domenica 27 maggio 2012

Solo per una volta

Ricevere a pranzo quella donna non fu una prova facile da affrontare, per nulla. Tutto sommato era quella che ci stava ricoprendo di denaro e una mossa falsa avrebbe potuto rovinare tutto, d'altro canto però sembrava anche poco interessata al sesso e questo mi preoccupava ancora di più.
Bisognava metterla suo agio era la mia unica preoccupazione. Stefano lavorò sodo in cucina tutta la mattina, voleva che tutto fosse perfetto. Si presentò puntuale con due bottiglie di vino costosissimo e un vassoio di dolci che avrebbe sfamato un esercito. Questa donna non ha il senso della misura pensai ma la sua incapacità sociale mi infuse una profonda tenerezza, capii le parole di Stefano, lui l'aveva fatta sentire donna dopo tanto tempo e ora non desiderava altro che un'amicizia. Approfittai degli ultimi preparativi di stefano in cucina per studiarla, no non era il tipo di donna in cerca di solo sesso, decisamente.
A tavola invece il discorso si spostò prima sulla nostra storia che non vi racconto perchè la sapete già poi su questo lavoro di Stefano. era solo un modo per arrotondare, un lavoro vero lui lo aveva e Deborah ne potè constatare la bravura divorando tutto fino all'ultimo boccone. Naturalmente anche il vino scorse a fiumi nella sua gola, si sentiva in pace finalmente, non stava ribando l'uomo di un'altra, lo stava condividendo. Tolti i sensi di colpa forse avrebbe potuto lasciarsi andare più facilmente.
Complice l'alcol che iniziava a fare effetto la donna volle essere raccontata le nostre avventure, toccò a me descrivere i nostri amici con puntuali dettagli sulle loro caratteristiche intime. Sembrava divertita e anche piuttosto eccitata.
"Sabrina tu sei davvero una donna speciale e non devi in alcun modo preoccuparti di me, non ho intenzione di rubarti il tuo Stefano, anzi spero vogliate accettare il mio aiuto per il vostro matrimonio. Sarò ben felice di contribuire". Ed era chiaro che si riferisse all'aspetto economico, era il suo modo preferito di trattare con le persone.
Io però sapevo bene che Stefano non era andato con lei per i soldi, il sapore della sua figa gli piaceva sul serio e mi dispiaceva che dovese privarsene.
"Sai alla mia età il sesso non è più così importante, preferisco di gran lunga la compagnia di Stefano in situazioni come l'altra sera a cena, quindi se siete d'accordo non vi chiederò altro".
Questa mossa non ce l'aspettavamo, forse era anche giusto trovare una via d'uscita ma non così presto.
"Non dire così Deborah, il sesso è sempre importante, ormai voi siete amici e questo mi fa piacere, avrai Stefano al tuo fianco tutte le volte che vorrai ma prima ci tengo che tu lo possa avere completamente, almeno una volta".
Deborah era abbastanza sbronza per rifiutare, in più fare l'amore in tre le avrebbe permesso di di superare i suoi sensi di colpa nei miei confronti.
Senza aggiungere altro Stefano le si avvicinò e cominciò a spogliarla. Se le avesse chiesto di fare l'amore come aveva fatto fino a quel momento avrebbe ricevuto il solito rifiuto, era il momento di agire. E senza chiedere nessun permesso prese a baciarla tra le gambe con avidità crescente mentre le infilava una mano tra le natiche per ficcarle un dito nel culo. Io ero sdraiata sul divano e li osservavo con estrema attenzione per capire se Stefano sarebbe stato in grado di portare quella donna complicata verso le vette del piacere.
"Mmmm come sei morbida e tutta calda" le mormorò.
"Oh dolce piccolo Stefano, non mi basta, hai deciso tu di portarmi fino a questo punto e allora mi inculerai!".
Non potevamo credere alle nostre orecchie, ma era evidente che fosse l'alcol a parlare per lei dicendo cose che non avrebbe mai osato dire ma che desiderava fortemente.
"Come sei sexy" continuò Stefano "Sei una donna bellissima, baciami il cazzo e fammi godere tanto, lo desidero tesoro".
Senza aspettare la risposta le andò incontro al viso con il cazzo ritto, lei goffamente lo agguantò per le chiappe che si trovò divaricate sotto le mani e finì per tastargli il buco del culo con un dito. Alzò la testa e si trovò a leccare quel buchetto peloso mentre cercava di infilargli un dito. Stefano la masturbava per evitare che si rendesse conto di quanto si stesse lasciando andare.
Deborah aveva la bocca piena di saliva che riversò sull'uccello del mio fidanzato quando lo trovò rusucchiandola.
La scena mi eccitava moltissimo, ero tutta bagnata ma non volevo assolutamente fare nulla che potesse interrompere il piacere della donna.
Finalmente stava sperimentando la libertà totale di dare sfogo a desideri accumulati da anni.
Continuava a far scorrere la lingua su tutta l'asta, andando ad infilare il naso sotto le palle, sull'ano.
Eppure sentiva che non le bastava. Gli scostò le natiche pelose e infilò la lingua nel buco poi ritornava sull'asta senza sosta percorrendo tutto il tragitto in continuazione.
In quel modo Stefano arrivò all'orgasmo sulla sua lingua che si divideva tra il cazzo e l'ano.
"Oh tesoro sei grande!" sospirò Stefano stremato.
"Fammi venire, ti prego fammi venire" le rispose lei. Finalmente lo aveva detto!
"Sabri amore vieni a darmi una mano". Non ero certa di cosa intendesse ma li raggiunsi.
"Tienile aperte le gambe e la figa così sarò più libero di leccarla arrivando con la lingua dove nessun uomo è mai arrivato".
Con due dita raggiunsi le grosse labbra mature di quella figa pelosa, le separai e le tenni aperte al massimo.
"Aaaah!" gridò lei non appena la lingua di Stefano le affondò nella vagina completamente dilatata, e finalmente venne con una colata di liquidi densi che le arrivarono fino al culo.
Ma a quel punto Stefano era nuovamente duro, gli presi l'uccello in mano e lo guidai io verso una penetrazione profonda in quella figa così calda. La testa del cazzo di Stefano si impregnò degli umori della donna, la figa glielo risucchiava e lui la impalava con ritmo crescente.
Lasciai che si lavorassero a vicenda verso il loro nuovo orgasmo finchè Stefano scaricò il suo seme sui peli folti della donna che urlava di piacere.
Passato l'orgasmo venne il momento più delicato da affrontare, l'imbarazzo per quello che era successo.
Ma l'accordo era già stato fatto, solo amici d'ora in poi e nel caso in cui non sarebbero riusciti a controllare gli ormoni io sarei dovuta essere sempre presente. Lei voleva così e non ammise repliche.
Sabrina

Nessun commento:

Posta un commento