lunedì 7 maggio 2012

Un pompino al telefono

Dovendo uscire fummo costretti a vestirci. Io indossai solo il costume più ridotto che avevo e sopra un pareo a coprire il culo che sembrava strabordare. Franco volle farmi insossare ai piedi delle scarpe aperte con il tacco, ammetto che l'accoppiatta non era delle più solite e comode ma l'effetto sembrò eccitare anche Stefano che nel frattempo prendeva accordi telefonici con Maria Stella.
Franco invece si vestì di tutto punto, jeans e maglietta, facevamo una strana coppia e forse le sue intenzioni non erano di andare al mare.
Salutai Stefano con un bacio a lingua piena da cui potei assaporare ancora i residui di quella leccata anale favolosa, forse era il caso di lavarsi i denti non sapendo cosa gli avrebbe riservato la giornata con la nostra amica.
Non aveva grandi raccomandazioni da fare a Franco, si fidava di lui e qualunque cosa sarebbe successo glielo avremmo raccontato nei dettagli al ritorno.
Ci demmo appuntamento a casa prima di cena per avere tutto il tempo di raccontarci le giornate con calma, del resto era quella la parte più importante del piano, ragion per cui mi scuserete se vi racconterò solo per sommi capi quello che accadde, per i dettagli dovrete aspettare il nostro ritorno.
Il primo giro volle farlo nella spiaggia che conoscevamo già, era un posto incantevole, ancora più bello di come lo ricordassi. Sarà stata l'ora mattutina ma la spiaggia era ancora praticamente deserta. Mi sembrava strano vedere Franco così vestito su una spiaggia nudista ma quando ci sistemammo accanto a due splendide ragazze capii che forse non era tutto improvvisato.
Le ragazze erano in topless e sembravano molto amiche, molto più che amiche in realtà.
Salutarono Franco con entusiasmo e si presentarono. Paola e Cristina, 24 e 25 anni.
Mi adeguai alle loro usanze e mi feci slacciare da Franco il pezzo di sopra, suscitando sguardi di vivo interesse verso le mie tette decisamente più grosse delle loro.
Facemmo amicizia e piano piano venni a sapere che le due ragazze stavano insieme, Paola era decisamente lesbica, Cristina un pò meno ma la amava da morire. Ecco il motivo per cui il nostro Franco preferiva restare vestito, non voleva infastidire Paola che aveva un certo timore del corpo maschile e di quello di Franco in particolare. C'era molto rispetto tra loro, motivo che aveva fatto nascere una solida amicizia molto complice. Mi raccontarono che ogni tanto lasciavano che Franco assistesse ai loro giochi erotici senza partecipare se non veramente di rado solo con Cristina mettendola al centro di un triangolo amoroso.
I loro racconti mi fecero tornare in mente la nostra Valentina, cercai di non pensarci per non intristirmi e toccò a me parlare di Stefano e del nostro amore. Quando dissi che eravamo prossimi alle nozze gli occhi delle due ragazze brillarono. "Deve essere proprio un bravo ragazzo, ci piacerebbe conoscerlo".
Ero sempre lusingata quando ricevevo complimenti sul mio fidanzato e dissi che ne ero onorata.
Franco iniziava ad avere caldo con tutti quei vestiti addosso per cui propose alle ragazze di vederci tutti per cena o dopo se avevano già impegni e di spostarci per metterci un pò in libertà.
Salutai le nuove amiche congedendo loro una palpata di tetta ciascuna, Paola fu più dolce, Cristina più irruenta, con il risultato che il contrasto mi eccitò facendo indurire i miei capezzoli.
Rinunciai a rimettere il costume e ce ne andammo in giro con le mie tette che sballottavano di qua e di là.
Salimmo di nuovo in auto, Franco voleva portarmi in un posto nuovo ma prima facemmo una sosta per prendere un gelato, ora faceva veramente molto caldo.
Se ricordate mi ero già ritrovata una volta al tavolino di un bar con le tette di fuori ma stavolta la vicinanza di Franco per il quale sembrava la cosa più normale del mondo non mi fece avere nessun timore.
Ordinai un cono, e potete immaginare come mi divertii a leccarlo e succhiarlo in maniera provocante simulando un rapporto orale, con tanto di sospiri, mugolii, occhiate languide distribuite tra Franco e i maschietti di passaggio con le labbra evocativamente sporche di panna. Franco ebbe un' erezione da primato che non vedevo l'ora di far sfogare giocando con il suo gelato.
Smessi i panni della coppia in calore Franco volle giocare ai "fidanzatini". Non che non avesse voglia di sbattermi subito come la peggiore delle porche mi disse ma quello avremmo potuto farlo tranquillamente a casa, senza Stefano presente c'era meno gusto, e poi l'idea che lui ora stesse immaginando molto di più di quanto avremmo fatto rendeva tutto più perverso. Sicuramente sarebbe stato più geloso di saperci a filtrare come una coppietta innamorata, tanto con lui non c'era pericolo conosceva i limiti del gioco.
