domenica 13 maggio 2012

Immersi nella natura (prima parte)

Come da accordi Fabrizio e Roberta ci passarono a prendere in auto la mattina dopo verso le 10.00. Nonostante l'improvvisazione della cosa riuscimmo a recuperare tutto il necessario, noi facemmo la spesa loro che erano più abituati a queste scampagnate portarono l'attrezzatura necessaria.
Era la prima giornata di vero caldo e il nostro abigliamento fu ridotto all'essenziale. Perfino Roberta si era concessa una magliettina senza maniche, sicuramente incoraggiata dalle attenzioni di Stefano della sera prima.
Come previsto non aveva confessato nulla a Fabrizio ma lui la sera baciandola assaporò un sapore nuovo sulla sua lingua che lo eccitò moltissimo. Rimase fedele alle mie indicazioni e con lei fece finta di nulla, abbandonandosi ad una gran sega quando fu poi da solo a casa.
Avevo convinto Stefano ad indossare la sua tenuta più sportiva, dei pantaloncini talmente corti da rischiare di far sguscaiare fuori un testicolo da un momento all'altro.
Avevamo con noi tanto di quel vino paesano da far ubriacare un esercito ma sapevamo che ci saremmo controllati, Fabrizio doveva guidare e Roberta doveva restare abbastanza lucida da apprezzare quello che sarebbe accaduto. Non che avessimo programmi particolarmente spinti, era presto, ma il vino avrebbe dato la scusa a Stefano di fingersi brillo ed osare qualcosa in più.
Con la banalissima scusa di soffrire l'auto chiesi di potermi mettere avanti in modo da far sedere Roberta dietro vicino a Stefano.
Fabrizio mi strizzò l'occhio e partimmo. Il viaggio fu piacevole, sembravamo degli adolescenti in gita. A turno ognuno propose una canzone da cantare stonando tutti insieme e creando una bella atmosfera rilassata. Roberta rideva molto e si sentiva a suo agio accanto a quel ragazzo che non smetteva di dedicarle sguardi di tenerezza e desiderio.
Anche Fabrizio era particolarmente scoperto e potei apprezzare delle belle cosce pelose forti e maschili che avrei desiderato accarezzare ma sapevo che non era la mia giornata quella.
In un'ora e mezza arrivammo in un posto fantastico che solo loro conoscevano, praticamente deserto e pieno di verde.
Scaricammo l'auto e i ragazzi approfittarono del gran caldo per sfilarsi la maglietta, per loro era facile restare a petto nudo, per noi sarebbe servito un pretesto che la timida Roberta non avrebbe accolto di buon grado.
Il fatto di tenerla all'oscuro di tutto creava tra noi 3 un' atmosfera molto complice. Roberta non fu del tutto indifferente al mio ragazzo senza maglietta, lo guardava timidamente quando credeva di non essere vista per distogliere subito lo sguardo se qualcuno le rivolgeva la parola, Stefano fingeva di non accorgersene per passare il tutto come una cosa naturale, andava incoraggiata nell'esplorazione dei desideri che cercava di reprimere da sempre.
Serviva una scusa per allontanare Fabrizio dal gruppo e dargli qualche istruzione sulla giornata se volevamo che tutto filasse liscio.
"Amici, con rispetto parlando io ho la vescica che mi scoppa, non la reggo più e questo paradiso naturale è molto invitante, Fabrì sai come si dice?"
"Eh lo so...chi non piscia in compagnia...."
"O è un ladro o è una spia!" conclusi io.
Roberta rimase divertita da quella scenetta che sembrava preparata e vedemmo i due ragazzi allontanarsi tra le piante.
A Stefano scappava davvero e poi aveva una gran voglia di sentire il piacere dell'uccello al vento in mezzo a tutto quel verde, se lo tirò fuori e si lasciò andare. Fabrizio non lo imitò e si sforzava di non buttare l'occhio per non essere scambiato per gay, ma il fatto era che ovviamente era curioso di sapere con quale pene la sua fidanzata avrebbe potuto godere visto che Stefano non era presente nel nostro film.
"Roberta è davvero una forza della natura!" iniziò Stefano.
"Sono contento di sentirri parlare così, io lo so ma purtroppo lei non se ne rende conto"
"Per questo ci siamo noi, all'inizio ti confesso che avevo accettato più per sfida che per altro, ma dopo ieri sera non solo desidero scoparmela per il mio piacere ma soprattutto per il suo...qualcosa mi dice che la tua ragazza abbia un gran potenziale a livello di porcaggine, bisogna solo incoraggiarla a scoprirlo".
Bastarono quelle parole ad indurire l'uccello di Fabrizio che se pure avesse voluto non avrebbe più potuto pisciarein quello stato.
"Stefano raccontami di ieri sera ti prego sto impazzendo!"
"Guarda, potrebbe sembrare solo un banale bacio eppure ti dico che è stato molto di più, è stata una scintilla che farà scoppiare un incendio tra le gambe della tua ragazza amico mio"
"Solo un bacio? Nient'altro?"
