mercoledì 30 maggio 2012

L'amore con Franco

Inutile dire che l'assenza di Stefano quella sera lasciò tutti straniti, Maria Stella e Franco avevano fatto un lungo viaggio per stare con noi e lui preferiva il lavoro?
Sapevo che era un periodo molto impegnativo e non era certo l'unica sorpresa, ne era in ballo una molto più grossa di cui però vi parlerò più in là, per ora eravamo a casa senza sapere cosa pensare. Franco attribuì l'assenza di Stefano all'imbarazzo di quello che era successo tra loro e si sentì molto in colpa.
"Non sarei dovuto venire".
"Non dirlo nemmeno per scherzo, vedrai che ci sarà una spiegazione e comunque intanto io e te faremo l'amore tutta la notte, alla faccia sua! E mi raccomando non ho detto scopare Franco, voglio fare l'amore come non lo abbiamo mai fatto".
Deborah e Maria Stella compresero la mia situazione e valutarono che non era il caso di restare in casa quella sera, decisero di uscire, tra donne quasi coetanee ne avevano di cose da dorsi per conoscersi meglio.
Io e Franco dopo cena ci chiudemmo in camera, a chiave così se Stefano si fosse deciso a tornare ne sarebbe rimasto fuori.
Quando mi girai era già disteso sul letto. Era un po' imbarazzato all'idea di fare l'amore, non voleva peggiorare le cose tra lui e Stefano.
"Non ti preoccupare, sarà bellissimo e soprattutto abbiamo tutta la notte".
Allora mi ha invitata a stendermi accanto a lui sul letto.
"Ma prima spogliati completamente". Ha detto con indifferenza.
In fondo mi aveva vista nuda milioni di volte, che senso aveva chiedermelo?
Ho capito che dovevo farlo in modo speciale. Ho iniziato molto lentamente i movimenti con cui mi liberavo della mia biancheria. Gli giravo le spalle mentre mi slacciavo il reggiseno e lo poggiavo su una sedia, poi mi sono girata lentamente verso di lui, mi sono fermata per un attimo, lasciandogli il tempo di ammirare le mie tette piene e sode. Gli ho dato di nuovo le spalle, ho fatto scivolare giù le mutandine lentamente, sentendo i suoi occhi sul mio culo. Mi sono piegata in avanti per raccoglierle, ben sapendo lo spettacolo che in questo modo gli offrivo. Poi le ho appoggiate sulla stessa sedia, accanto al reggiseno e, finalmente, mi sono voltata verso di lui per farmi guardare in tutta la mia nudità. Tenevo le gambe leggermente allargate, per dargli una migliore visuale della mia vagina. Le labbra sporgevano tra i peli, comunicandogli la mia eccitazione, desiderando di espormi al suo sguardo.
Il suo sguardo valeva più di mille parole e tutto il mio corpo vibrava di eccitazione di fronte alla sua ammirazione. Anche il suo cazzo stava dando i primi segni di risveglio, e ne sono stata particolarmente lusingata.
"Sabrina sei bellissima". Poi mi ha fatto largo sul letto accanto a lui e mi ha sussurrato "Vieni, ti prego".
Mi sono stesa sul letto accanto a lui, sorridendogli, e lui mi ha subito abbracciata e baciata con grande passione. Poi è passato ad occuparsi delle mie tette, afferrandole entrambe con le mani e leccando, succhiando e mordicchiando alternativamente i capezzoli con la bocca. I capezzoli erano inturgiditi e la fica mi colava dall'eccitazione. Poi la sua testa è scesa a baciarmi e leccarmi la parte bassa del ventre, e già stavo pregustando una deliziosa leccata di fica. Ma lui, almeno per il momento, aveva altri programmi.
Mi ha fatta mettere a pancia in sotto, con le gambe allargate. Lui si è sistemato a quattro zampe con le ginocchia tra le mie cosce e ha cominciato a leccarmi la schiena. Seguiva un percorso ben preciso. Partiva da sopra il solco delle natiche e arrivava, slinguata dopo slinguata, fino alla nuca. Ogni volta che arrivava dalle parti del collo, il suo cazzo ancora moscio, ma imponente anche in quello stato più o meno involontariamente andava a sbattermi tra le natiche, colpendo la zona tra il buco del culo e la fica e dandomi brividi di piacere. Senza accorgermene, avevo cominciato a sospirare e a spingere il bacino avanti e dietro per strusciarmi contro il letto.
