfrontato. Le tenni una mano davanti alla bocca, non volevo che gridasse, ma non credo che venne perchè io durai molto poco. Ma non sembrava ancora finita.
“Ora ti faccio la mia specialità”, disse.
Cominciò un pompino. Le dissi di fermarsi, ero appena venuto, avrei impiegato troppo a venire di nuovo, non volevo rischiare. Guardandomi dal basso mi fece segno di tacere.
“Ho detto che è la mia specialità”.
Con la mano sotto si stava masturbando, riprese il pompino. Bravissima, sì, ma ero appena venuto, il mio cazzo era semi-rigido fino a che non compresi quale era la sua specialità: un dito in culo. Il suo dito medio, reso scivoloso dai suoi umori, aveva violato il mio buco del culo. Lo roteava, lo faceva entrare e uscire. Mi accorsi che il mio pene si era inturgidito del tutto, istantaneamente. La sua lingua sul glande. Un altro dito, dentro e fuori, e ancora dentro, a premere lì, in un punto così sensibile che non volevo che lo toccasse, anzi no, non volevo che smettesse di toccarlo. Venni, venni subito, venni più di prima. Lei rideva. io ero crollato sulla sedia.
Mi salì sopra, sedendosi sopra di me. La figa era sulla mia faccia, mi disse di leccare. Andammo avanti così, non so per quanto tempo. Lei era venuta, ma non accennava a spostarsi. Ogni tanto mi segava con la mano, oppure ancora con la bocca. 
Sentii la porta della loro stanza aprirsi.
“Dai, calmati, è entrato in bagno… se vuoi c’è tempo per un altro speciale…”






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