sabato 26 maggio 2012

Lo chiamavano Mozzarella

Vedere Stefano così preso da quella donna mi fece mettere da parte per un pò le scopate didadittiche con il mio giovane allievo perchè un altro pensiero si era insinuato nella mia mente. Una donna che non conoscevo stava ricoprendo il mio fidanzato di soldi, perchè? Cosa spinge una donna a pagare le attenzioni di un uomo? Dovevo capire!
Dal racconto di Stefano compresi che ciò che cercava quella donna non era sesso fine a se stesso e un pò la cosa mi preoccupava, io non avevo bisogno di altro, avevo un uomo eccezionale che mi amava e potevo avere a letto tutti i ragazzi che desideravo, quello che dovevo comprendere era l'emozione di pagare qualcuno perchè fosse a disposizione delle mie voglie senza tanti giri di parole.
Approfittai del fatto che questa donna elargisse a Stefano molto di più del dovuto e decisi di impegnare qualcosa per la mia ricerca personale.
Mi collegai al sito di Nadia e iniziai a sfogliare le sue foto. Molto belle, molto artistiche ma nulla che valesse davvero la pena. Finchè non arrivai all'ultima pagina, erano foto più datate, ritraevano un ragazzo particolare, niente foto di nudo sembrava il classico ragazzo della porta accanto messo là più per caso che per altro, infatti non c'era nessun riferimento a prestazioni particolari, solo un buffo soprannome: Mozzarella.
Ne fui incuriosita più che mai, avrei provato con lui. Ingenuamente pensai che il suo soprannome si riferisse al colore chiaro della sua carnaggione, che paragonato ai ragazzi di colore con cui ero stata ultimamente faceva un bel contrasto.
Chiamai Nadia per fissare un appuntamento,e dovetti insistere un pò per farle capire che avrei pagato. Non riusciva a capire, per me era gratis insisteva ma io insistevo più di lei e alla fine dovette arrendersi. Mi fissò l'appuntamento per quella sera stessa ma mi avvertì, per lui era la prima volta. Le sue foto troppo caste non avevano riscosso nessun successo, si era quasi dimenticata di averlo nella scuderia e la cosa mi intrigò ancora di più.
Ci accordammo per andare a bere qualcosa insieme.
Lo individuai subito nel locale con l'aria spaurita, tutto sembrava tranne un uomo da sesso a pagamento, forse mozzarella significava uomo molle senza grinta. Mi sbagliavo, quando capì che ero io la sua prima cliente mi abbordò.
"Salve bellezza..che ci fa una bella donna come te tutta sola soletta?". Avevo indossato un abito molto scollato, mi offrì da bere e contrattammo sul prezzo.
"So che sei molto amica di Nadia e poi mi piaci, per te un prezzo di favore, 50 euro vanno bene".
Ne meritava molti di più ma fui contenta di non buttare via troppi soldi per uno sfizio, restava comunque il gesto simbolico di poter avere un uomo a mia disposizione.
"Ma perchè Mozzarella? Non vorrei spendere soldi in una salumeria".
"Non preoccuparti tesoro, se non sarai soddisfatta ti restituirò il denaro". Non potevo chiedere di più.
Mi portò a casa sua, un appartamento piccolo ma ordinato. Non perse tempo e si spogliò subito dandomi modo di apprezzare il suo corpo chiaro. Era un bel pezzo di maschio, non mi dispiaceva che avesse un pò di pancetta, lo rendeva più maschio. Mi spogliai anche io e lui si mise in ginocchio sul letto infilandomi nella figa subito la sua lingua calda tanto per presentazione. E ci fu la prima sorpresa, riusciva a far andare la lingua in tanti posti diversi contemporaneamente. Riuscì a farmi diventare un lago in pochi colpi di lingua e a anche la sua erezione si fece presente.
"Ehi amico! Hai un cazzo pazzesco!". Mi mostrò orgogliosamente il membro durissimo che puntava verso l'alto pulsante.