Lui intanto aveva smesso di andare su e giù per la mia schiena e si era soffermato a leccare la parte alta del solco delle natiche. Io ormai gemevo ad alta voce. Si era spostato indietro con le ginocchia e ormai era steso a pancia in giù con la testa all'altezza del mio culo. Ho sentito che mi allargava le natiche con le mani e per un attimo è rimasto fermo così. Sapevo che stava guardando il mio buco del culo e la mia vagina in quel momento aperta e viscida dei miei umori. Ha cominciato delicatamente a massaggiarmi le natiche, una mano per ogni chiappa, con movimenti circolari, aprendole e stringendole. Mi aspettavo che da un momento all'altro mi ricominciasse a leccare, magari in mezzo alle chiappe, affondando con la bocca e con il naso tra i miei succhi. Invece si è messo a mordicchiare i glutei tornando a torturarmi per l'attesa. Poi finalmente si è deciso a rimettere in azione la lingua. E' partito dalla parte interna delle natiche. Ha percorso meticolosamente il solco dall'alto verso il basso, centimetro per centimetro e alla fine ha raggiunto il mio buco del culo e si è messo a leccarlo avidamente, alternando piccole penetrazioni con la punta.
Era una sensazione divina, ma avevo troppa voglia di sentire la sua lingua sulla mia passera. Senza accorgermene avevo inarcato la schiena per facilitargli l'accesso. Dopo qualche interminabile leccata, ha abbandonato il lavoro sul culo per dedicarsi alla figa. Ha premuto per qualche momento la lingua sul buco, assaporando tutti i miei liquidi, e anche lì alternando qualche piccola penetrazione con la punta della lingua. Poi è sceso molto lentamente esplorando con cura ogni centimetro fino ad arrivare al clitoride. Quando me l'ha toccato la prima volta con la lingua quasi svenivo per il piacere. Ma in quella posizione non riusciva a leccare come si deve. Io mi sono alzata ancora di più. In quella posizione Franco aveva il naso in corrisondenza del buco della vagina. Istintivamente mi sono spinta contro il naso di Franco che così è penetrato nella fica. Ora poteva muovere la lingua sul clitoride più agevolmente e ne ha subito approfittato. Stavo per impazzire. Ho cominciato a ondeggiare avanti e dietro istintivamente, strofinando il clitoride sulla sua lingua e facendomi scopare nella fica dal suo naso. Lui muoveva la testa aumentando la spinta del naso sul mio buco e contemporaneamente agitava freneticamente la lingua intorno al clitoride, facendomi godere come non mai.
Sono venuta urlando. Un orgasmo lunghissimo e devastante che mi ha lasciata per almeno cinque minuti senza fiato, immobile, con le gambe sempre spalancate, mentre lui si ripuliva la faccia con il lenzuolo.
Appena mi è tornata la forza di parlare ho cominciato a fargli i complimenti per il meraviglioso orgasmo che mi aveva fatto provare.
Mi ha chiesto se mi era piaciuto come mi leccava la schiena.
"Da pazzi" ho risposto.
Mi ha chiesto se mi andava di fare lo stesso a lui e soprattutto di fare l'amore senza scopare quella notte.
Si è sdraiato nella stessa mia posizione di prima. A pancia sotto gambe larghe. Io ero in ginocchio sul letto a contemplare lo spettacolo di quello stupendo ragazzo. La schiena abbronzata, le spalle larghe,i glutei sodi. In quella posizione a gambe larghe il suo buco del culo si vedeva benissimo. Sembrava esposto ed indifeso. In quel momento avrei voluto prendere il nostro cazzo finto per possederlo e sodomizzarlo. Poco più sotto riuscivo a vedere le palle.
Invece di cominciare dalla schiena, come aveva fatto lui con me, mi accucciai con la testa tra le sue gambe e cominciai a leccare dalle sue palle. Sono risalita seguendo con la lingua il solco.
Passato il solco, ho seguito tutto il percorso fino alla nuca, era molto piacevole sentire le labbra della mia figa che si appoggiavano sul suo culo, appena sopra il buco. Era stranamente eccitante.
Ho ripetuto per cinque o sei volte tutto il tragitto della lingua da sotto ai coglioni fino alla nuca. Ogni volta fermandomi il più possibile con la lingua sul suo buco. Ogni volta strofinavo i capezzoli sulla sua schiena. Ogni volta premendo con gusto la parte esterna della mia fica contro il suo culo. Ogni volta entrambi più eccitati.
