mercoledì 22 aprile 2015

Un'esperienza nuova.


   La posta di Sabrina Bocca e Culo e la sua relativa rubrica andava alla grande. Arrivavano a casa centinaia di lettere di gente che chiedeva a mia moglie consigli e pareri, e lei poteva leggerne soltanto una parte di queste. Erano davvero troppe. Certe volte l'aiutavo anche io a leggerle, e una volta lette le sottoponevo quelle più interessanti. Alla fine riusciva a rispondere soltanto ad un paio di queste, le altre purtroppo rimanevano senza risposta. Nel mucchio di lettere ne trovai una interessante, e la feci leggere a Sabrina. La mandava un certo Marco, e chiedeva a Sabrina se era mai stata in una gloryhole, e se sì quanto le era piaciuto. Sabrina mi guardò e mi sorrise, non sapeva cosa dire.
"E allora?" domandai. "Ci sei mai stata?".
"No, in verità non ci sono mai stata" rispose. "Butta via quella lettera e cerchiamone un altra".
"No, aspetta. Davvero non sei mai stata in una gloryhole?".
"Beh, ne abbiamo una nella nostra oasi, ma lo sai bene che è stata utilizzata pochissimo. E per quanto mi riguarda ci sono entrata soltanto per vedere com'era fatta. Tutto qui. Perchè, tu ci sei stato?".
"Io sì".
"Ah sì? E con chi?" Sabrina fece finta di essere gelosa.
"Con Tiffany. Mi ci ha portato lei".
"E ti sei fatto sbocchinare o...?".
"...o?".
"...oppure hai sbocchinato?".
"Ho sbocchinato".
   Sabrina era diventata tutta rossa. Non la vedevo arrossire da un sacco di tempo. L'idea di vedermi fare un pompino a qualcuno la eccitava tantissimo, ma sembrava non volerlo ammettere, e così per smorzare quel suo imbarazzo guardò le altre lettere, ma senza leggerle, se le rigirava tra le mani con finta indifferenza, e io capivo che stava pensando a quello che avevo appena detto, e che il discorso non era chiuso come voleva farmi credere lei. Aveva il fiatone, ma cercava di camuffarlo alla meglio. Ogni volta che c'era un'idea, una fantasia che la eccitava terribilmente le veniva il fiatone, e allora cominciava a sospirare di insofferenza, perchè avrebbe voluto realizzare quella fantasia porca che le stava ronzando nella testa. L'idea di vedermi sbocchinare uno sconosciuto in una gloryhole la stava facendo andare ai matti. Cominciò perfino a tremare leggermente.  
"Muori dalla voglia, vero?" domandai.
"Di fare cosa?" Sabrina fece finta di cadere dalle nuvole.
"Di guardarmi mentre lo faccio".
"Oh sì, non sai quanto!" finalmente mia moglie vuotò il sacco.
"Facciamo così... ti ci porto, così potrai rispondere alla lettera del tuo ammiratore".
"Oh sì, ti prego! Solo l'idea e c'ho un lago nelle mutande" rispose allargando le cosce e in effetti vidi che aveva il perizoma zuppo.
   E così ci mettemmo in cammino per il club che mi aveva fatto conoscere Tiffany. Prima di entrare avvertii Sabrina che era un club frequentato esclusivamente da uomini, di tanto in tanto si vedeva qualche trans, ma niente di più. Insomma, volli metterla in guardia sul fatto che davanti a tutti quegli uomini si sarebbe potuta sentire a disagio. Ma la sua voglia di vedermi fare quella cosa era più forte dell'imbarazzo, e così entrammo dentro. Pagammo la quota dovuta e entrammo nella stanzetta dove c'erano gli armadietti, dove riponemmo i nostri vestiti. Davanti agli armadietti c'erano cinque uomini che si stavano spogliando, e quando videro Sabrina le misero gli occhi affamati addosso, e lei se ne accorse e cominciò a spogliarsi. Quando liberò le sue morbidose tette ci furono dei commenti sottovoce: "Che bocce!", "chissà che spagnole!", "che vacca da monta!". Per quanto stessero parlando sotto voce, io e Sabrina riuscimmo a sentirli benissimo, ma facemmo finta di niente. Una volta nudi ci addentrammo nel club, e quasi come un padrone di casa