sabato 12 maggio 2012

Amicizia, bellezza e piaceri

Fabrizio mi piaceva molto lo ammetto, ma non era solo il suo aspetto fisico a colpirmi anzi a guardarlo bene era un ragazzo piuttosto normale, non brutto certamente ma nemmeno uno di quelli che ti giri per strada a guardare, insomma un tipo molto molto normale. Con cui sarei andata volentieri a letto però. Quello che in realtà mi piaceva era proprio il fatto che fosse una persona normale se non consideriamo le sue fantasie, ma ormai ho imparato che avere fantasie è una cosa del tutto normale per cui il suo personaggio era perfettamente coerente con l'idea del ragazzo della porta accanto che mi stavo facendo di lui, cosa tra l'altro che lo rendeva ancora più simile al mio Stefano.
Confesso che quando restammo soli nel pub mi vennero mille curiosità sul suo corpo, mi chiedevo come avesse l'uccello, che odore avesse la sua pelle ma notando chiaramente che la sua attenzione non era rivolta a me, resistetti alla tentazione di provocarlo.
Il tempo che Stefano e Roberta trascorsero fuori fu abbastanza per insinuare il dubbio che stesse succedendo qualcosa tra loro.
Fabrizio non riusciva a crederci era su di giri, mi propose di andarli a spiare non riusciva a resistere.
Lo fermai, non era ancora il momento. "Non devi avere fretta in queste cose, Stefano ormai ha l'esperienza giusta per condurre il gioco, lasciamolo lavorare, ma serve tempo, forse anche molto. Tu sfrutta questa occasione per lasciarti andare all'immaginazione così sarai più pronto quando sarà il momento".
Fu spiazzato dalla mia determinazione, in quel momento si rese conto di aver dato troppe cose per scontato.
Era convinto che Roberta fosse troppo pudica per accettare la corte di uno sconosciuto ma il tempo che trascorreva fuori in compagnia di Stefano iniziava a mettere in dubbio questa convinzione.
Pensava anche che il suo più grande desiderio fosse quello di vederla fare l'amore con un altro ma si sbagliava anche su questo, quella era solo la conclusione dei suoi sogni che in realtà erano molto più complessi e se ne rese conto grazie alle mie parole.
Ora desiderava che il gioco andasse per le lunghe, voleva "soffrire" di quell'attesa, gustarsi ogni mossa di quel corteggiamento. Aveva paura che una mossa troppo affrettata avrebbe potuto rovinare tutto e in questo aveva ragione. Per prima cosa bisognava insinuare in Roberta il dubbio che il sesso non fosse solo quello che aveva vissuto finora e da quel dubbio partire per far uscire anche le sue di fantasie.
Era un lavoro molto più mentale che fisico ma bastò per fargli venire un cazzo talmente duro da disegnare una sagoma molto invitante sui suoi jeans. Con buona probabilità quella sera avrebbero fatto l'amore per ore e lui non avrebbe saputo mai se la mente di Roberta era con lui o con Stefano.
Quest'ultimo pensiero lo fece letteralmente andare fuori di testa.
Per prendere tempo in attesa che i nostri partner tornassero gli raccontai la storia del nostro vicino di casa.
Riuscii così a catturare la sua attenzione molto più di quanto potevo fare con le mie tette alle quali non sembrava minimamente interessato.
"Sabrina voi siete gli amici che ho sempre sognato, al di là di quello che accadrà tra di noi voglio che tu sappia che un'amicizia con voi è ciò che più desidero e conoscere le vostre storie vale per me molto più di mille scopate".
"Non preoccuparti caro, se tutto andrà bene non dovremo rinunciare all'amicizia e nemmeno alle mille scopate" e risi svelando almeno in parte la voglia che avevo di lui.
Forse solo in quel momento realizzò la possibilità di avermi e si eccitò almeno quanto si spaventò.
Si era sempre considerato solo un guardone incallito, non si sentiva all'altezza di una scopata con me figuriamoci mille. Mi aveva vista nel film alle prese con diversi cazzoni e questo lo aveva appagato come se mi avesse avuta davvero.
C'era molto da lavorare su entrambi pensai.
"Dici che il vostro vicino guarderebbe anche la mia Roberta?"
"Ne sono sicura! Ma lasciamo fare a Stefano, solo lui può capire i veri desideri della tua Roberta".
Riprendemmo il discorso del film, Fabrizio mi confessò che avrebbe pagato una copia del nostro film e che non si sarebbe mai stancato di riguardarlo.
"Non venderei mai il film ad un amico, avrai la tua copia gratuita e autografata" sorrisi dolcemente.
Fummo interrotti dal ritorno di Stefano e Roberta, non era il caso di parlarle del film quindi cambiammo velocemente discorso facendole credere che stavamo parlando dei nostri gusti cinematografici come amici che si confrontano.
Lei era splendidamente rossa in viso, scommetto qualunque cosa che avesse anche un lago tra le cosce e l'espressione sorniona di Stefano me lo confermò.
Non crediate che la fuga di Roberta dalle sue avances fosse un fallimento, era tutto previsto, anzi il fatto che accadde convinse Stefano che eravamo sulla strada giusta, ora bisognava solo trovare il modo di lasciarli soli ancora ma senza dare troppo nell'occhio, non subito insomma.
Stefano ordinò altra birra per tutti e brindammo a quella nuova amicizia.
"Ai veri amici" disse Fabrizio alzando il bicchiere.
"Alla bellezza delle nostre donne" gli fece eco Stefano.
"Ai piaceri della vita" conclusi io.
Roberta rimase in silenzio, non era abituata troppo all'alcol e iniziava a girarle la testa.
Amici, bellezza, piaceri...tre parole che le rimbombarono in testa, era bastata una serata sola per essere pazza di Stefano ma non sapere che a Fabrizio tutto ciò faceva piacere le fece nascere qualche senso di colpa, non avrebbe mai potuto confessargli quel bacio ma già sognava di riceverne un altro. Era tremendamente combattuta, tutto come previsto insomma.
Non dovevamo forzare la mano quindi decidemmo di finirla là per quella sera, con la scusa che Roberta fosse un pò brilla consigliammo a Fabrizio di portarla a casa ma ci demmo appuntamento già per l'indomani, il tempo era bello potevamo approfittarne per un pic nic.
Una giornata insieme all'aperto era l'ideale per ritagliare altro tempo in cui i due piccioncini sarebbero potuti stare da soli ogni tanto.
I cuochi stabilirono il menù e naturalmente l'allusione a salsiccie e patate da arrostire alla brace furono lo spunto per qualche doppio senso che fecero sorridere anche Roberta. Sembrava tutto molto innocente, ma solo perchè lei era l'unica all'oscuro dei nostri piani.
Sabrina

Nessun commento:

Posta un commento