Finché Franco mentre gli stavo leccando il collo con passione, mi ha detto "Fermati Sabrina, fermati così, mettiti sopra di me".
Mi sono così ritrovata con tutto il corpo a contatto con il suo. Continuavo a baciargli e leccrgli il collo e la nuca mentre le tette continuavano a strofinarsi contro la sua schiena. Ma soprattutto avevo cominciato a muovermi con il bacino, strusciando la mia fica sul suo culo. Gli ho passato la mano sotto e gli ho afferrato il cazzo. Era piuttosto duro. Cominciai a muoverlo su e giù, per quello che potevo, con la mano schiacciata dal letto. La mia eccitazione diventava sempre più violenta.
"Si, così, dai, continua" e intanto sentivo il cazzo indurirsi nella mia mano.
Non resistevo più, volevo incularlo! Volevo prendere piacere dal suo culo.
Non resistetti e dovetti chiederglielo "Tesoro vuoi che ti sfondo il culo vero?"
"Aprimelo in due!"
Il potere della mente a letto è molto più forte di quello del corpo, mi bastò solo sentire quella frase per venire violentemente.
Abbiamo ripreso a pomiciare sdraiati uno a fianco all'altra. Potevo sentire ancora i miei sapori nella sua bocca e sicuramente lui poteva sentire i suoi nella mia quelli che avevo raccolto poco prima con la lingua tra le sue gambe e le sue natiche. Lui mi abbracciava carezzandomi la schiena e il culo, io invece avevo portato entrambe le mani sul suo cazzo e lo stavo lentamente masturbando.
Era duro e lo sentivo pulsare tra le dita. Sentivo crescere la voglia di prenderglielo in bocca. Più ci pensavo e più la voglia si faceva insistente. Ero in vantaggio sul conto degli orgasmi ed era giusto pareggiare. E la mia voglia di pompino cresceva, mentre io la sfogavo sulla sua lingua, leccandola e succhiandola con passione.
"Basta, ora voglio pomiciare un po' con il tuo cazzo".
Restando distesi sul fianco uno di fronte all'altra mi sono accucciata fino ad avere il cazzo a portata di bocca. E ho cominciato a fare proprio quello che avevo detto: a pomiciare con il suo cazzo. Gli davo bacini, slinguatine, ciucciatine. Con amore.
E mi piaceva ancora di più se pensavo che il cazzo al quale stavo offrendo questa adorante sottomissione, non era il cazzo del mio ragazzo. Era il frutto di un rapporto d'amore e dalle mie pulsioni da troia che mi spingevano a tradire Stefano e a godere nel farlo nel modo più porco.
Mi sono messa a quattro zampe sul letto mentre lui si girava e si metteva seduto. In quella posizione avevo una maggiore libertà di movimento di lingua, mi godevo la punta, l'asta, le palle. Franco mugolava di piacere.
Ho cominciato a succhiarlo e a fare su e giù con la testa. Molto lentamente all'inizio. Poi pian piano ho accelerato, sentendo crescere il piacere di lui. Poi ancora un po' più veloce. Poi ancora un po'. Franco si agitava, gemeva, ma non veniva.
Lui ha cominciato a spingere con la mano la mia testa su e giù tenendola per i capelli. Poi ha cominciato a spingere sempre più velocemente.
Alla fine è venuto. Ha fatto un breve grido, poi un altro più lungo, poi un lungo "aaaaahhhh!". Dal suo cazzo sono partiti pesanti fiotti di sperma denso che io ho assaporato e ingoiato con adorazione.
Franco è rimasto almeno un minuto ad ansimare. Poi, appena ha avuto la forza di parlare ha detto "Sei stata eccezionale".
Sabrina

4 commenti:

  1. sei sempre eccezionale sabri!! e un uomo con te è sempre diviso dalla voglia di scoparti come una troia e di innamorarsi perdutamente... dev'essere bellissimo tenere il tuo seno in bocca, accarezzarlo, palparlo dolcemente e divorarlo di succhiate!!

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  2. Non mi piace la piega che sta prendendo la storia, Sabrina è sempre più troia e si distacca dal personaggio iniziale. Ora sembra quasi che gode nel umiliare il suo ragazzo facendo vero e proprio amore con persone con cui prima godeva e basta.

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  3. grande sabri...dai sempre i brividi ...U.V.

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