"Mettiti sopra di me" gli ordinai pensando che era il momento di far fruttare i miei soldi, spalancai la figa facendogliela vedere bene.
Me lo infilò dentro reggendoselo con una mano, gli serrai il cazzo con la figa come fosse un guanto bagnato lentamente.
"Mio dio! Come sei bravo!" avevo tutta la verga incredibilmente calda nella vagina, sentivo il glande toccarmi in fondo.
"Devo esserlo per forza visto che mi hai dato 50 euro" mi ricordò. E anche senza muoversi riuscì a farmi provare piacere.
Restava fermo dentro di me tanto da spingermi a chiedergli "Che cosa c'è? Perchè non mi scopi?".
"Perchè non devi venire subito tesoro! Trattieniti più che puoi, d'accordo?".
"Ok ok però mi piacerebbe qualcosa di speciale".
"Tipo farti venire nel culo?". Non era più il linguaggio del ragazzo della porta accanto ma di un puttano di professione.
"E perchè no?". Rinunciai al suo membro in figa per sistemarmi a pecora sul letto, sollevando il culo e schiacciando il viso sul cuscino.
Ci pensò lui a divaricarmi le chiappe con le mani ed esporre il buco del culo, ci posò sopra il glande, mi dischiusi subito e il suo cazzo iniziò a penetrarmi deciso. La stretta entrata gli aveva accolto il membro e lui cominciò a farlo andare su e giu lentamente. Ero bagnata e calda in entrambi i buchi, iniziai a gemere non di dolore ma di grande piacere. Non mi controllavo più.
"Oh merda...Oh Cristo! Mi stai fottendo il culo! E' così bello farsi inculare in questo modo da te. cazzo non fermarti. Oh maledizione brutto porco, sporco puttano". Uscì un attimo dal mio culo per mordermi forte una chiappa e rispingersi tutto dentro.
Riprese ad impalarmi con il suo grosso cazzo senza pietà, mentre i testicoli sbattevano selvagiamente sulla mia carne.
"Ti chiavo, certo che ti chiavo" mi sussurrò ficcandomi un'ultima volta il cazzo rigido prima che i coglioni si gonfiassero e il cazzo eruttasse nel buco del culo. Lo sperma fu talmente tanto che iniziò a colare sul suo stesso cazzo.
Ci prendemmo una doverosa pausa, ancora non avevo scoperto il segreto di mozzarella, ma quell'uomo era a mia disposizione e non poteva cavarsela con un solo orgasmo.
Quando fui pronta a ripartire sentii ancora la sua bocca cercare la mia figa, con le mani mi accarezzava dolcemente i capezzolii che iniziarono ad indurirsi. Abbassò la faccia in mezzo alle mie gambe e andò ad infilarmi un dito nel culo facendolo entrare ed uscire delicatamente mentre leccava.
Abbandonò la figa quando fu di nuovo un lago per premermi la punta dura e bagnata della lingua sul buco del culo. Cercai di divincolarmi per il troppo piacere ma mi immobilizzò per farsi strada con la lingua nella stretta apertura odorosa del suo sperma. Intanto con le mani mi masturbava. In pochi secondi mi fece fare il bis inondandogli la mano che si asciugò sulle sue cosce pelose.
Senza perdere un solo secondo si afferrò il pene duro e iniziò una sega furiosa fino a schizzare il suo sperma sul mio seno e mi disse che era il momento di provare la mozzarella.
Mi spalmò il suo seme sul seno e da là partì un incredibile massaggio. Non toccò altro che il seno ma lo fece così a lungo e così bene che compresi a cosa faceva riferimento il soprannome. Mi impastò le tette come due grosse mozzarelle, mi tormentò i capezzoli, li arrossò e quando decise che erano pronte si servì. Mi lecco il seno a lingua larga ripulendomelo dal suo stesso sperma portandomi ad un'irresistibile desiderio di toccarmi per venire.
Conclusi che si...non era poi tanto male pagare un uomo per quello che sapeva fare meglio, anzi forse era giusto così
Sabrina

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