martedì 10 luglio 2012

Una sorella molto protettiva.

(in foto: Paige Turnah, Poke Her Face, Brazzers.com)

Mia sorella, da come avete potuto leggere dal post di Sabrina, ebbe modo di visitare anche l'hotel in cui lavoravamo entrambi. E per puro caso, mentre passeggiava sulla spiaggia privata dell'albergo, si era imbattuta in qualcosa di molto inaspettato. Infatti, dopo un pò, la vidi entrare nella cucina. Io ero lì al mio tagliere, ad affettare un'anguria grossa come un ragazzino. Entrò con una certa prepotenza, con la collera iniettata negli occhi. Il mio assistente indiano a momenti sbavava, perchè Andrea era bellissima; aveva dei lunghi capelli lisci, castani, un corpo snello ma con belle forme. Aveva dei pantaloncini di jeans che mettevano ben in risalto le forme del suo culo. Andrea aveva sempre avuto un bel culo; non so se mi spiego, ma aveva uno di quei culi che ti verrebbe voglia di dargli due bei schiaffi rumorosi. Un culo ben in carne, morbido, da vera donna. Non come quei culetti piccoli che c'hanno le showgirl. Quelli non ti vien voglia neanche di accarezzarli. Il culo di Andrea invece, ti faceva venir voglia di prenderlo a morsi. Ma andiamo avanti, sto divagando. Sopra ai pantaloncini (molto corti direi, infatti si vedeva quel sorriso irresistibile che facevano le natiche, lì dove cominciavano le cosce), aveva una camicia a mezze maniche a righe. Lessi sul viso del mio assistente indiano una voglia matta di ingropparsela, lì davanti a me, con copiosa sborrata in faccia finale.
"Mamma santa, che puledra!" esclamò. "Ci facciamo una cavalcata?".
"Stai calmo, è mia sorella" cercai di smorzare il suo entusiasmo.
"Fatti una sega, sguattero" gli disse Andrea. "Questo corpo non lo avrai mai".
Poi mi si avvicinò, e capii che doveva dirmi qualcosa di riservato. Fin da quando eravamo piccoli, quando doveva dirmi qualcosa di importante, avvicinava il suo viso al mio e mi guardava con due occhi seri seri.
"Qualcosa non va?" le chiesi.
"Sì, tu hai un problema. E anche bello grosso" mi disse.
"Quale problema?".
"Sabrina".
Non mi aspettavo che mi dicesse una cosa del genere. Tra lei e Sabrina c'era sempre stato un rapporto molto amichevole. Spesso erano anche uscite insieme, a praticare il loro sport preferito: fare compere. Spesso si erano confidate, si erano raccontate le loro scopate, i loro orgasmi. Era strano sentirle dire che Sabrina era un problema.
"Perchè dovrebbe essere un problema?".
"Beh, sai... dieci minuti fa ero in spiaggia. Era in spiaggia anche lei. E non era sola".
Iniziavo a capire. Forse aveva visto Sabrina in atteggiamenti teneri con qualche altro uomo. E adesso la faccenda si complicava, perchè lei era all'oscuro della nostra vita di letto. Come facevo a spiegarle che era nella normalità se Sabrina avesse rapporti con altri uomini? E poi era mia sorella, e non mi andava di raccontargli troppo della mia vita sessuale. Così alzai le spalle e continuai a tagliare l'anguria, come se quella faccenda non mi riguardasse.
"E allora? Che c'è di male?".
"Stè, te lo dico chiaramente... Sabrina c'ha un altro".
Solo un'altro? Pensai. Sorrisi e lei si fece nervosa.
"E tu vorresti sposare una che si fa sbattere da un altro? Certo che sei strano, tu. Adesso vado da lei e gliene dico quattro".
"Lascia stare, non ti riguarda!" gli urlai, ma lei era già partita.
Questa è una cosa che non vi ho mai raccontato di mia sorella. Essendo la mia sorella maggiore, era sempre stata molto protettiva nei miei confronti. Una volta aveva anche preso a botte una comitiva di ragazzini che voleva rubarmi la biciletta. Lei aveva visto da lontano la scena ed era corsa in mio soccorso, e aveva cominciato a buttare mani e piedi, e in qualche secondo buttò a terra due di quei bulletti, e altri due li fece scappare via. Andrea era una ragazza molto determinata. Andò di corsa nella nostra camera, dove trovò Sabrina sul letto, completamente nuda, le cosce divaricate e con un vibratore infilato nella vagina.
