venerdì 13 luglio 2012

Cure anali.

(in foto: Paige Turnah, Her Ass is a Real, Brazzers.com)

Mi telefonò Sabrina, dicendomi se potevo andare a prendere lei e Andrea a quella specie di trombatoio in cui si trovavano. Così montai in macchina e mi misi in cammino. Il posto era un pò inculato; bisognava percorrere una strada di campagna, dei sentieri molto stretti, fino ad arrivare a questa casetta di legno. Diedi un colpo di clacson per avvisare le ragazze che ero arrivato. A quel punto si aprì la porta della casetta di legno e uscirono entrambe, completamente nude, e frettolosamente corsero verso la macchina, guardandosi in giro e coprendosi quanto potevano con le braccia. Salirono in auto; Sabrina si mise al mio fianco e Andrea di dietro.
"Dove sono i vostri vestiti?" domandai.
"Quegli stronzi ce li hanno nascosti" rispose Andrea. "Volevano che restassimo lì tutta la notte, e così ce li hanno nascosti".
Misi in moto la macchina e guidai verso casa. Lungo il tragitto parlammo di tutto meno che di com'era andata la serata. D'altronde potevo immaginarmelo. Vedevo però Andrea piuttosto annoiata. Forse l'evoluzione delle cose non le era piaciuta. E se ne stava lì dietro a massaggiarsi la vagina, e devo dire che la cosa mi eccitò non poco. Arrivati a casa, Sabrina andò a fare una doccia, e mia sorella andò in camera da letto. Era stremata e si lasciò cadere sulle lenzuola, a pancia in giù. Andai da lei e guardai il suo culo; non perchè è mia sorella, ma vi garantisco che era uno dei culi più belli che avessi mai visto. Le natiche erano leggermente aperte, e vidi il suo buchetto, leggermente arrossato e palpitante. Avvicinai le mani alle natiche e gliele accarezzai.
"Cosa fai?" mi chiese con una voce piuttosto stanca.
"Hai avuto un rapporto anale, stasera?".
"Sì" rispose.
"Ti fa male?".
"Un pò. Non sono molto allenata con quel buco lì".
Continuavo ad accarezzarle le natiche, poi gliele aprii per vedere in che condizioni era il suo buchetto. Era proprio rosso. Così avvicinai la bocca e soffiai contro l'orifizio, e Andrea ebbe un sussulto. Doveva piacerle, perchè non protestò minimamente. Poi tirai fuori la lingua e con la punta le toccai il buco, e quello si aprì come una rosellina di campo. Aveva uno strano sapore, si sperma e sudore. Glielo baciai e poi lo leccai con avidità. Andrea iniziò a mugolare.
"Stefano, non è giusto quello che stiamo facendo" disse.
"Perchè? Voglio solo farti sentire meglio".
"Sei molto dolce".
Affondai la bocca contro il buco, la lingua penetrò il condotto anale e lo inondai di saliva. L'orifizio era circondato da una corona di peletti neri, e me li sentivo in gola, ma mi piaceva. Era molto caldo, segno che l'avevano trombata per bene. Sentivo i nervi che si contraevano e palpitavano contro la mia lingua. Andrea iniziò ad ansimare sempre più intensamente, e io continuai fino a farle raggiungere l'orgasmo. Mia sorella aveva il fiatone.
"Mi hanno trattata come una puttana" disse con un filo di voce.
"Non preoccuparti Andrea, un giorno troverai un principe azzurro e vivrai come una regina. Ma sappi che tuo fratello ti ama e ti amerà sempre. Ora dormi".
E così chiuse gli occhi e si addormentò.

Stefano.

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