domenica 3 giugno 2012

La famiglia Belmondo

Il giorno dopo la partenza di Franco e Maria Stella accadde una cosa che sembra destinata a lasciare un segno importante nella nostra storia.
Stefano era uscito per accompagnare i nostri amici a prendere il treno e mentre li stava salutando con la solita promessa di rivederci al più presto visto che l'estate era in arrivo, io a casa ricevo una telefonata.
"Buonasera, sono Mauro Belmondo, potrei parlare con Stefano?" non avevo idea di chi fosse.
"No mi spiace non è in casa posso lasciar detto qualcosa?"
"Non c'è tempo per farmi richiamare, gli dica solo che questa sera è invitato a cena da me, naturalmente in sua compagnia, manderò l'autista a prendervi per le 20, abbiamo importanti questioni di lavoro da discutere". E attaccò.
Non mi diede il tempo di ribattere e sembrava senza dubbio qualcosa di serio a cui non si poteva dire di no.
Quando riferii a Stefano dell'invito iniziò a sudare..."Mauro Belmondo? Sei sicura? Ha detto proprio così?"
Continuavo a non capire.
"Deve essere senz'altro uno scherzo, ma accettare non ci costa nulla".
Mauro Belmondo era uno degli uomini più ricchi della zona, ricco da generazioni era riuscito a far fruttare i suoi soldi nel campo del turismo diventando ancora più ricco. Aveva hotel e ristoranti di lusso in tutta la regione e dopo l'incontro con i giapponesi aveva ricevuto il curriculum di Stefano, lo voleva a tutti i costi nella sua squadra.
Ma i soldi e la bella vita non erano gli unici interessi del signor Belmondo, come del resto della sua famiglia.
Mauro era sposato da una trentina d'anni con Luana una bellissima donna che non aveva faticato molto ad abituarsi a tutto quello sfarzo, diventando col tempo una signora di classe ma viziata e annoiata come solo i veri ricchi sanno essere. Luana aveva una fissa per il fitness e la cura del corpo e poteva permettersi i trattamenti e le palestre più costose per mantenersi in forma senza dover ricorrere a chirugie varie. Aveva da qualche anno una relazione col proprietario della palestra che frequentava. Un fustone muscoloso e ben dotato, cosa che naturalmente contribuiva non poco al suo allenamento fisico.
Mauro e Luana hanno un solo figlio, Lorenzo, voluto con l'amore dell'inizio ma a cui non hanno voluto dare fratelli o sorelle, troppo presi dalle loro vite e interessati a non rovinare il corpo perfetto di Luana.
Lorenzo ora ha 23 anni ed è cresciuto avendo sempre tutto quello che desiderava senza il minimo sforzo ma non per questo era diventato un cattivo ragazzo, certo snob lo era come è naturale ma riusciva anche ad essere dolce e simpatico se preso per il verso giusto e si riusciva a scavalcare la sua corazza di strafottenza che lo faceva apparire disinteressato al mondo.
Lorenzo a sua volta aveva una ragazza, Gemma di un paio di anni in più di lui, molto appariscente, studiava senza voglia all'università proprio come senza voglia faceva qualunque cosa. Il suo rapporto con il rampollo dei Belmondo era sicuramente più finalizzato alle prospettive ricchezze future che ad un vero amore, cosa di cui Lorenzo non si lamentava più di tanto, era giovane e molto attraente per pensare di volere una ragazza sola, Gemma in fondo gli faceva comodo in circostanze noiose come la cena di quella sera. Anche il sesso tra loro era raro e di routine, fatto senza voglia o passioni particolari.
Arrivammo alla villa dei Belmondo che non era ancora del tutto tramontato il sole. Fummo accolti in giardino da Luana che indossava un vestito nero di gran classe con un lungo spacco sulla coscia che lasciava intravedere molto più del dovuto ma con un fisico così poteva permettersi questo e molto altro.
Il nostri incontro fu uno dei momenti più imbarazzanti di tutta la mia vita, quando i suoi occhi incrociarono quelli di Stefano nelle presentazioni in giardino vidi il suo smagliante sorriso trasformarsi in un'espressione di terrore, Stefano superato lo choc iniziale rispose alla presentazione in tono del tutto naturale come se si stessere vedendo per la prima volta cosa che tranquillizzò un pò la padrona di casa che ci fece strada verso l'enorme villa.
Non era la prima volta che si vedevano e Stefano riuscì a bisbigliarmi all'orecchio prima di entrare in casa che quella era la donna che si era scopato nel bagno del ristorante alla cena con Deborah e che gli aveva dato un mucchio di soldi per umiliarlo.
