lunedì 9 luglio 2012

Finalmente Lorenzo

L'arrivo di mia cognata Andrea mi aveva messo il fuoco in corpo ancora di più se fosse possibile. Era la copia al femminile di Stefano per cui non potevo non trovarla attraente da morire, ma non era solo questo naturalmente. Ero a conoscenza delle dicerie sul suo conto e una golosa di sperma in giro per casa poteva significare soltanto una cosa: più sborra per tutti!
Il rapporto tra lei e Stefano era molto rispettoso cosa che rendeva ancora più torbide le mie fantasie, feci due conti e pensai che se Luana aveva pensieri sconci su suo figlio era plausibile che Andrea ne avesse altrettanti su suo fratello, non che pensassi seriamente a chissà cosa ma una sborratina fraterna in faccia non avrebbe fatto male proprio a nessuno, senza contare che con questa strafiga in giro presto si sarebbe rifatto vivo pure Lorenzo, ne ero certa.
Con questi nuovi pensieri mi alzai prima del solito quella mattina e alle nove ero già nella nostra spiaggetta privata per approfittare al meglio dei primi raggi di sole.
Nessuno si alzava mai prima delle dieci, salvo Andrea che era sul nostro terrazino a stendere il bucato per la gioia del nostro vicino guardone che poteva apprezzare bellezze nuove. Optai quindi per un topless non troppo spinto non essendoci in giro ancora nessuno da deliziare con il mio corpo nudo.
Ma mi sbagliavo. A fissarmi con aria viziosa tra le gambe mi ritrovai proprio Lorenzo. Era in slip in piedi accanto a me. Lo osservavo con la coda dell'occhio cercando di restituirgli l'indifferenza con cui mi aveva trattata negli ultimi tempi, ma scorgere i suoi coglioni disegnarsi negli slip aderenti mi fece bagnare all'istante, la figa si dilatava.
Lui mi girava intorno in silenzio squadrandomi da ogni angolazione prima di aprire bocca senza nemmeno salutarmi.
"Ti ho vista con Roul e Stefano l'altra sera" iniziò con voce dura.
"Cosa?"
"Tu lo succhiavi a Stefano e quella specie di mio gemello ti scopava come una cagna...prova a negarlo"
"Ma insomma.." non sopportavo questa pseudo scenata di gelosia, cosa avrei dovuto fare nell'attesa che si ricordasse di avere un cazzo tra le gambe? Di conseguenza non negai.
La mia reazione lo irritò e mi strattonò con violenza lo slip del costume lungo le gambe.
"Ma cosa stai facendo Lorenzo?"
"Non lo vedi? Voglio vedere la figa.."
"Ma qui? E se venisse qualcuno?"
"Proprio tu lo dici? Apri le gambe voglio vedere il buco...voglio toccarlo".
Era tornato il Lorenzo che piaceva a me e mi lasciai toccare docile come la sua cagnetta di sempre.
Le sue dita giocavano con le mie labbra intime, le aprivano, le manipolavano con rabbia. Ero tutta bagnata, nonostante quelle non fossero proprio carezze delicate. Pizzicava il clitoride, passava il dito lungo la fessura per compiacersi dell'eccitazione che mi provocava trattandomi così.
"Come sei bagnata...Apri di più le gambe.." Obbedii.
Mi ha infilato un dito nella vagina muovendolo come se volesse arrivare in fondo il più possibile. I capezzoli mi facevano male per quanto erano duri.
"Apri di più, voglio sentire l'odore di figa e del culo". Mi spingeva le cosce per aprirle, sentivo il fiato caldo sulla figa da cui aveva tolto il dito, mi annusava la figa e l'ano che sentivo dilatarsi. Desideravo un dito o anche il suo uccello in culo che non arrivò, preferiva manipolarmi la figa mantenendone il controllo e io lasciarmi fare eccitata e passiva.
Stava tra le mie cosce aperte in ginocchio col naso sulla figa e sul culo annusandoli.
"Dai basta non resisto così"