feci fare un giro di perlustrazione a mia moglie. La portai nella piscina, e anche qui l'attenzione di tutti si focalizzò su Sabrina. Mia moglie, tutta nuda, era un miraggio in quel club, che non vedevano che uomini e trans tutto l'anno. Vedere una donna con tutti quegli attributi fu per loro un'eccitante novità. Poi portai Sabrina nel labirinto di specchi, dove incrociammo altri uomini. Il labirinto era molto stretto, quindi quando passavamo accanto a loro, quelli si strusciavano addosso a Sabrina con la scusa dello spazio ristretto. Uno addirittura non appena sfiorò col cazzo il culo di mia moglie iniziò a fiottare, e il suo seme saltò sulle sue natiche.
"Ops, mi scusi" disse.
"Non si preoccupi" rispose Sabrina. "Può capitare".
   L'eccitazione era alle stelle. Lungo il labirinto, come già detto in qualche post precedente, c'erano una serie di stanzette dove fare sesso, e c'era anche una dark room. Dalle stanzette, la maggior parte chiuse a chiave, si sentivano urla di piacere di ogni tipo. Urla maschili, ma anche di qualche trans. Lungo il nostro tragitto non erano rari i commenti da parte di chi ci incrociava. Erano commenti rivolti a Sabrina naturalmente. "Che maiala!", "che gran culo che c'hai, te lo romperei". I commenti erano così tanti che alla fine divennero parte della tappezzeria, nel senso che non ci facevamo neanche più caso. Dopo aver percorso tutto il labirinto arrivammo alla famosa gloryhole. Ci trovammo davanti a quei buchi sul muro, ma non c'era nessun cazzo che ne fuoriusciva.
"Eccoci qui" dissi. "Ma pare che dall'altra parte non c'è nessuno".
"Come sarebbe a dire?" Sabrina si impuntò. "Non è possibile. Ehi, sveglia!" urlò. "Tirate fuori i vostri bei piselloni che abbiamo voglia di sborra!".
   A quel punto ne uscì fuori uno, bello grosso, con una cappella dura e viola, e l'asta percorsa da spesse vene verdi.
"Finalmente" disse Sabrina. "Eccone uno. Dai tesoro, fagli vedere cosa sai fare".
   Mi inginocchiai e lo misi in bocca, iniziai a spompinare e Sabrina mi teneva una mano dietro la nuca e mi accompagnava nei movimenti, spingendomi la testa avanti e indietro.
"Così, bravo amore. Sbocchina, dai. Fallo sborrare" e intanto con l'altra mano aveva cominciato a sgrillettarsi. Era così bagnata che vedevo le goccioline dei suoi umori colargli tra le cosce. Ma per quanto ce la mettessi tutta, lo stallone che stava dall'altra parte del buco resisteva. Si inginocchiò anche Sabrina.
"Non ce la faccio più, ne voglio un pò anche io".
   Ci mettemmo a sbocchinare insieme. Percorrevamo l'asta con la lingua, arrivando al glande dove le nostre labbra si incontravano in un tenero bacio. Finalmente lo stallone iniziò a fiottare e la sborra ci saltò sulla faccia. Il grosso cazzo sparì nel buco, ma ne apparve un altro, e un altro nel buco accanto. Questi erano più piccoli e ancora mezzi mosci, e allora ci mettemmo subito all'opera e nel giro di qualche secondo li facemmo diventare di pietra. Schizzarono e ci riempirono la faccia. Nel giro di mezz'ora facemmo sborrare una decina di cazzi, alla fine eravamo ricoperti di sborra calda, ce l'avevamo dappertutto, ma soprattutto in faccia. Nonostante ci fossero ancora altri cazzi che volevano godere con le nostre bocche, noi decidemmo di andare via. Tutta quella sborra ci aveva inebriati e ridevamo come stupidi. Riprendemmo la nostra roba e filammo via. Entrammo di corsa in macchina e ci rendemmo conto che non ci eravamo neppure ripuliti; avevamo ancora tutto lo sperma sulla faccia, e la cosa ci fece ridere, poi Sabrina si avventò su di me e mi ripulì il viso con la lingua.
"Adesso sono pronta" disse. "Posso rispondere alla lettera del mio ammiratore".    

Stefano.

Nessun commento:

Posta un commento