Mi scappò da ridere al pensiero di quanto imbarazzo potesse provare quella sera la signora ma si sa ogni sfizio ha il suo prezzo.
Quando facemmo conoscenza con gli altri membri della famiglia potei notare che di sicuro il signor Mauro era un uomo affascinante ma completamente fuori dai miei standard, non posso dire lo stesso per Lorenzo invece che pur non avendo prestato molta attenzione a noi aveva completamente catturato i miei sguardi sui suoi occhi magnetici e profondi.
Quello che fu detto durante quella cena furono solo noisissime chiacchiere di lavoro, Stefano ricevette una super proposta di diventare il capo del personale nella cucina dell'Hotel più ricco. Ma quello che fu sicuramente più interessante fu proprio tutto quello che durante quella cena non fu detto, almeno non a parole.
Chiunque ci avesse osservati a quella tavola dall'esterno avrebbe potuto cogliere il gioco di sguardi incrociati che per noi fu impercettibile. Io continuai a fissare le labbra del bel Lorenzo che continuava a sua volta a fingere indifferenza nei miei confronti. Luana non mollò un secondo la preda dal mio fidanzato preoccupata certo di essere tradita in qualche modo ma anche nel ricordo di quella breve e intensa scopata, Stefano si divideva abilmente tra la conversazione di lavoro e gli sguardi rassicuranti e carichi di lussuria verso la padrona di casa. E per finire ciò che rendeva tutti liberi di giocare indisturbati con lo sguardo era l'impegno che ci mettevano Gemma e Mauro nel guardarsi l'un l'altra a turno per non destare sospetti su una loro complicità segreta.
Finita la serata tornammo a casa emozionati certo ma almeno io anche piuttosto delusa dal totale disinteresse mostrato nei mei confronti da quel ragazzo bellissimo. La situazione non era delle più semplici, Stefano si trovava tra due fuochi, da un lato quello che ardeva tra le cosce di Luana e dall'altro quello che gli avrebbe rovinato la carriera in caso di una mossa falsa. Scoparsi Luana significava mettere a rischio il suo futuro lavoro, non scoparsi Luana metteva a rischio la possibilità di averlo quel lavoro. Io dovevo rassegnarmi, quel ragazzo ricco e viziato non aveva saputo riconoscere il mio interesse e si sarebbe accontentato di quella fidanzata così apatica.
Ma mi sbagliavo.
Fu la mattina seguente che trovai il biglietto nella mia giacca. C'era scritto "CHIAMAMI!!". Sotto c'era un numero di cellulare. In basso in elegante corsivo la firma "Lorenzo", con una faccina smile sorridente accanto.
Doveva aver fatto scivolare quel bigliettino nella tasca della mia giacca mentre era sull'attaccapanni di casa sua.
A livello istintivo mi lusingava e mi stuzzicava aver ricevuto un invito del genere da un bel figa come Lorenzo, e sentivo la tentazione di dare un seguito alla cosa. Ma poi, bastava rifletterci un attimo per capire che non era il caso. Per cui, sia pure con un sospiro, accartocciai il biglietto e lo lasciai cadere nel cestino.
Fu Stefano a trovarlo e senza dirmi nulla mandò un sms dal mio cellulare per far avere il mio numero a Lorenzo ben conoscendo i miei gusti in fatto di giovani ragazzi e i suoi in materia di corna.
Quando ci sentimmo al telefono aveva subito precisato, al telefono, che non dovevo pensar male per la sua iniziativa del bigliettino. Semplicemente aveva pensato che poteva essere una buona idea mangiare un boccone insieme in pausa pranzo e fare due chiacchiere, se non avevo altri impegni. In una tavola calda molto frequentata, e in pieno giorno, aveva precisato, probabilmente per rassicurarmi implicitamente del fatto che non avrebbe potuto violentarmi sul tavolo. Io non avevo niente in contrario,nemmeno all'essere violentata sul tavolo nel caso, per cui accettai l'invito.
Indossavo un vestito sopra al ginocchio, non particolarmente scollato, abbastanza innocente. Ero ben curata nel trucco ma senza che sembrasse che l'avessi fatto per lui. Lui invece era una gran bel ragazzo e non nascondevo quanto mi piacesse guardarlo. Anche per stare al gioco.
"Siete proprio una bella coppia tu e come si chiama...Stefano? Anche la mamma lo pensa..." disse ad un certo punto grattandosi la nuca con indifferenza.
"Sul serio?"
"Si vede che vi amate... C'è una complicità particolare tra voi..."
