lunedì 14 maggio 2012

Ad ognuno il suo

Era iniziato un bel periodo molto felice della nostra vita, Stefano stava ricevendo delle grandi soddisfazioni a lavoro e io a letto grazie al nostro nuovo amico. Quella nuova convivenza ci riportò ai tempi in cui qui viveva con noi Valentina e fu bello sperimentare questa nuova formula.
Naturalmente non potevo trascurare il mio vero fidanzato e nemmeno lo volevo, si instaurò tra noi una specie di turno, dopo cena Sebastian per sdebitarsi si dedicava alla cucina, io e Stefano ci chiudevamo in camera per la nostra intimità ed era bellissimo fare l'amore nelle lenzuola che avevano l'odore di un altro uomo. E che uomo!
Più che vero sesso con Stefano si trattava di un antipasto di quello che avrei fatto dopo con il mio amante e tutti rispettavano il loro ruolo. Stefano mi preparava per farmi trovare già calda da Sebastian, mi leccava a lungo il culo convinto che mi avrebbe aiutata a prendere meglio il mio bastone al cioccolato, io mi facevo scopare e venire in figa per lubrificare meglio anche quella e permettere a Stefano di durare di più dopo quando si sarebbe segato sul divano ascoltandoci. Le prima volte Sebastian non era molto felice di infilarmi l'uccello nella vagina già piena di sperma del mio fidanzato ma piano piano si abituò e non ci fece più caso.
Quando tornai a casa quella sera Stefano mi raccontò della visita del vicino, ne fui divertita, ormai si era capito che quell'uomo era innocuo, non avrebbe mai voluto scoparmi nè farci del male quindi decisi di concedergli un piccolo premio, ne parlammo a cena.
"Stefano tesoro lo sai che Sebastian mi incula benissimo?".
"Beh si amore lo sento tutte le notti".
"Appunto dico lo senti ma ancora non lo hai visto, ti andrebbe stasera di assistere? Magari potresti scattare qualche bella foto e domani farle avere al nostro vicino...se le merita poverino".
Nessuno trovò nulla da obiettare, Stefano recuperò la nostra macchinetta fotografica, io mi spogliai completamente e sebastian iniziò ad insalivarsi l'uccello massaggiandolo.
Quando fummo pronti, Sebastian volle farmi mettere a quattro zampe per terra.
"Voglio prenderti come fanno i cani, ti va?"
"Io problemi non ne ho" risposi con la sua frase storica.
Partimmo per un viaggio anale molto impegnativo con Sebastian che spingeva più in fondo possibile e Stefano che fotografava ogni dettaglio, compresa la sborrata finale che mi farcì l'interno del culo.
Le foto vennero veramente bene e oltre a mandarle al vicino con una dedica ne conservammo una copia nel nostro archivio ormai degno di una casa di produzione hard.
A differenza di Valentina che quando stette da noi girava spesso nuda per casa, Sebastian preferiva restare in mutande, Stefano dovette adeguarsi, mentre io restavo spesso nuda e sempre spesso mi ritrovavo delle dita nel culo così all'improvviso anche mentre facevo le cose più normali.
Un pomeriggio mentre Stefano era a lavoro e Sebastian studiava in mutande sul nostro divano mi vennero in mente Fabrizio e Roberta. Erano giorni che non ricevevo loro notizie e mi preoccupai.
Scrissi un sms a Fabrizio, non volevo chiamarlo non sapendo se era in compagnia di Roberta.
Mi rispose che era tutto ok ma non c'erano novità di rilievo.
Mi sentii un pò in colpa per averli trascurati presa dal mio nuovo divertimento. Gli scrissi di passare a casa se era libero per un caffè.
Non si sarebbe liberato prima di una mezz'oretta, orario in cui più o meno sarebbe rientrato anche Stefano.
