lunedì 9 luglio 2012

Quella porca di mia sorella.

(in foto: Paige Turnah, Her Ass is a Real, Brazzers.com)

In quei giorni, venne a stare a casa nostra mia sorella Andrea. Mi pare che non vi ho mai parlato di lei. Beh, ce ne sarebbero di cose da raccontare. Ne ha date di preoccupazioni a mio padre, che neanche ve lo sto a dire. Devo confessarvi che se Sabrina era conosciuta in città come Sabrina Bocca e Culo, mia sorella era conosciuta come Andrea Sborra in Faccia. Andrea e io abbiamo due anni di differenza. Abbiamo frequentato la stessa scuola, e quando io ero al terzo anno, lei era al quinto. E i miei compagni si vantavano di aver fatto un sacco di porcherie con lei, e me lo ricordavano per farmi incazzare. In principio non ci credevo, pensavo che lo dicessero solo per farmi arrabbiare. Poi, col tempo, capii che Andrea era una ragazza che spalancava le cosce a chiunque. Presto si fece conoscere per la sua passione per la sborra; in città si diceva che fosse l'unica ragazza che permetteva di farsi fiottare in faccia dagli uomini che si portava a letto. E vi lascio immaginare come, in breve tempo, proprio per questo particolare, sia diventata l'oggetto del desiderio di molti uomini. Poi, Sabrina, con la sua nomina di regina del sesso anale, le rovinò un pò la piazza. Ma nonostante questo, Andrea continuò ad avere rapporti con numerosi uomini, e a farsi imbrattare il viso di sborra. Purtroppo, a differenza di Sabrina, non era stata molto fortunata, nel senso che non era mai riuscita a trovare un uomo serio, capace di amarla come una donna. Era considerata da tutti come uno sborratoio, e tale considerazione le rimase addosso ancora per molto altro tempo ancora. Ma ritorniamo a noi. Andrea venne a passare un pò di giorni da noi. Ma ho chiesto direttamente a lei di parlarvi di questa esperienza; è certamente meglio che a parlarne sia la diretta interessata. E spero che possa continuarlo a fare per altro tempo ancora.

Stefano.


Chieso scusa se mi intrufolo nel blog di mio fratello Stefano, ma è stato lui a chiedermi di scrivere qualche post, e lo faccio con piacere, nella speranza che possiate trovare la mia vita vagamente interessante. Che lavoro faccio? Vendo case. Sì, è un lavoro piuttosto patetico, ma non ho altre possibilità. Dove vivo? A casa dei miei genitori. Infatti provo una certa invidia per mio fratello, e per la sua fidanzata, che sono riusciti a staccarsi dal cordone ombelicale della famiglia. Io, sarà perchè ancora non ho trovato l'uomo della mia vita, vivo ancora con i miei. Ma a casa ci sto poco. Non vorrei che vi fasceste di me una cattiva idea, ma praticamente passo le mie notti saltando da un letto all'altro. Spesso mi sveglio nel letto di un uomo di cui non conosco neanche il nome. Proprio come quel giorno, quando decisi di passare un pò di giorni a casa di mio fratello. Mi svegliai nel letto di qualcuno che conoscevo appena; avevo le labbra e tutta la faccia piena di sperma secco. Avete mai avuto la sborra secca sul viso? Vi tira tutta la pelle, ma basta sciacquarsi con dell'acqua e del sapone e va via in niente. Mi svegliai che ero nuda; mi misi a sedere sul letto, e l'uomo da cui mi ero lasciata scopare dormiva a pancia in giù. Era nudo anche lui. Era sposato, ma era bello; mi piaceva. Aveva 38 anni. Lo volevo, desideravo passare con lui tutta la mia vita, e mi misi ad accarezzargli la schiena, poi gliela baciai. Gli accarezzai il culo, e con la lingua percorsi la sua spina dorsale, fino ad arrivare in mezzo alle natiche. Quando la punta della mia lingua toccò il suo orifizio anale, lui si svegliò.
"Cosa stai facendo?" mi chiese.
"Ti voglio" gli dissi. "Mi piaci, sai".
"Sì?".
Si girò, piantandomi davanti al viso il suo cazzo mezzo eretto. Com'era bello! Lo presi in mano e lo avvicinai alla bocca.
"Brava, così!" mugolò. "Che puttana che sei".
Feci del mio meglio. Volevo che quel pompino fosse una richiesta d'amore. Volevo farlo innamorare di me, solo con il mio lavoro di bocca. Roteavo la lingua intorno al glande, mulinavo, e lo guardavo con occhi supplichevoli, quasi a implorarlo di non trattarmi come mi avevano trattata tutti gli altri uomini. Ma lui mi sembrò insensibile; iniziò a sborrare senza neanche avvertirmi, e il suo sperma mi invase la bocca. Come se a lui non importasse nulla di me, come se io non avessi alcun valore, e quindi non avevo il diritto di essere avvertita prima di essere schizzata. Come se godere fosse stato un suo diritto, e io avessi avuto il dovere di farlo venire. Lo accolsi in bocca con gioia, perchè provavo un sentimento molto vicino all'amore.
"Ingoiala" mi ordinò.
E io ubbidii, perchè mi piaceva l'idea di avere nel corpo un pò di lui, di bere il seme della creazione, gli umori del suo orgasmo. E li sentii scivolare giù nella gola, lentamente. Poi aprii la bocca e tirai fuori la lingua; gliela feci vedere, volevo dimostrargli che avevo fatto come lui mi chiedeva, e che avrei esaudito tutti i suoi desideri, e che saremmo stati per sempre insieme. Ma mi sbagliavo. Era solo uno dei tanti che mi aveva usata come un giocattolo e che mi avrebbe buttata via alla prima occasione. Infatti si alzò dal letto e mi tirò sulla faccia il mio vestitino.
"Ora rivestiti e vattene, che oggi ritorna mia moglie".
"Ma io credevo che..." piagnucolai.
"Oh sì, scusami..." l'uomo si mise a rovistare nei suoi pantaloni e ne tirò fuori dei soldi. Lasciò cadere delle banconote sul letto e mi disse di prenderle e filare via in fretta. Una puttana. Ecco come mi considerava. Per lui ero solo una puttana. Ma non mi scoraggiai. Non era la prima volta che succedeva. Ma decisi di andare a trovare Stefano. Più volte mi aveva detto che sarei potuta andare a stare da lui per un pò di giorni. Ed era proprio quello di cui avevo bisogno. Staccare la spina. Mio fratello era l'unico che non mi trattava come un animale. E in quei giorni ne sentivo una forte mancanza. Così non ci pensai su due volte e me ne andai da lui.

Andrea.

1 commento:

  1. grazie stefano per aver invitato tua sorella Andrea!! è proprio una creatura che meriterebbe di avere un uomo che la ami e che la consideri come una donna e non come una puttana... sento che già mi fa impazzire...

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