"Beh, io lo adoro..."
"E si vede. Ma anche lui ti ama molto vero?" a quella domanda non risposi non capendo il perchè di quell'invito se dovevamo parlare del mio rapporto con Stefano, forse ci ero cascata di nuovo, quel ragazzo mi aveva invitata solo per noia e non era minimamente interessato a me.
"Vuoi sapere una cosa Sabrina? Ho sempre pensato che sono proprio le coppie affiatate e unite come voi due quelle che possono permettersi di essere un po' flessibili su certe cose..."
Dove voleva arrivare?
"Aspetta Sabrina. Non ti agitare. Voglio solo parlarne serenamente..." e riprese a grattarsi la nuca in un gesto irresistibilmente sexy.
"Lorenzo io..."
"Lo so. Capisco che alla vostra età magari certe cose si vivono diversamente. Anche la mamma è estremamente possessivoa con papà e con me"
Ma cosa stava dicendo? Alla nostra età? Quale età? Avevamo solo 4 anni di differenza e lui era abituato alle donne più grandi.
"Ma come fa ad essere possessiva se poi..." mi fermai giusto in tempo.
"Se va a letto con l'istruttore della palestra dici? Beh tu hai conosciuto mio padre no? Non si può certo definire l'emblema della trasgressione, fortuna che non ho preso da lui"
"Uhm... Non ne sono così convinta..."
"Io sono uno spirito libero. E perché tu non sei convinta? Ci sono uomini che impazziscono di eccitazione a guardare la moglie che fa la porca con un altro uomo, per quanto possa sembrarti strano che ne sai che il tuo Stefano non sia uno di quelli?"
Mi scappò un sorriso pensando che non avesse idea di chi fosse Stefano, e immaginai la scena di quel ragazzo benestante che mi trombava mentre il mio futuro marito ci riprendeva felice con la videocamera.
"Prova a immaginartelo" aggiunse grattandosi la nuca. "Prova a pensare a te su un letto che gemi di piacere mentre uno tipo me ti sta sopra tra le cosce e ti fotte di brutto..." E detta questa frase finalmente per la prima volta mi degnò dei suoi occhioni scuri sui miei la sua voce si fece ancora più sensuale.
" Potrebbe valerne la pena... O mi trovi davvero così insignificante?" stava ribaltando la frittata.
"Ma no Lorenzo... Cosa dici..."
"Io non credo che te ne pentiresti sai?" Afferrò la mia mano con la sua sul tavolino e si avvicinò di più a me. Parlava a voce bassa, col viso a pochi centimetri dal mio.
Mi prenderei l'impegno solenne di farti godere fino a perdere la testa. Ci metterei tutto me stessa. Saresti la mia geisha devota, tutta mia, solo mia, per una notte. Mi ritengo un uomo che ci sa fare a letto. Se decido di far impazzire una donna ci riesco..."
"Lorenzo io..." non mi lasciava il tempo di dire che avevo già accettato.
"E lo farei davvero con piacere, sai? Non c'è niente che mi eccita come l'idea di traviarti. Di farti scoprire i piaceri più perversi. Di scatenare la bestia selvaggia che è in te... Perché c'è del selvaggio in te... Non sei così santarellina come vuoi farmi credere.... Lo percepisco chiaramente, e non mi sbaglio mai su queste cose..."
"Lorenzo io..." tentavo di farmi ascoltare
"Per non parlare dell'altra bestia, quella che ho nelle mutande."
"Lorenzo io..."
"Pensaci bene Sabrina. Non dirmi di no. Pensaci bene, prima. Io ti aspetto, ma devi essere pronta a darmi tutta te stessa. A darmi tutto..."
"Tutto?" a quel punto ero curiosa. E per la prima volta si imbarazzò.
"Gemma non vuole concedermi... ehm, come dire... l'entrata posteriore. E poi io... ehm... a me piace molto. Sarebbe un grosso problema per te rinunciarvi?"
Non so perché, ma questa sua domanda mi intenerì.
"Assolutamente no. Sei già abbastanza irresistibile. Ti trovo un ragazzo molto bello ed estremamente sexy, non devi avere il minimo dubbio su questo"
Sorrise lusingato. "Sono belle parole. Ma mi aspetto anche i fatti. Mi prometti che ci penserai?"
Gli occhi mi caddero su alcune buste che Lorenzo doveva aver fatto un po' di shopping prima di raggiungermi.
"Cos'hai qui? Cos'hai comprato?"
"Niente di importante, delle cosine per te...se sei curiosa andiamo da te a bere il caffè".
"E va bene..."
Sabrina

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