venerdì 11 maggio 2012

Voglia di normalità


Quei giorni di relativa tranquillità mi furono utili anche per riflettere un pò sulla direzione che stava prendendo la nostra storia. Stefano era cambiato parecchio negli ultimi tre mesi, era cresciuto come uomo, come compagno e anche sessualmente. Tutte le esperienze a cui non si era mai tirato indietro gli avevano fortificato il carattere e reso molto più consapevole dei suoi desideri. Se prima quella di vedermi a letto con altri era solo una fantasia ora si era trasformata in una realtà, aveva sperimentato e gioito del piacere anale in prima persona e aveva fatto l'amore anche con altre due donne. Ripensandoci ero pienamente soddisfatta di noi, certo non tutte le ciambelle riescono col buco questo si sa, alcune esperienze non erano andate a buon fine ma pensavo fosse stato un bene averle provate almeno per sapere che non ci appartenevano. Lui ad esempio non era interessato al sesso tra donne e io ormai ero certa di desiderare solo una donna al mondo, Valentina. Io avevo capito che con gli uomini maturi non avevo feeling, lui al contrario aveva amato i baci e le cure materne di Maria Stella, tutto ciò ci rendeva una coppia sempre più unica e speciale in grado di rispettarci a vicenda.
Anche a letto con me era migliorato parecchio pur non abbandonando le sue tanto care pratiche manuali.
Quello che veramente mi mancava a questo punto era una vera vita sociale, i nostri unici veri amici erano lontani e a volte sentivo la mancanza di una chiacchiera tra amici senza per forza finire a letto, anche perchè tutti gli uomini una volta ottenuto quello poi sparivano.
Aprii il pc un pomeriggio in cui Stefano era al lavoro per combattere la noia, dopo il consueto spettacolino per il nostro vicino che pur senza interagire direttamente era in grado di farmi capire ogni volta cosa avrebbe voluto vedere in particolare.
Non ho un buon rapporto con la tecnologia, non uso molto la posta elettronica e per questo la mia casella è sempre vuota. Questa volta però ci trovai una mail, un indirizzo che non conoscevo, così la aprii con curiosità era di un certo Fabrizio. Il nome non mi diceva nulla, lessi con ancora più curiosità. Era indirizzata ad entrambi, sembrava la mail di un ammiratore.
Ricistruii che probabilmente si trattava di uno dei tanti che aveva assistito alla proiezione del film al club di Giuliano.
Fabrizio ci riempiva di complimenti a me per il culo che definiva divino e a Stefano per il coraggio, lo definiva un vero uomo in grado di amare fino in fondo la sua donna. Ci raccontò in breve la sua storia, molto simile alla nostra, almeno in partenza. Era fidanzato con una ragazza che amava ma che non accettava le sue forme troppo abbondanti, non era a proprio agio con il suo corpo, se ne vergognava e finivano per fare l'amore sempre al buio proprio per questo. Lui invece la trovava bellissima e avrebbe dato qualunque cosa per farla ammirare anche da altri come faceva Stefano. Finiva per chiedergli consigli sul come convingerla, come fare per scioglierla e ci proponeva un incontro anche solo per parlarne lasciandoci il suo numero di cellulare.
La lettura di quella mail mi fece provare molta tenerezza verso questo ragazzo sconosciuto, tanto più che pensai potesse essere una buona occasione per provare ad avere un'amicizia pulita.
Chiamai quel Fabrizio, ero troppo curiosa. Al telefono si scusò per aver chiesto il nostro indirizzo a Giuliano ma davvero rappresentavamo il suo sogno e non aveva resistito. Lo rassicurai, non c'era nessun problema anzi ora ero io curiosa di conoscerlo. Non se lo aspettava e ne fu felicissimo, disse che per quella sera non aveva programmi ma che se volevamo sarebbe stato onorato di averci a cena, la sua ragazza restava in famiglia e ci avrebbe potuto raggiungere solo più tardi nel caso.
Accettai senza nemmeno consultare Stefano, avevo bisogno di novità. Stefano non fu molto contento, anzi piuttosto contrariato, tornava sempre stanco dal lavoro e non si fidava degli sconosciuti.
Era il momento di insistere, gli assicurai che si sarebbe trattato solo di una cena, non avremmo fatto tardi.
Molto scocciato acconsentì. Scelsi l'abbigliamento più casual possibile non volevo far pesare al nostro amico la nostra libertà dato che lui non ne aveva e raggiungemmo l'indirizzo che ci aveva indicato. Fortuna volle che abitava a pochi isolati da noi e senza traffico non ci mettemmo molto.
In macchina raccontai a Stefano tutta la storia e il suo umore sembrò migliorare, si sentì orgoglioso di avere indirettamente un ammiratore e forse era curioso di valutare la bellezza dell'altra ragazza ma ci tenne a ricordarmi che non avremmo dovuto fare tardi.
Fabrizio ci accolse molto cordialmente e anche per Stefano non sembrava più una formalità da sbrigare alla svelta e poi l'appetito si faceva sentire.
Mangiammo davvero fino a scoppiare, Fabrizio era un gran cuoco e mi fece sorridere l'altra coincidenza con il mio Stefano e con tutte le nostre migliori avventure di sesso, c'era sempre stata una buona cena a fare da cornice.
Finirono a parlare di cucina, scambiandosi consigli come due casalinghe di vecchia data, ne fui sollevata, non c'è nulla che unisce le persone come il sesso e il cibo.
Quando il discorso cadde su Roberta la fidanzata di Fabrizio, Stefano sembrò compenetrarsi in quella storia raccontando di quanto tempo aveva sognato in segreto di vedermi tra le braccia di altri uomini. Fu il mio turno di raccontare la storia di Sabrina bocca e culo e di come siamo arrivati fin qui.
Gli occhi di Fabrizio luccicavano di ammirazione sincera senza secondi fini, per la prima volta ci trovavamo davanti ad un ragazzo che oltre a desiderare me, sognava di concedere la sua ragazza.
La situazione non era delle più semplici, Roberta non era minimamente a conoscenza delle fantasie del suo compagno e lui non aveva il coraggio di parlargliene.
Nemmeno io ne avevo la minima idea, solo Stefano sembrava più sicuro di sè avendo già vissuto quella condizione.
Dovevo restare fedele al patto di non fare tardi quindi non insistetti oltre ma promisi a Fabrizio che ci saremmo rivisti, ci avremmo pensato e un'idea per aiutarlo ci sarebbe venuta.
Ci ringraziò calorosamente e ci salutammo così.
Tornando a casa Stefano mi ringraziò per avere insistito, non ci aveva fatto molto caso ma anche lui in fondo aveva voglia di amici normali e poi quel ragazzo andava aiutato.
"Tutti e due caro, credo serva a tutti e due, tenerci per noi la gioia che abbiamo scoperto sarebbe egoistico, visto quanto siamo felici ora?"
Si lo eravamo senza ombra di dubbio.
A casa eravamo troppo stanchi per fare l'amore ma i nostri corpi nudi si cercavano ugualmente.
"Stasera niente balcone" mi alzai per chiuderlo, avevo bisogno di intimità con il mio uomo.
Riuscimmo dopo un pò di prove a trovare la posizione giusta, quella che ci permise di leccarci l'ano a vicenda pigramente.
Non raggiungemmo l'orgasmo ma ci deliziammo uno dei sapori dell'atra, era diventata la mia pratica preferita degli ultimi tempi.
Stefano crollò con le labbra teneramente appoggiate al mio buco del culo e fu una notte molto serena.
Sabrina

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