Stefano colse in quella domanda la gelosia che lui stesso conosceva bene.
"Si un bel bacio, le ho cacciato tutta la lingua in bocca e anche palpato il culo, ma non bisogna avere fretta, non è ancora pronta e vive un sacco di sensi di colpa nei tuoi confronti, oggi non ci spingeremo molto oltre ma è importante portarla a parlare e soprattutto dobbiamo fare in modo che nonsospetti nulla, dobbiamo trovare ogni volta il modo di lasciarla sola con uno di noi due per costruire lentamente la convinzione che non ci sarebbe nulla di male, tu non dovrai mostrarti troppo geloso per non spaventarla ma neanche troppo libero per non insospettirla, per esperienza ti dico che la gelosia ci deve essere e lei deve sentirla ma va portata a sfidarla"
"Non sono certo di essere capace, fosse per me te la farei sbattere qui ora subito, ma mi fido di te".
Stefano aveva esaurito la riserva di urina ma restava con il pisello di fuori, il nudismo era diventata una droga per lui, Fabrizio continuò a non guardarglielo.
Quando tornarono ci dividemmo i compiti, io e Stefano saremmo andati in giro a cercare la legna mentre Fabrizio e Roberta avrebbero preparato le salsicce e le bruschette, la consegna di Fabrizio era: geloso ma non troppo.
Io e Stefano ci inoltrammo nel bosco e quando restammo soli fui colta da un raptus erotico e bucolico, mi avventai sui pantaloncini di Stefano glieli abbassai sotto il sedere e presi a leccargli l'uccello ancora moscio.
"Sabri ma che fai? Ho appena pisciato, dai!"
Leccai con più avidità, sentivo un sapore diverso e non mi dispiaceva affatto. In pochi colpi di lingua lo portai ad un'erezione spettacolare. Non eravamo troppo lontani dagli altri due, non potevano vederci ma sentirci si.
"Mi raccomando resisti, non venire ma facciamogli sentire quanto ti piace".
Stefano capì e alzò il volume dei suoi mugolii in conseguenza delle mie ciucciate di cazzo e palle.
"Ah ah ah ma li senti?" commentò Fabrizio verso la sua fidanzata.
A Roberta tremavano le mani mentre sbucciava le patate, si morse le labbra. "Ma sono pazzi???"
"Ma no tesoro dai, non vedi come si amano?"
Per Roberta fu strano coniugare che noi ci amassimo con il bacio ricevuto la sera prima, però forse qualche dubbio sul fatto che l'amore poteva lasciare spazio anche ad altri desideri, non sapeva cosa dire e rimase in silenzio.
"Non dirmi che ora non vorresti fare lo stesso a me..." la provocò Fabrizio.
"Non se ne parla nemmeno! Non siamo mica obbligati a fare tutto quello che fanno gli altri!"
"No certo ma se non ti va di baciare l'uccello del tuo fidanzato magari avresti voglia di essere di là al posto di Sabrina..."
Quella frase la spiazzò, era profondamente vera. "Tu sei impazzito ma che ti prende? Eppure non hai ancora bevuto"
"Non ho detto di prendere il suo posto, sto dicendo solo che non ci sarebbe nulla di male a pensarlo, Stefano non è mica male, credi che non abbia visto come lo guardavi maialina?"
Forse quella parola era prematura ma Roberta non ci fece troppo caso rapita dai sospiri di Stefano che arrivavano in lontananza.
"E' un bel ragazzo certo ma questo non vuol dire che io sia una puttana che va ciucciando uccelli in giro nei boschi!"
Non ancora pensò Fabrizio, ma non lo disse e ci videro tornare con pochissima legna e i pantaloncini di Stefano tesi in compenso.
Di nuovo gli occhi di Roberta guardavano e non guardavano ma noi continuavamo a fare gli indifferenti.
"Beh ragazzi come boscaioli non siete un gran chè, Stefano non vorrai mica costringerci ad usare il tuo spiedino per cuocere la carne?" Fabrizio era entrato perfettamente nella parte quegli stupidi doppi sensi allentavano la tensione portando comunque l'attenzione sull'argomento.
"Ah ah ah ti confesso che con tutte queste patate il mio spiedino lo userei più che volentieri" rispose a tono il mio fidanzato e finalmente anche a Roberta scappò un sorriso.
"Ho capito va, facciamoci un altro giro di legna se no oggi non si mangia, stavolta ti accompagno io ma non farti strane idee non riceverai da me lo stesso trattamento al tuo...spiedino" rincarò Fabrizio.
"Non preoccuparti, non sei il mio tipo".
Chissà se in quel momento ripensò a Franco dicendo quella frase.
Quando restammo sole volli farmi insegnare da Roberta ad accendere il fuoco, lei era visibilmente imbarazzata per quello che aveva sentito ma anche per i pensieri non proprio corretti che aveva fatto sul mio fidanzato.
Roberta era molto pratica e il fuoco prese in poco tempo facendo aumentare la temperatura, ne approfittai per far notare il gran caldo.
"Non trovo giusto che loro possano restare senza maglietta e noi no ufff"
Sabrina

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