domenica 17 giugno 2012

Anche io avevo qualcosa da vedere (Prima Parte)

Guardai Stefano andare via tranquillo. Come poteva aver visto la sua ragazza scopare con un bestione e rimanere quasi indifferente? Anzi no… Peggio, entusiasta. Non capivo e mai avrei potuto capire. La verità mi arrivò in faccia come uno schiaffo quando, il giorno dopo, mi arrivò un sms di Gemma. La mia “ragazza” diceva semplicemente di andare alla spiaggia nudisti, quella che lei mi fece vedere tempo fa. Non capii, ma decisi di accettare. Raggiunsi il posto facilmente, sapevo dove cercare. C’era una macchina parcheggiata poco distante, familiare. Mi tolsi le scarpe e, a piedi nudi, inizia a camminare sulla sabbia calda, in direzione della spiaggetta nascosta che Gemma mi aveva indicato per sms. Chissà cosa ci avrei trovato. C’erano alcuni scogli molto grossi a proteggere la spiaggetta dalla vista dei curiosi. Appena girato intorno ad uno di quelli li vidi, tutti e quattro.

Non volevo che mi vedessero, così mi nascosi dietro quel grosso masso e li spiai per alcuni momenti, sconvolto dalla scena, senza sapere cosa fare.

C’era Sabrina scopata da Tony e Rosario, i due amici di Gemma, con Stefano che li incitava. Quella puttana di Gemma, lo aveva fatto per ferirmi, evidentemente sapeva tutto di me e Sabrina e voleva colpirmi facendomela vedere mentre scopava con altri. In qualche modo mi ero illuso di essere l’amante di Sabrina, che fossi io l’artefice delle sue scopate con altri, che avvenissero sotto il mio potere. Un po’ come il bestione che avevo ingaggiato per scoparsela in albergo. Invece Sabrina si concedeva tranquillamente a chiunque, evidentemente per la gioia di Stefano. Ecco perché aveva partecipato al gioco dell’ovetto, con un solo gesto aveva dimostrato di non essere geloso e di essere, in fin dei conti, lui a controllare le cose.

Non mi feci vedere. Loro andarono a farsi il bagno ed io tornai a casa, meditando sulla faccenda. Tornai in camera mia depresso e abbattuto, incapace di pensare a come agire, a cosa fare. Nel corridoio incrociai mia madre che usciva dalla doccia con un asciugamano striminzito.

“Cos’hai bello di mamma?”

“Nulla, non lo so…”

Ma lei capì che qualcosa non andava e mi abbracciò, stringendomi forte a se. L’asciugamano le cadde e rimase nuda, con la pelle liscia ancora umida, ad abbracciarmi e stringere la mia testa tra i suoi morbidi seni. Il mio imbarazzo si esplicò nel colorito delle mie orecchie, rosse come il fuoco. Eppure il cazzo mi venne durissimo. In quell’abbraccio consolatore un po’ materno e un po’ porco (alla Ligabue insomma) mi lasciai andare senza protestare, meditando la mia prossima mossa.

“Non stare male per quella, ricorda che hai sempre tua madre”

Evidentemente pensava stessi male per Gemma, davvero non aveva capito che di lei non me ne fottevo proprio?

Decisi come avrei agito. La sera dopo invitai Sabrina e Stefano a casa mia per cena, sapendo che i miei erano fuori per una cena di beneficenza. Contestualmente, ma senza avvisare nessuno, invitai anche Gemma.

Quando quest’ultima arrivò, per prima, e trovò la tavola apparecchiata per quattro mi guardò stupita.

“Credevo che i tuoi stessero fuori per una cena di beneficenza…”

“Ed infatti è così”

Non ebbi il tempo di finire la frase che suonò il campanello. Gemma mi guardava e non capiva. Evidentemente tutto le fu più chiaro quando vide entrare Stefano e Sabrina.

Maledizione quanto mi sono goduto il disappunto dipinto sulla faccia di tutti e tre. Per una volta tanto ero stato io a prenderli in contropiedi.

Ci sedemmo a tavola mentre iniziò una piccola conversazione banale. Quella che più cercava di sviare ogni discorso più pericoloso era proprio Gemma. Io la guardavo rapito, ammirando in qualche modo la faccia tosta con cui continuava a far finta di nulla. A rompere quel ridicolo siparietto della mia ragazza intervenni io.

“E dimmi Stefano, te la sei già scopata la mia ragazza?”

Avevo immaginato che a quel punto fosse plausibile, ma in effetti non ne avevo le prove. Il fidanzato di Sabrina mi guardò, guardò Gemma e poi, con la naturalezza che in effetti mi sarei aspettato, disse “Più o meno”.

“Più o meno?” a quel punto ero curioso di capire cosa ci fosse stato tra i due.

“Sono stato io a scoparmelo, con quell’affare che tu non vuoi mai usare” intervenne Gemma che ormai aveva lasciato perdere ogni velleità mistificatrice.

“Te lo sei fatto mettere in culo?” domandai retorico. Qualcosa di me desiderava tornare in posizione dominante, non essere più il ragazzino, e in quella notizia presi lo spunto, la palla al balzo.

“Non è così male come sembra” rispose Stefano sempre con la medesima naturalezza, ancora una volta non sembrava affatto in imbarazzo o in difficoltà.

“Dovresti provarlo anche tu…” suggerì Sabrina facendomi un occhiolino.

“No mia cara, io sono convinto che il mio buco d’uscita, debba rimanere buco d’uscita” presi una pausa “e non diventare mai buco d’entrata”

Nessuno colse la mia citazione, quindi sorrisi tra me e me. Quindi continuai con quella che era la chiave di volta di tutta la serata.

“Beh allora… Io mi sono scopato la tua fidanzata, tu la mia… più o meno. Perché non farlo anche adesso?”

La buttai lì, senza sapere quale reazione mi sarei potuto aspettare. Alzai il braccio, colto dall’imbarazzo, non sapendo quale sarebbe stata la reazione degli altri tre.

“Ma i tuoi quando tornano?” si informò Gemma, evidentemente preoccupata dall’eventualità di essere colta sul fatto.

“Tardi, molto tardi, non preoccupatevi”

A questo punto fu Sabrina a prendere l’iniziativa. Chi se non lei?

Lorenzo

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