mercoledì 20 giugno 2012

Soddisfazioni

L'ufficio del signor Belmondo aveva una vista magnifica sulla spiaggia privata dell'hotel, nei momenti di calma ne approfittavo per uscire sul terrazzino e godermi la vista di tutti quei giovani corpi stesi al sole con costumi sempre più aderenti sulle loro forme anatomiche. Mi stavo rilassando tanto che quando mi sentii fue mani incollate sulle chiappe feci un salto. Non mi girai subito per provare a riconoscere il tono di quelle palpate, quando sentii sulla schiena un uccello duro non ebbi dubbi.
"Stefano amore! Che ci fai tu qui?"
"Sono venuto a controllare se la mia adorata quasi mogliettina stava facendo la brava, sai avevo quasi paura che con la scusa del lavoro mi stessi mettendo le corna"
Scoppiammo a ridere. Avevo voglia che continuasse e paura che arrivasse qualcuno, poteva entrare Luana o peggio qualche cliente in anticipo su un appuntamento. Ma Stefano mi aveva già girata e spinta contro la ringhiera del terrazzino. Aveva il cazzo all'aria, il grembiule da cucina aperto e i coglioni gonfi.
Si è afferrato l'uccello me lo ha agitato sotto il naso mentre mi apriva la camicetta per liberarmi i seni. Mi paplava le tette e cercava la mia bocca con l'uccello.
"Dai succhia in fretta devo tornare a preparare la cena"
"Non sei più esaurito?"
"Non posso lasciarti così eccitata, guardati i seni, sono sicuro che sei bagnata.." Ha abbassato una mano e l'ha infilata sotto le mutandine, ero fradicia, ho allargato un pò le cosce per farmi toccare per bene.
"Lo vedi? Dai succhia"
"E Luana? Se lei.."
"Appunto sbrigati" Mi ha spitno l'uccello sotto il naso e me l'ha passato sulle labbra.
Ho aperto la bocca e me l'ha spinto fino in gola, Stefano ormai lo sapete ha l'uccello non largo ma molto lungo, non riesco mai ad ingoiarlo tutto. Mi sono piegata in modo che potesse accarezzarmi la figa. Mi stringeva le labbra fradicie, mi stuzzicava l'ano, io avevo brividi dappertutto. Passavo la lingua intorno al grosso glande, sbavavo ero sempre più eccitata, col naso in mezzo ai suoi peli annusando l'odore di sudore. Il suo dito è entrato da solo nella figa.
Qualcuno ha bussato alla porta e abbiamo sentito la voce di Luana. Ero pietrificata con l'uccello palpitante sempre in bocca.
"Stefano? Sei là? Posso vederti un attimo?"
"Arrivo subito" ha risposto dandole la conferma chera là.
L'uccello gli si è ammosciato nella bocca, aveva avuto paura, ho alzato gli occhi continuando a succhiare.
"Non preoccuparti, continua.."
Gli ho preso l'uccello con le dita e me lo sono sfilato dalla bocca.
"Dobbiamo smettere Stè, quella si ingelosisce.."
"No no ne ho troppa voglia, togliti le mutandine voglio annusarti il culo"
L'uccello tornava duro era eccitato dal pericolo e io anche. Si è messo tra le mie cosce mi ha tolto rapidamente le mutandine e si è messo in ginocchio per leccarmi. Il vento caldo si univa alla carezza delle sue labbra ero sempre più sudata.
"Mi fai venire così" invece di rispondermi mi ha leccato la figa con maggiore foga. La lingua si infilava nel buco, mi solleticava il clitoride, ci girava intorno, lo mordicchiava.
"Sai di buono...di femmina" mi ha allargato le cosce per arrivare a succhiarmi l'ano.
Sentivo la presenza di Luana fuori la portama non avrei potuto fermarmi proprio ora. Non so che sapori ci trovò Stefano sudata come ero ma continuava a succhiarmi il culo col naso schiacciato all'entrata della figa, poi mi ha dato l'ultima slinguata tra le chiappe e si è alzato. L'uccello era ancora più grosso. Si è appoggiato con tutto il corpo e lo ha incollato alla figa appiccicosa. sentivo l'odore del mio culo e quello della figa fradicia. Mi ha strusciato la verga sulla vagina inumidendolo dei miei umori e della sua saliva. Il desiderio aveva preso il sopravvento, doveva mettermelo dentro. Il grosso membro ha trovato da solo la strada ed è entrato in un sol colpo fino in fondo. scopandomi ha iniziato a parlare per eccitarsi.
"Hai un buon odore di culo..mi piace la tua figa da troia, Sei molto pelosa amore come piace a me..e le tue grosse tette...guiarda come sono gonfi i capezzoli!" e continuava ad andare e venire in me sempre più in fretta. Aveva il menbro così duro che lo sentivo in fondo ad ogni colpo. Ero sempre più sudata e anche i suoi peli neri luccicavano. Gli guardavo l'uccello che entrava e usciva tra le mie cosce. Lo guardavo scoparmi e non si controllava più affondando sempre più profondamente tutto dentro coi coglioni schiacciati sul mio culo. Lo sperma è schizzato a fiotti caldi nella figa. Lo guardavo venirmi dentro, assaporavo la sua verga che adesso scivolava lentamente fra le miew labbra.
Ha tirato fuori l'uccello floscio dalla figa si è sciugato e si è ricomposto.
"Bene cara io torno a lavorare"
"Si amore" mentre il suo seme mi colava tra le chiappe.
Quando ha aperto la porta abbiamo trovato Luana fuori che aspettava.
"Pensavo stessi parlando con un cliente" ha detto indispettita
"Sabrina mi stava parlando di una cena importante che ci hanno commissionato" ha mentito salvandosi ma appena hanno svoltato l'alngolo del corridoio Luana lo ha baciato e si è tirata subito indietro con uno sguardo di fuoco.
Sabrina

1 commento:

  1. sempre la piu' brava a scrivere sabri .....sei eccitantissima ..U.V.

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