"No no ancora un pò". Dagli slip gli spuntava la punta della cappella incollato al ventre, si toccava l'uccello continuando ad annusarmi il culo.
"Sei sempre così profumata in attesa di cazzo" non sembrava una domanda no.
Non avevo scelta, comandava lui quindi chiusi gli occhi e attesi, non troppo, qualcosa di grosso e liscio mi stava entrando nella figa.
Non riconoscevo il suo cazzo però, fui costretta ad aprire gli occhi per vedere la banana che mi ero portata per colazione infilata nella figa. La faceva andare e venire in fondo guardando ipnotizzato. Era brutale la infilava e sentivo aprirmi sul frutto lungo e liscio.
"Ti piace più questo o l'uccello di Roul?"
"Non lo so" ed era vero, se si trattava di lui riuscivo perfino a preferire un'inanimata banana ad un cazzo vero e pulsante.
Di colpo mi ha tolto la banana e mi ha costretta a voltarmi a pancia in giù. Lorenzo mi ha aperto il solco delle natiche, ci ha passato sopra la banana fermandola sull'ano. Ho trattenuto il fiato quando l'ho sentito infilarmi la punta nel culo, poi lentamente spingendo l'ha fatta penetrare per metà. Sentivo l'ano rompersi e lui che la faceva andare e venire come aveva fatto prima nella figa.
"Lo vedi che ti piace? Non dici più niente?" ma io non ero in condizioni di parlare.
Di colpo ha lasciato la banana piantata dentro per metà ed è venuto a sedersi davanti a me.
Mi ha sollevato la testa e l'ho visto davanti a me con le cosce aperte, l'ano peloso, i coglioni gonfi e il cazzo ritto. Si era tolto lo slip e mi spingeva la testa sui suoi coglioni.
"Succhiamelo come hai fatto a Stefano" non aspettavo nient'altro.
Gli ho leccato i coglioni e senza accorgemene sono scivolata con la lingua sull'ano circondato di peli. il sapore era forte ed eccitante ma si è scostato quasi subito per mettermi la cappella in bocca.
"L'uccello..succhiami l'uccello!"
Ho cominciato a pomparlo sentivo che mnon ci avrebbe messo molto ad eiaculare, l'uccello mi sbatteva in bocca mentre la banana scivolava fuori da sola, lui mi guardava fare.
"Chissà se quella porca di tua cognata lecca bene come te". Quella frase mi ha eccitata, senza toccarmi con la banana ancora infilata tra le chiappe ho raggiunto l'orgasmo afferrandomi ai suoi coglioni caldi e duri con una mano, li ho stretti come se volessi riprendere il possesso di ciò che era stato mio. Quel gesto lo ha fatto venire nella mia bocca. Lo sperma mi colava direttamente in gola, avevo il naso nei suoi peli che avevano un odore di maschio ancora più forte. L'uccello si svuotava e io continuavo a succhiarlo senza mandare giù, lasciandola colare ai lati della bocca.
Lorenzo gemeva ripetendo che sono una maiala, una sporca viziosa che gli avevo leccato il buco del culo ma godeva e non la finiva più di schizzarmi in gola in fiotti densi e bollenti. La banana aveva abbandonato il mio culo e dal suo uccello colava ancora sborra quando si è alzato per rimettersi lo slip.
"Mi hai leccato il culo, maiala!" è stato il suo saluto prima di lasciarmi sola.
Sulla banana erano rimasti peli della mia figa, non so perchè ma guardandola mi è venuto istintivo mangiarla dopo averla sbucciata.
"E' buona la banana vero cognatina? A me quello che piace di più però è il succo, a te no?"
"Ehm...si..infatti.." Non l'avevo vista arrivare e non me l'aspettavo così esplicita, cosa avrà visto?
L'ho salutata in fretta per tornare in camera non ero certa di volere che si accorgesse dell'odore dei peli di Lorenzo che avevo ancora addosso, del suo sperma in bocca, almeno per il momento.
Sabrina

1 commento:

  1. mmmmmmmmmmmm semmpre eccitantissima..la mia sabrina..... U.V.

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