domenica 6 maggio 2012

Sentirsi a casa

Franco era davvero un signore, come pochi se ne incontrano nella vita, sempre gentile e accogliente, mi sentivo profondamente riconoscente con Stefano per avermi riportata in quel paradiso. Noi non ci saremmo potuti permettere una casa delle vacanze ma potevamo senz'altro considerare questa come nostra. Personalmente il mio problema non era tanto quello che era successo con il film, anzi mi ero divertita molto e la consideravo una situazione fatta apposta per noi, quello che ora era difficile da mandar giù era la mancanza di Valentina. Mi mancava tutto di lei e dovevo imparare a gestire quest'assenza, non poteva essere nostra non sarebbe stato giusto. Le altre donne senza di lei non mi interessavano più, non mi giravo nemmeno a guardarle eppure le ragazze siciliane credo siano tra le più belle al mondo. Senza Valentina ero condannata all'eterosessualità.
Quando Franco uscì dalla doccia con il pisello moscio e bagnato si imbattè in Stefano con la mano piena di sperma.
"Vedo che per fortuna non sei cambiato, sei un grande amico, ti stimo! Ora però raggiungi la tua Sabrina in doccia, credo tu abbia bisogno di una ripulita" gli disse buttando un occhio al liquido bianco che riempiva la mano del mio fidanzato.
Stefano mi raggiunse in bagno e si spogliò ma prima di entrare sotto la doccia volle guardarmi come non aveva potuto fare prima, capii le sue intenzioni e mi girai contro il muro, mi divaricai le natiche con le mani e gli mostrai il buchetto dilatato e rosso da cui scendeva il liquido del piacere di Franco a testimonianza che quello che aveva sentito non era pura immaginazione.
Mi lavai accuratamente e bastò il getto di acqua tiepida tra le mie gambe a riportarmi in voglia. Stefano si decise a raggiungermi e fu il mio turno di ripulirgli l'uccello, lo feci con cura e con calma, dolcemente come se stessi maneggiando un oggetto prezioso, e per me era davvero il più prezioso del mondo. Volli dirglielo.
"Amore mio, il tuo cazzo è il mio paradiso lo sai vero?"
"Ma dai sciocchina, ne hai avuti di molto migliori"
"No, migliori no. Più lunghi forse, più larghi, più potenti e resistenti, ma migliori proprio no!"
Non so se furono i complimenti al suo uccello o a quelli degli altri ma il cazzo di Stefano ebbe un leggero guizzo di vitalità nella mia mano.
Ci baciammo con passione prima che lui si inginocchiò ai miei piedi per limonare anche con la seconda bocca del nostro amore. Mi fece girare e come stava accadendo spesso ultimamente mi fece entrare la lingua nel culo, dove fino a poco fa era stato il gran cazzo di Franco. Era diventato un nostro nuovo rito d'amore, lui godeva a sentire la lingua affondare nel mio corpo da dietro quando il mio buco era stato reso morbido dall'entrata di qualche cazzo di passaggio e io mi lasciavo fare gemendo e apprezzando l'amore di quel gesto.
Stefano era troppo impegnato nel suo lavoro per accorgersi che era comparso nel bagno anche Franco che si menava pigramente l'uccello ammirando il risultato della sua opera inculatoria.
Quello che Franco aveva e gli altri no era il gusto della reciprocità, amava ricambiare ciò che riceveva e se Stefano lo aveva eccitato ascoltandolo godere ora lui rendeva all'amico il servizio stando là a guardarci.
Io non ero ancora pronta per venire ma Stefano aveva ormai il cazzo nuovamente di pietra.
"Nel culo Stefano, falle il culo!" fu l'incitamento di Franco.
Se mai ci fossero state delle indecisioni quelle parole lo incoraggiarono a penetrarmi. Lo fece con foga probabilmente per la troppa voglia o per dimostrare all'amico che anche lui sapeva essere rude se voleva e mi strappò un grido di dolore nonostante il buco ormai aperto che però presto si trasformò in piacere assoluto che portò Stefano a riempirmi nuovamente l'ano di sborra.
Pensai che saremmo potuti andare avanti così per ore con quei due maschi che approfittavano a turno del mio sedere ma la posizione nella doccia iniziava ad essere scomoda. Stefano si sfilò, mi pulii e uscimmo tutti e tre dal bagno senza il pensiero di doverci rivestire come era in uso nella villa di Franco.
Freschi doccia e con i corpi liberi dai vestiti ci accomodammo sul divano, Franco ci servì da bere e iniziammo il racconto delle ultime avventure. Io gli parlai di Valentina e della scoperta dell'amore tra donne, Stefano invece lo aggiornò sulla storia dei film.
"Spero ne abbiate portato una copia" fu il commento metà eccitato e metà sincero del nostro amico.
"E come potevamo non farlo" risposi io.
"Mamma mia ragazzi, che bello avervi qui! Vi prego promettetemi che farete spesso queste fughe, ho così tante cose da fare con voi! Sarete sempre i miei ospiti d'onore, allora ditemi cosa vi va di fare? Potremmo restare in casa e dopo cena guardare il film tutti insieme o se preferite chiamiamo anche Maria Stella che di sicuro vorrà salutarvi, poi vi devo assolutamente portare in un ristorantino nuovo che prepara del pesce delizioso, e dobbiamo andare al mare le giornate si stanno aggiustando, oppure potremmo organizzare una festa speciale dovete solo dirmi voi se la volete con più uomini o più donne, oppure.. oppure...e ancora... e poi..."
Franco sembrava un fiume in piena, un vulcano di idee, sicuramente la nostra venuta era gradita non c'era che dire, altro che breve vacanza, il nostro amico sembrava deciso a non lasciarci andar via prima di un mese!
Mi scaricai della responsabilità della decisione, sono una tipa piuttosto indecisa in generale e fosse stato per me avrei voluto tutto quindi passai la palla a Stefano "Amore tu che dici?"
Sabrina

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