mercoledì 23 maggio 2012

Incomprensioni

La notte era ancora lunga e non fu tutta rose e fiori. Il nostro uomo era sfinito, spremuto fino all'ultima goccia dalla voracità di Roberta, Fabrizio dal canto suo ad un certo punto si rabbuiò, qualcosa non andava proprio come sempre. Divenne silenzioso e scostante, fu colto da un improvviso attacco inspiegabile di gelosia. L'atmosfersa era diventata davvero pesante mi resi conto che per la prima volta aveva assistito alle perfomances sessuali della sua donna e una volta scemato l'effetto dell'ecitazione serviva tempo per digerire la cosa. Capivo che avevano bisogno di litigare, dirsele di tutti i colori li avrebbe aiutati a capirsi meglio. Li spinsi fuori dalla stanza con la scusa che ora toccava a me godermi il maschione di colore e fui colta dallo sguardo terrorizzato di lui che non sapeva dove recuperare nemmeno un'altra goccia di sperma. Chiusi la porta e lo rassicurai, non volevo scopare.
Non so quale fu la scintilla che provocò il litigio ma sentivo distintamente le loro voci.
"Tu sei solo un pazzo segaiolo!"
"E tu una cagna in calore!"
"Non ha senso continuare ad urlare così, puoi lasciarmi se non ti sta più bene".
Ma si sbagliava, Fabrizio non si era mai sentito così confuso in vita sua. Le cose pervertite che aveva lui stesso spinto Roberta a fare le considerava ancora belle ma non riusciva a fare i conti con il sentimento di vergogna che provava ora. Le aveva urlato cose che non pensava, o meglio che pensava ma che amava.
Roberta lo lasciò da solo a sbollire la rabbia e andò in bagno senza chiudere la porta. Fabrizio udì il rumore dell'acqua che riempiva la vasca. Decise di raggiungerla per provare a farsi perdonare.
Roberta era nella vasca con una mano infilata tra le gambe giocando con il clitoride. Alla vista del suo corpo, della sua pelle chiara, del suo grosso seno e del folto cespuglio peloso gli fece rizzare immediatamente il cazzo.
Chiuse piano la porta dietro di sè, non sapendo bene cosa dire.
Roberta era diventata tutta sesso, chiunque poteva sfilarle le mutandine e lui doveva abituarsi perchè voleva sposarla.
"Ciao....spero di non disturbarti, volevo fare pipì prima di andare a letto" dimenticando chi stava occupando il suo letto.
Fabrizio cominciò a spogliarsi con gesti calmi, quando fu tutto nudo si prese in mano l'uccello e raggiunse il cesso.
Roberta seguiva la scena con una tetta coperta di schiuma, la rabbia stava passando. Abbassò gli occhi a guardargli l'inguine coperto di peli folti.
Io ancora non potevo saperlo ma il cazzo di Fabrizio era davvero grosso. L'ironia della sorte volle che fosse l'esatto contrario di quello di Stefano. Non era lungo ma molto largo con il glande molto rosso, proprio l'opposto di quello del mio fidanzato. anche i testicoli erano coperti da una folta peluria.
Roberta cominciò a bagnarsi mentre lo guardava pisciare. C'era qualcosa in quel getto giallo e nell'odore che emanava che la eccitò. "Fai pure"
"Grazie,ma tu che fai guardi?"
Scoppiarono a ridere insieme, finalmente la tensione era svanita.
"Siamo davvero ridicoli a volte" disse lei teneramente.
Fabrizio entrò nella vasca abbracciandola. "Io ti amo davvero Roberta".
"Dimostramelo adesso" rispose lei eccitata più che mai.
Le si stese addosso, lei spalancò le cosce il più possibile. "Dio Fabri quanto è grosso il tuo cazzo!"
"Tutto per te" e le ficcò tutto il membro nella figa rovesciando molta acqua fuori dalla vasca.
"Si oh si Oh che enorme cazzo hai, cacciamelo dentro amore dammelo tutto".
La impalò con violenza, la figa gli avvolgeva il largo membro, lui si muoveva a ritmo e i testicoli le sbattevano sotto al culo.
"Lo voglio lo voglio! fottimi, pompami fino in fondo!". Quelle parole lo eccitavano in modo osceno, continuò a chiavarla per un pò sentendo i coglioni gonfiarsi.
"Oh dio Oh sto per venire!" Vengo OOOOHHH!" Fabrizio continuò a pomparla più lentamente, i testicoli si contrassero e scaricarono nella saua vagina il getto rovente di sperma che le colò anche sulle cosce e si mischiò all'acqua del bagno.
Quando ci raggiunsero a letto dopo essersi asciugati trovarono me e il nostro amico profondamente addormentati.
Si stesero nudi in silenzio. Roberta allungò una mano tra le gambe del fidanzato.
"Ti spiace se lo tengo? Non voglio farci nulla ma mi piace stringerlo in mano".
"E' tutto tuo!" mentre le accarezzava la schiena indugiando sul solco delle natiche.
"Stavamo per rovinare tutto"
"Sono affamata di sesso tesoro. Prima non lo ero ma adesso si, non so cosa fare"
"Beh al ragazzo hai fatto bene, con te è stato fortunato"
"Oh caro come sei comprensivo"
"Ma certo amore non accadrà più promettimi che continuerai a succhiare un cazzo ogni volta che ne avrai voglia"
"Certo ma anche tu, lo sai che Sabrina ti aspetta". Era una cosa che sapeva ma a cui non voleva pensare per il momento.
"Ad esempio adesso non avresti voglia di succhiarglielo mentre dorme?"
Non ebbe bisogno di rispondere per abbassare la testa sull'ucccello nero che senza svegliarsi ritornò semiduro nella sua bocca...con me accanto.
Sabrina

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