Ingannai l'attesa stuzzicando il mio secondo fidanzato. Lui era del tutto intenzionato a non cadere, voleva studiare, dovetti impegnarmi più del previsto per convincerlo.
Mi accoccolai tra le sue gambe seduta per terra e iniziai a massaggiargli le cosce possenti. Nessuna reazione.
"Tesoro se vuoi studiare fai pure io però ho bisogno del tuo cazzo!". Non mi rispose.
Avevo capito il gioco, voleva sfidare la mia voglia e riuscì perfino a controllare l'erezione non so come.
"E va bene, ora farò una cosa che desidero da tempo così potrai continuare a studiare se proprio vuoi".
Mi abbassai di più, gli presi un piede in mano e iniziai a massaggiarlo. Conosco molte storie sul feticismo dei piedi ma non mi ero mai cimentata in quell'altra perversione. Volli provare.
Goffamente poggiai il suo piede tra le mie tettone e ripresi il massaggio. Non me la cavavo male a giudicare dai suoi sospiri. Incoraggiata iniziai a baciarlo, non era male come situazione, mi faceva sentire una gheisa che si prende cura del suo uomo e mi eccitai.
Lo leccai lentamente e a lungo dalla pianta fino alle dita che presi in bocca e succhiai come se fossero tanti piccoli cazzetti.
Il risultato fu strabiliante, il suo cazzo uscì fuori dallo slip senza che se li abbassò. Potevo passare al pompino.
Non durò molto perchè lui infoiato volle riprovare le mie tette, me le baciò per poi accomodarci il pisellone e farselo segare così. Faceva caldo e il sudore aiutò lo scivolamento tanto che in breve ricevetti tutti i suoi schizzi direttamente sul viso.
Mi ero completamente dimenticata di Fabrizio che aspettava fuori la porta. Andai ad aprigli senza coprire le tette nè asciugarmi il viso. La sua sorpresa fu grande, riconobbe Sebastian che si era prontamente tirato su le mutande. Si salutarono e lo feci accomodare.
Visto che di studiare non se ne parlava più, Sebastian si offrì di preparare il caffè.
Restammo a chiacchierare con gli occhi di Fabrizio incollati sui miei capezzoli, mi faceva proprio tenerezza quel ragazzo.
Gli chiesi di Roberta e delle sue evoluzioni sessuali.
"Beh che dire è diventata molto brava con la bocca ma per il resto non se ne parla, non vuole mai accendere la luce mentre lo fa e non accetta mai di farmelo in auto dove magari potrebbero guardarci un pò, non c'è nulla da fare Sabrina lei non sarà mai come te". Concluse amareggiato.
"Ma no dai vedi che un progresso c'è stato, bevi il caffè vado a prendere una cosa".
Tornai con in mano i nostri vibratori, quello normale regalatoci da Giuliano e quello extra reagalatoci da Sean.
Fabrizio per poco non si affogò con il caffè a vedere le dimensioni del secondo fallo.
"Certo questo è ancora troppo ma ti assicuro che se si prova nel culo dopo è difficile farne a meno, però questo più piccolo ve lo regalo volentieri. Stammi a sentire, quando la vedi su di giri mentre la scopi glielo pianti nel sedere".
"Ma figurati Sabrina, il culo è completamente fuori discussione, neppure un dito si fa infilare, ti ringrazio per il pensiero ma è davvero inutile". Mi faceva rabbia vederlo così rassegnato.
"Se è vergine di culo tanto meglio, Stefano godrà di più quando glielo farà. Vuol dire che almeno in figa dovrà prenderlo, è importante che si abitui all'idea di un altro pisello oltre il tuo, prova all'inizio con dolcezza ma se serve non preoccuparti di forzarla un pò".
Fabrizio se ne andò poco convinto, gli lasciai baciarmi le tette e lo salutai.
Per le scale incontrò Stefano che saliva ma non lo vide.
"Mi è sembrato di incontrare Fabrizio per le scale ma aveva molta fretta, cosa è successo?"
Sabrina

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