martedì 8 maggio 2012

Il racconto

Io e Franco tornammo a casa in anticipo rispetto all'orario dato a Stefano, lui invece tardò.
Franco andò a fare la doccia lasciandomi sola e nuda sul divano, ormai sapevo che nulla delle sue mosse era lasciato al caso. Voleva lasciarmi il tempo per pensare e solo in quel momento realizzai che mentre io me la spassavo con l'uccello del nostro amico in bocca, il mio Stefano stava probabilmente facendo altrettanto se non peggio.
Al telefono Franco aveva detto di averlo beccato in un momento delicato...quanto delicato?
Non potevo fare a meno di ammeterlo. L'idea di Stefano che si faceva spompinare da Maria Stella mi eccitava da morire. Come era possibile? Ero forse diventata peggio di lui? Una pervertita? Una masochista? Forse, mi dissi, ma che importava?. Anzi, in quel momento amavo Stefano come non l'avevo mai amato prima. Pensai a lui, e subito lo immaginai che mi guardava con dolcezza, mentre faceva scorrere la lingua su un buco del culo che non era il mio. E di nuovo pensai, disperatamente eccitata, che in quel preciso istante...suonò il campanello.
"Oh amore mio sei tornato! Non immagini quanto mi sia mancato!" non gli diedi il tempo di rispondere che cercai la sua lingua con la mia, dovevo sapere se c'era traccia del sapore di Maria Stella, ma probabilmente avevo bevuto troppo sperma per capirlo con certezza e mi rilassai sapendo che presto avrei saputo tutto.
Franco ci raggiunse nudo come sempre, si accomodò sul divano e disse "Allora ragazzi, non avete nulla da dirvi?"
Alludeva al momento in cui ci saremmo confidati le rispettive giornate e non voleva perdersi il racconto.
Vedevo Stefano impaziente nonostante in realtà già sapesse cosa era successo per sommi capi.
Si spogliò con naturalezza, aveva l'uccello del tutto moscio con qualche traccia di sperma sulla cappella, segno inequivocabile del suo pomeriggio.
Mi ingelosii ma non tanto per il fatto in sè quanto per il dispiacere di non averlo potuto vedere mentre godeva.
I ragazzi si accesero una sigaretta, mi sedetti di fronte a loro divaricando le gambe, Stefano mi fissava la figa come per cercare di capire se dopo il pompino lo avessi preso anche là.
Intuii i suoi dubbi e lo rassicurai "No amore, niente figa oggi"
"Peccato" fu la sua risposta "spero almeno nel culo allora"
"Vieni a controllare da solo" e mi misi a 90 gradi appoggiando le mani sulla poltrona.
Ormai la leccata anale era diventata irrinunciabile per entrambi, la presi come un'ispezione che andò a buon fine, non c'era traccia del sapore di Franco.
"No nemmeno il culo, ora torna al tuo posto che comincio dall'inizio".
Raccontai della spiaggia, di Paola e Cristina e dello strano triangolo che avevano con Franco, Stefano si voltò a guardarlo e lui gli strizzò l'occhio.
"Poi siamo andati a mangiare un gelato e abbiamo fatto un giro in una splendida pineta...il resto lo sai, o meglio lo hai sentito".
A Stefano non bastava. "So che gli hai lavorato il cazzo da gran puttana, ma avevamo detto niente segreti, finora ho ascoltato solo la versione di Franco, tocca a te raccontarmi come è stato".
Voleva i dettagli, era giusto. Di pompini ne avevo fatti tanti e molti li aveva pure visti con i suoi occhi, ora voleva il racconto.
"Amore tu lo sai Lei che adoro succhiare il cazzo vero?"
"Vero tesoro, sei la dea dei pompini" solo sentirmi parlare così gli stava risvegliando l'uccello
"E sai pure che il cazzo di Franco mi eccita particolarmente..."
Buttò un occhio di lato a guardare l'uccello del compagno che pur riposando sui testicoli restava di proporzioni notevoli "Si lo so e non posso darti torto" e il suo si rizzò completamente
"Beh oggi ne avevo proprio voglia, volevo cercare i modi più insoliti per stuzzicargli il cazzo e le palle con labbra, bocca, lingua e... anche i denti ho usato".
"Ti assicuro, è delizioso" mi interruppe Franco, non che ce ne fosse bisogno ma aggiungeva quel tocco di perversione che portò Stefano a impugnare la verga mentre ascoltava il racconto.
"Mi sentivo a mio agio e libera di giocare e di inventare immersa nella natura. Non mi sono messa subito a succhiare e a fare su e giù con la testa..."
"Ho di nuovo le palle che mi scoppiano" commentò Stefano mentre iniziava una lenta sega.
"Pensa che all'inizio Franco mi stava pure mandando in bianco. Non mi era mai capitato di sudare tanto per un pompino. Non vedevo l'ora di mettermelo in bocca".
Franco sghignazzò sornione ricordando la scena in cui lo pregavo di farselo baciare.
"Quando finalmente me lo ha concesso decisi che dovevo fare di più del solito. Lui ha la cappella più grossa della tua ho dovuto fare molta attenzione con i denti".
Stefano diede un'altra occhiata al pisello dell'amico per cercare conferma e annuì. Anche il cazzo di Franco stava iniziando a prendere vigore.
"Ho iniziato con le mani..una sull'asta e con l'altra gli massaggiavo le palle".
"Da gran porcona!" ogni tanto i commenti di Franco interrompevano il racconto ed eccitavano ancor di più Stefano.
"Presto ho iniziato a mugolare".
"Tutti quei "mmh", e quei sospiri, che ho sentito al telefono".
"Mi vengono istintivi".
"Stè non sai quanto li trovavo eccitanti. Davano l'idea che moriva di piacere a sbocchinarmi, e l'effetto è stato delizioso e incredibilmente arrappante". Ormai si segavano entrambi senza ritegno.
"Alla fine ho ingoiato tutto. Come dici anche tu che senza ingoio il pompino non è completo... E poi, se devo essere sincera, l'idea di farmi venire in bocca da lui mi stuzzicava tantissimo. E il fatto che lui non sia il mio ragazzo rende tutto così perverso, così proibito...Quando lui ha finito di schizzare non ho mandato subito tutto giù. L'ho guardato negli occhi e ho aperto la bocca. Gli ho fatto vedere lo sperma che avevo dentro. Ho mosso la lingua tutta impiastricciata. L'ho assaporato con gusto. Mi è pure colato un filo di sperma,dall'angolo della bocca".
"Come dire: ti ha riempita fino a straripare..." e dovette rallentare la mano per non venire.
"Proprio come una gran maiala!" non mancava di sottolineare Franco.
"Poi ho mandato giù tutto lo sperma. Ho spremuto le ultime gocce dal cazzo con le mani tenendo le labbra appoggiate alla punta della cappella, e ho ripulito tutto con la lingua".
"Bravissima amore. Sbaglio o ti stai eccitando?"
"Colpa tua! Mi sembra di risentire ancora il sapore dello sperma! Fosse per me gli farei subito un altro pompino."
"E' stato davvero un grandissimo bocchino. Mi ha fatto impazzire. Ora però tocca a te raccontare amico. Ti sarai divertito anche tu, no?"
Sabrina

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