"Il cazzo che hai preso in spiaggia non ti è bastato, vero?".
Sabrina si sfilò frettolosamente il vibratore dal corpo e saltò in piedi.
"Andrea! Cosa ci fai qui?".
"Sono venuta a dirti che sei una puttana" disse col suo tono di voce inquisitorio. "Da quand'è che tradisci mio fratello?".
"Non è come credi, Andrea!".
"Ah no? Ti ho vista in spiaggia, cosa credi... credi che sono pazza?".
"Ma cosa dici, Andrea? Ascoltami, ti dirò tutto. Ma sappi che non è come credi".
Quella sera, dopo il lavoro, ritornammo a casa. Avevamo in mente di raccontare tutto ad Andrea, che era ancora molto arrabbiata. Organizzammo una cena, con del vino e delle candele, sul nostro ameno terrazzo, con le lampade luminose che attiravano le zanzare, e si posavano in continuazione sulle cosce di Andrea, e lei le scacciava via. Erano delle buongustaie quelle zanzare! Ebbene, a tavola, davanti a dei piatti prelibati si parla meglio. Fu Sabrina a cominciare:
"Devi sapere che tuo fratello, fino ad un anno fa, nascondeva dentro un desiderio molto forte e non era capace a tirarlo fuori. Il suo desiderio era quello di vedermi fare l'amore con un altro uomo".
A quel punto Andrea mi guardò con molta perplessità. Forse non riusciva a capire. Io abbassai gli occhi; in quel momento mi sentii nudo davanti a lei. Mi vergognavo da morire, perchè avevo paura che potesse giudicarmi male, che mi giudicasse un porco, un pervertito.
"Potrà sembrarti strano, Andrea, ma è così. E io ho sempre amato tuo fratello. Il mio amore per lui è inestimabile, te lo assicuro. Proprio per questo decisi di accontentarlo, e di concedermi ad altri uomini. Non ti nascondo che il nostro rapporto si stava un pò deteriorando, e questa cosa non ha fatto altro che rafforzare il nostro amore".
"Ma è tutto così assurdo" Andrea chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie con le dita, come se le stesse scoppiando un terribile mal di testa. "E io che vi credevo una coppia così solida...".
"Lo siamo" riprese Sabrina. "Andrea, noi lo siamo. Te lo assicuro. Siamo felici. Oggi ti è capitato di vedermi con un altro uomo, ma ti assicuro che anche tuo fratello ha dei rapporti con altre donne. Ma nonostante questo siamo comunque felici. E ci amiamo. E ci vogliamo sposare".
Finalmente sul viso di Andrea apparve un sorriso. Un gran bel sorriso. Con il passare dei minuti cominciò a capire la nostra relazione. L'atmosfera cambiò completamente; parlammo della nostra infanzia, ci facemmo un sacco di risate, e Andrea raccontò di quando mi scoprì in cameretta a farmi una sega. Sabrina scoppiò a ridere, io diventai tutto rosso, che cretina! Poteva anche risparmiarselo quel ricordo! Andrea era bellissima quando rideva. Eravamo nel pieno della nostra euforia quando scoprimmo che il nostro vicino guardone ci stava spiando. Allora Andrea saltò sul tavolo e si abbassò i pantaloncini di jeans e le mutandine e si aprì le natiche con entrambi le mani, mostrando al nostro vicino l'entrata del suo condotto anale.
"Rompimi il culo, vecchio porco!" urlò.
Sabrina scoppiò a ridere.
"Dai, fammi vedere come mi rompi in due, stallone!".
Ragazzi, adoro mia sorella. Il nostro vicino sgattaiolò dentro casa come un topolino impaurito, e ci mettemmo a ridere come dei ragazzini che hanno appena fatto una magagnata.

Stefano.

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