mercoledì 8 aprile 2015

Lo stallone misterioso. 

(in foto: Tiffany Doll, Backstage with Tiffany Doll, 21Sextury.com)


   E così io e Martina ce ne andammo nella camera da letto. C'aveva pensato Sabrina a bendarla e così la guidai io e la feci sedere su di una sedia, al centro della stanza, e la lasciai lì per qualche minuto, in attesa, e intanto la guardavo. L'attesa le avrebbe fatto salire l'eccitazione alle stelle, e infatti la vedevo tormentarsi, forse ancche un pò spaventata perchè non sapeva con esattezza quello che sarebbe successo. Nel freattempo mi spogliai, avevo il cazzo già duro perchè io, a differenza di Martina, sapevo cosa stava per succedere. E così avvicinai la punta del membro alle sue labbra e lei ebbe un sussulto, non se lo aspettava. Lei aprì la bocca, ma non glielo misi subito dentro, piuttosto glielo strofinai prima sulle guance, lei cercò di prenderlo con le labbra ma senza riuscirci.
"Stefano, sei tu?" mi domandò.
"Sì, non avere paura" e continuai a strofinarle il cazzo sulla faccia, poi lo avvicinai alla sua bocca e lei lo accolse tra le labbra.
   Angelo era appena entrato nella stanza, ma senza farsi sentire, e ci guardava. Quella visione lo eccitava da morire. La sua fidanzata stava sbocchinando un altro uomo, era quello che aveva sempre desiderato. Io lo sapevo che lui era lì a spiarci, ma Martina no, e non doveva saperlo. Almeno, non ancora. Quello che Angelo stava provando in quel momento lo riuscivo a percepire benissimo; anche io ero stato come lui, desideroso di vedere la mia donna insieme ad un altro uomo. Per lui era come un sogno che si realizzava, e la realizzazione di quel sogno dipendeva da me, e da me dipendeva la buona riuscita di quell'esperienza. Devo dire che Martina era un pò impacciata, il suo pompino sembrava un lavoro da principiante. Non aveva molta esperienza, era chiaro.
"Brava così, sbocchina".
   Mi girai verso Angelo, che nel frattempo si era spogliato anche lui, e aveva un cazzo duro da paura, ed era così eccitato che c'era pericolo che sborrasse da un momento all'altro. Gli feci segno di avvicinarsi, e lui venne al mio fianco, e puntò anche il suo cazzo sulla bocca della sua donna. Martina nel sentire un secondo cazzo sulle labbra ebbe un altro sussulto.
"Non ti preoccupare Martina, è l'amico di cui parlava Sabrina. Ti puoi fidare di lui".
   Con due cazzi puntati sulla faccia Martina non sapeva come comportarsi, e così ci sbocchinò a turno. Prendeva il mio e dopo qualche minuto lo lasciava a prendeva quello di Angelo. Poi ad un certo punto la presi per mano e la portai verso il letto. Mi ricordai di quello che aveva detto Angelo, e cioè che il culo doveva essere suo. Non voleva che fosse violato da altri, e così mi distesi sulle coperte e Martina si mise sopra di me. Le indirizzai il cazzo nella vagina e lo feci scivolare dentro lentamente. Angelo era lì davanti a noi che si masturbava, e io gli feci segno di fermarsi, altrimenti sarebbe venuto troppo presto, e allora lui, un pò a malincuore, si fermò. Ma non vedeva l'ora di ricominciare o comunque di essere reso partecipe della monta. E così con le mani allargai le natiche di Martina, adesso il suo buchetto anale era oscenamente in vista, e feci segno a Angelo di avvicinarsi. Lui si mise dietro la sua donna e avvicinò il glande al buco del culo, ma lei si ritrasse.
"No, il culo no! Ho promesso a Angelo che lo darò solo a lui" disse.
"Non ti preoccupare Martina, adesso Angelo non c'è. Sarà il nostro segreto" risposi.
"Ti prego, fai piano. Chiunque tu sia. Non sono molto pratica" intanto le era entrato in culo già per metà, ma Angelo aveva non poche difficoltà a spingerlo dentro. Il condotto anale era abbastanza stretto, e lei si lamentava un pochino. Per fortuna Angelo fu abbastanza bravo da entrare dentro con tutta la calma. Quando l'asta fu entrata in tutta la sua interezza iniziammo a fare sul serio e quella doppia penetrazione si trasformò in una monta selvaggia. Vidi Sabrina sulla porta che ci guardava; stava lì con le braccia incrociate e un sorriso di complicità. Angelo, che stava sopra la sua donna, con il palo infilato nel suo retto, era in estasi. E glielo leggevo chiaramente in faccia che avrebbe avuto voglia di dirle un sacco di cose spinte, ma non lo faceva per non farsi scoprire. Se avesse sentito la sua voce, ovviamente Martina avrebbe scoperto che non era un estraneo che le stava penetrando l'ano, bensì il suo fidanzato. E allora pensai che ad Angelo avesse fatto piacere se a dire a Martina cose spinte fossi io, e allora mi inventai qualcosa.
"Che porca che sei. Secondo me prima di Angelo ne hai presi tanti di cazzi".
   Angelo mi sorrise, gli piaceva quello che dicevo.
"Un paio di giorni fa facevi tanto la santarellina e adesso guardati, un cazzo in figa e uno in culo. Altro che santarellina, sei una maiala da competizione" più dicevo porcate e più sembrava che Angelo si avvicinasse all'eiaculazione. E infatti i suoi movimenti mi apparirono sempre più decisi, e capii che aveva cominciato a inondarle il buco del suo seme. Io ancora potevo resistere per qualche minuto, ma ad un certo punto sentii una sorta di calore sull'asta, che man mano scendeva verso le palle. Era la sborra di Angelo, che stava colando fuori dall'orifizio anale di Martina, e lentamente scese giù fino a ricoprirmi l'asta. Forse fu quel calore ma ebbi l'impulso di sborrare anche io, così uscii fuori dalla sua vagina e iniziai a fiottare. La sborra zampillò da tutte le parti e si amalgamò con quella di Angelo, il quale prima che Martina di togliesse la benda dagli occhi, uscì dalla stanza. Sabrina si congratulò con lui dandogli una pacca sul sedere e entrambi uscirono dalla scena. A quel punto io e Martina ci acquietammo sul letto e lei si tolse le benda.
"Ma... dov'è lui?" mi domandò.
"Se n'è andato via".
"Ma non ha detto neanche una parola".
"Infatti, non è un tipo molto loquace".
"Beh, poteva salutarli perlomeno.
"Non ti preoccupare, ho come l'impressione che vi rivedrete molto presto".

Stefano.

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