domenica 17 giugno 2012

Qualcosa che dovevo vedere.

(in foto: Brooke Lee Adams, Hot Brunette Break Up Sex, PornPros.com)

Va bene, lo ammetto, mi sono lasciato un pò andare. Ma in quei giorni, la protagonista indiscussa dell'albergo era Sabrina. Più passavano i giorni e più mi rendevo conto che ci eravamo ficcati in un gioco perverso, che riguardava una famiglia intera, e in più qualche estraneo. Però a Sabrina sembrava piacerle. Io non avevo molto tempo per distrarmi, e quindi seguire le avventure della mia futura moglie, perchè in cucina c'era sempre un mare di lavoro. La stagione estiva si avvicinava e la clientela affollava in massa il ristorante dell'albergo. Demi era sempre più scostante; mi disse che quell'albergo la stava trasformando, e la cosa non le piaceva. Aveva voglia di cambiare. Non mi disse chiaramente quali erano le sue intenzioni, ma mi aspettavo che da un giorno all'altro avrebbe mollato il lavoro.
"Questo albergo fa venire fuori l'animale che è in te" mi disse.
"In me?" domandai sbigottito.
"Non in te. In tutti. Chi entra in questo albergo, entra in un gioco vizioso, che ti trasforma in un animale".
Per fortuna se n'era accorta anche lei, e questo mi faceva piacere. Non ero l'unico, allora, a pensarla in quel modo. Le accarezzai il viso e la guardai negli occhi. Non volevo che se ne andasse, ma allo stesso tempo capii che era piuttosto stanca di quelle avventure animalesche che spesso avvenivano sotto i suoi occhi. Poi squillò il telefono. Avevamo un telefono che ci metteva in comunicazione con il resto dell'albergo. Andai a rispondere, e dall'altra parte c'era Lorenzo. Davvero non me l'aspettavo, eppure era proprio lui in persona.
"Dimmi, come posso aiutarti?" gli domandai.
"Questa sera, a fine turno, vieni nella camera 225. C'è qualcosa che devi vedere".
"Che cosa?" chiesi, ma lui riattaccò. "Pronto... Lorenzo... ".
Mancava ancora parecchio alla fine del turno di lavoro. E devo dire che lavorai distrattamente, perchè pensavo in continuazione a cosa avrei visto nella camera 225. E soprattutto, chi c'era nella camera 225? Quel Lorenzo era un viziato immaturo, qualsiasi cosa volesse farmi vedere, ero certo che si trattasse di una porcheria. Forse voleva mostrarmi Gemma, magari nuda, non sapendo che era un'esperienza che avevo già vissuto. Eppure dovevo raccontarglielo che la sua Gemma mi aveva scopato con uno strap-on; forse sarei riuscito a farlo svegliare dal suo sonno da immaturo. Cosa ci trovava Sabrina, in lui? Forse per la prima volta era geloso. Per la prima volta sentivo un fastidio nel sapere che Sabrina frequentasse un altro uomo. Cosa mi stava succedendo? Stavo invecchiando, oppure era solo la presenza di Lorenzo a infastidirmi? Forse entrambe le cose. Ma chiaramente Lorenzo non era il classico uomo con cui sognavo che Sabrina andasse a letto. Mi era sempre piaciuto immaginare Sabrina con uomini cazzuti e muscolosi; dei veri tori da monta. E Lorenzo era così comune che non riuscivo proprio a vedercelo con Sabrina. Lei meritava il meglio, lei meritava un vero stallone. Ma ritorniamo a noi. Alle undici lasciai la cucina in uno stato pietoso, e chiesi a Demi se potesse sistemare da sola, perchè avevo molto da fare. Lei mi rispose che non c'erano problemi. Così andai verso la camera 225; fuori c'era Lorenzo, con le spalle al muro e le braccia incrociate, e un espressione soddisfatta. Come un ragno che riesce a intrappolare una mosca nella sua tela.
"Buonasera" mi disse.
"Ciao Lorenzo. Dimmi cosa vuoi e andiamocene a casa".
"Voglio entrare nella camera 225 con te".
"Ti dico chiaramente che se hai voglia di fare sesso anale, te lo puoi scordare. Non sei il mio tipo. Da te non mi farei fare neanche uno shampoo".
"No no, per carità. Mi basta il culo di Sabrina. Il tuo non lo voglio".
Stavo per dargli un pugno in faccia, ma mi trattenni. Non mi conveniva picchiare il figlio del mio datore di lavoro.
"Dai, entriamo" disse, e con un gesto della mano mi invitò ad aprire la porta.
Feci come mi diceva ed entrai dentro, e lui mi venne dietro. Mi ritrovai davanti ad una scena, che nelle intenzioni di Lorenzo avrebbe dovuto farmi ammattire di gelosia; c'era un uomo muscoloso come un toro che si stava montando Sabrina, su un grosso letto matrimoniale bianco. Lei era sotto, con le gambe ben aperte, e lui sopra, con il cazzo piantato nella sua vagina, e si teneva su con la forza delle sue braccia. L'uomo c'aveva muscoli ovunque, doveva essere un culturista o comunque un'atleta. Sabrina mugolava di piacere e il letto cigolava come se stesse per sprofondare a terra. Spalancai gli occhi e la bocca. Lorenzo mi si avvicinò.
"Ti piace?" mi domandò. "Guarda che stallone. Cosa si prova a sapere che la tua fidanzata è una troia?".
Lorenzo forse sperava di ferirmi, ma trovai quella scena semplicemente sensazionale. Ero felice per Sabrina, che in quel momento stava raggiungendo un orgasmo gigantesco. Ero felice perchè quello era l'uomo giusto per Sabrina; un montatore da competizione. Ancora non si erano accorti di noi, perchè eravamo alle loro spalle. Poi l'uomo sfilò il cazzo dalla sua vagina e glielo mise davanti alla faccia, e iniziò a fiottare la sua abbondante sborra sul suo viso. Gli schizzi erano densi e lunghi, e le riempirono la faccia. A quel punto si accasciarono sul letto; erano esausti. Chissà da quanto tempo stavano facendo l'amore. Si abbracciarono e si baciarono come due innamorati. Uscimmo dalla stanza senza farci sentire, e una volta fuori mi fermai nel corridoio a pensare.
"Che gran donna" dissi.
"Che cosa?" domandò lui. "Non sei geloso?".
"Assolutamente no. Sono fiero di lei. E se solo penso al fatto che presto ci sposeremo, sono ancora più felice".
Me ne ritornai in cucina. Il piano di Lorenzo non aveva funzionato. Ma d'altronde, cosa si aspettava di ottenere? Iniziai a pensare che stesse facendo di tutto per farci separare, per avere Sabrina tutta per lui. Ma era chiaro che non ci sarebbe riuscito mai. Sabrina era la donna con cui avrei trascorso tutto il resto della mia vita. E la scena che avevo visto quella sera non fece altro che confermarmelo.

Stefano.

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