giovedì 2 aprile 2015

Sorella ritrovata. 

(in foto: Abella Danger, Abella's Ass Is In Danger, Brazzers.com)


   Il giorno dell'inaugurazione fu davvero speciale. Rividi finalmente mia sorella Andrea, e il marito, come mi aveva già detto per telefono, le aveva regalato la plastica alle labbra, e in effetti adesso aveva davvero una bocca da pompinara. Io stavo in cucina a preparare l'aperitivo, quando ad un certo punto me la vedo davanti con quella bella bocca carnosa e quasi non la riconosco.
"Dio mio che bocca!" le dissi.
"Te l'ho detto, faccio certi pompini con queste labbra..." rispose. "Dai, tiralo fuori che ti faccio vedere".
"Cosa?!".
"Sì dai. Però stai attento a non venirmi dentro".
   Non ebbi neppure il modo di oppormi, Andrea si inginocchiò e mi tirò giù la lampo dei pantaloni e mi prese il cazzo che era ancora moscio, e se lo mise in bocca. Tempo due secondi e diventò durissimo. Aveva proprio ragione, quelle labbra gonfie erano fantastiche. Era come sentire una sensazione di gran caldo e grande morbidezza intorno al glande.
   Mentre Andrea mi sbocchinava, nell'oasi erano appena arrivati gli altri ospiti. Sabrina aveva portato Giuliano a fare una visita al nostro regno, e secondo i miei calcoli al momento erano chissà dove a ricordare le loro prime scopate anali. E poi c'era quella Maria Stella di cui parlava Tiffany, e che ci crediate o no, era proprio lei. Certe volte la vita gioca strani scherzi del destino. Tiffany, quando era ancora uomo, era stato uno dei suoi alunni migliori. In quel periodo aveva la cattedra a Napoli, e ci restò per tutti i cinque anni di scuola di Tiffany, poi ottenne il trasferimento in Sicilia, dove abitava con suo marito Ettore. Poi Tiffany a diciotto anni decise di realizzare il suo sogno. Ma nessuno lo capì, neppure i genitori, e così dopo l'intervento, andò a rifugiarsi a casa di Maria Stella, che intanto era ritornata in Sicilia. Con lei aveva avuto sempre un rapporto molto intimo e le aveva sempre confidato tutto. Maria Stella era l'unica che lo avrebbe capito, e fu molto contenta di ospitarlo a casa sua.
   Ma ritorniamo a me e a mia sorella. Iniziai a fiottarle in bocca e lei protestò.
"Ehi! Ti avevo detto niente sborra in bocca! Ma allora sei di coccio!" urlò mentre il mio seme le colava dai lati delle sue nuove labbra da pompinara.
"Scusami Andrea, non volevo!".
"Sì vabbè. Di' la verità, non vedevi l'ora di farlo, di riempirmi come uno sborratoio" mia sorella si alzò e andò a sciacquarsi la bocca.
"Vabbè dai, che c'è di male? Non vorrai dirmi che tuo marito non lo fa".
"Certo che lo fa, ma lui è mio marito. Tu sei mio fratello, c'è una bella differenza credimi".
   Alle otto era tutto pronto. Eravamo tutti rigorosamente nudi. Avevamo imbandito una grande tavola piena di roba da mangiare, proprio nel ristorante, dove si sarebbe svolto gran parte del mio lavoro. Andai a salutare Maria Stella che stava parlando con Tiffany. Era sempre meravigliosa, non so come facesse, ma nonostante i suoi cinquant'anni aveva sempre uno dei culi più belli che avessi mai visto e la pelle sempre liscia come quella di una ragazza di vent'anni. Mi ci avvicinai e la cinsi da dietro con le braccia, e premetti il mio cazzo mezzo duro in mezzo alle sue natiche.
"Indovina chi sono" le dissi.
"Vediamo un pò. Dalla consistenza del tuo cazzo che cerca di entrarmi in culo e di conseguenza cerca di impalarmi, direi che sei Stefano".
   Poi si girò verso di me e ci baciammo, ma senza lingua. Era davvero felice di vedermi. Poi andai da Tiffany, e abbracciai lei da dietro, tenendomela stretta come se fossi un fidanzato geloso, e le accarezzai la pancia e i fianchi.
"E quindi sei stata la professoressa di questa monella" dissi a Maria Stella.
"Ebbene sì. Vedo che tra di voi c'è molto affetto".
"Non è semplice affetto" dissi, "è amore".
"Che bravi" accarezzò il viso di Tiffany, orgogliosa come una mamma che vede la propria figlia insieme al suo fedele fidanzato. "Mi fa davvero piacere".
   Intanto il mio cazzo, in mezzo alle chiappone burrose di Tiffany, era diventato di pietra. E avevo iniziato a spingerglielo contro il buco del culo per farle sentire quant'era duro. E lei mi sussurrò qualcosa.
"Stasera voglio che mi inculi di nuovo".
"Con piacere" le risposi.
   In verità quella sera avrei dovuto passare del tempo anche con Martina. D'altronde ero pur sempre il suo ospite, nel senso che aveva deciso di invitare me, anche se non ne capivo il motivo dal momento che non avevamo legato tantissimo. Insomma, tra me e lei non c'era chissà che grande complicità o cosa. Infatti mi chiedevo come mai si fosse legata così tanto a me, dal momento che da quando ci eravamo conosciuti ci eravamo scambiati sì e no due parole. Ma di lasciare Tiffany, e soprattutto di lasciare il suo culo burroso, non mi andava tantissimo. Comunque cercai di fare un piccolo sforzo e raggiunsi Martina, la quale era piuttosto giù di corda, e notai che il fatto di stare nuda di fronte a tutti noi le creava un pò di imbarazzo. Cercai di metterla a suo agio e così la presi per mano e la portai a conoscere un pò di gente. Ma non facevo altro che guardare Tiffany, circondata da molti maschietti affascinati dalle dimensioni del suo cazzo. E li vedevo che glielo toccavano e glielo prendevano in mano incuriositi. E anche lei ogni tanto mi guardava. Insomma, i miei occhi la cercavano, i suoi occhi cercavano me. Non vedevamo l'ora di rimanere da soli.
  
Stefano. 

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