Quella spiegazione era più che sufficiente per accettare. Mi portò in un bosco appartato. Era bellissimo, molto naturale e pieno di verde che nascondevano le coppiette da occhi indiscreti ma lasciavano anche la possibilità di farsi notare per chi lo avesse voluto.
Mi sembrava davvero il luogo ideale e abbiamo cominciato a pomiciare.
Naturalmente Franco mi mise le mani dappertutto, e pure io. Prima da sopra i vestiti. Si sentiva tutto. Ce l'aveva durissimo! Tanto che mi sono staccata dal bacio e gli ho detto solo: "accidenti!"
Lui non ha fatto una piega. Si è tirato giù jeans e slip ed è venuto fuori il suo coso... enorme... bellissimo.
"Puoi carezzarmi così, se per te è più comodo". Io non ho detto niente.
L'ho preso in mano e l'ho guardato. Nonostante lo avessi già provato in tutti i buchi del mio corpo mi sembrava di vederlo per la prima volta.
Mi sono avvicinata per guardarlo meglio. Intanto lo carezzavo lentamente. Muovevo la pelle su e giù per scoprire la cappella, piano piano. Con l'altra mano gli massaggiavo le palle. Ero eccitatissima, mi sentivo bagnata tra le gambe. Anche lui fremeva.
Mi sembrava di aver perso tutte le parole "E' proprio bello, avrei tanta voglia di succhiartelo".
Lui con un sussurro mi ha risposto "no, meglio di no".
L'ho guardato un po' stranita. Gli ho ricordato che Stefano ci aveva dato il permesso, ma non bastò a convincerlo.
Nel frattempo continuavo ad accarezzarglielo con due mani, ed era sempre durissimo.
L'ho dovuto pregare senza staccare gli occhi dal cazzo: "un bacino almeno posso darglielo?".
Mi sono abbassata è ho cominciato a dargli piccoli baci lungo tutta l'asta fino alle palle. L'odore mi faceva girare la testa. Poi sono risalita piano piano. Aveva la cappella tutta lucida per il liquido trasparente che era uscito e io gliel'ho ripulita delicatamente con la lingua. Ho sentito il sapore e mi sono eccitata ancora di più.
Non so come abbia trovato la forza di volontà di staccarsi. Credo che altri dieci secondi e sarei venuta io, non lui.
Mi ha fatta alzare e mi ha tirato giù il costume completamente, eravamo nudi immersi nella natura e tutto ciò valeva molto più più di mille pompini, Franco si che sapeva godersi i piaceri del corpo con la testa!
Ci rilassammo prima di accorgerci che mancava poco più di un'ora all'appuntamento con Stefano a casa.
Franco rovistò nel jeans che era finito nell'erba e trovò il cellulare.
Compose il numero di Stefano per sapere come procedeva.
Non potevamo sapere dall'altro lato cosa stesse accadendo e mi accorsi che Stefano non era il solo a vagare con la fantasia, anche io potevo immaginarlo con il cazzo ben dentro al culo di Maria Stella e mi eccitai terribilmente.
La mossa di Franco di fare da tramite in quel momento rese tutto pazzesco, era veramente un genio.
"Stefano? Ti disturbo? Ah scusa ti ho beccato in un momento delicato...vabbè volevo solo dirti che mi trovo in compagnia di una bellissima ragazza di nome Sabrina ed ero un pò indeciso se farmi fare una pompa da urlo. Tu cosa mi consigli? "
Non potevo sentire la risposta ma proprio questo fatto mi fece impazzire.
"Stè non la tengo più, vorrebbe succhiarmelo mentre parlo al telefono che faccio?"
"....."
"Me l'ha palpato un po' sopra i jeans e appena ha sentito che ce l'avevo duro l'ha tirato fuori e si è messa all'opera. E' insaziabile".
"...."
"E' bravissima, deve essere la migliore pompinara sulla piazza".
"...."
"Madonna, Stè... Mi sta passando la lingua tra i coglioni... Mmmh!... Ora ne ha preso uno in bocca e lo sta succhiando piano... Cazzo, che goduria!"
"..."
"Ora sta tornando verso la punta con la lingua sul cazzo... Mamma mia, che gusto!... Ha tutta la lingua fuori della bocca e ci sta strofinando sopra la cappella".
"...."
"Me l'ha preso in bocca e me lo sta succhiando... Oohh!... Sta pompando su e giù... Dio... che bocca... che bocca... "
A quel punto Franco abbasso il telefono, se lo poggiò sulla pancia. Stefano dall'altro lato sicuramente sentiva il mio respiro affannato con il naso e i rumori di risucchio che la mia bocca provocava.
Franco gridò un lunghissimo "Aaahhhhhh!" e venne schizzò quattro... cinque... sei volte.
Un lungo "Mmmmmmmh!" fu il mio apprezzamento.
Franco riprese il telefono mentre ingoiavo. "Mi sta ripulendo il cazzo con la lingua, come fa sempre."
"..."
"Ok Stefano ci vediamo a casa e scusa l'interruzione".
Sabrina



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