lunedì 28 maggio 2012

Peccati di gola


Con il passare dei giorni Deborah si ambientò, non solo non si stupiva più delle nostre effesuioni sessuali ma se qualche sera capitava che non ci sentisse fare l'amore si preoccupava e cercava di fare di tutto per renderci la vita semplice per lasciarci il tempo di godere dell'amore. Ma non vi prese mai parte fedele al suo proposito di volere essere solo un'amica speciale.
Non si può dire però che quel proposito fosse condiviso in pieno da Stefano che accantonata l'immagine di lei come una cliente iniziava a sentire il peso di quell'astinenza. Desiderava quella donna e allo stesso tempo era consapevole di non poterla avere così brutalmente.
La vita è strana si sa, si diverte a metterci alla prova e ogni volta che sembra si sia raggiunto un equilibrio è sempre pronta dietro l'angolo la sorpresa che ti costringe a metterlo in discussione.
La data del matrimonio non era ancora vicinissima ma i giorni passavano e noi avevamo invitato Franco e Maria Stella a passare qualche giorno da noi per dare la festa in cui avremmo annunciato a tutti il nostro progetto d'amore.
Come sapete non viviamo certo in un castello e non abbiamo mai avuto tanti ospiti tutti insieme, serviva una certa organizzazione ma ancora non sapevamo se Deborah avrebbe accettato l'invito alla festa che sarebbe stata senz'altro particolare come nel nostro stile.
Le cose da fare erano tante e ci dividemmo i compiti, io mi sarei occupata dell'animazione della festa, avevo da tempo una certa idea che non vedevo l'ora di mettere in pratica, mentre Stefano e Deborah si sarebbero occupati dell'aspetto culinario.
Ci aspettavamo un pò di gente e volevamo fare le cose in grande ora che i soldi non erano più un problema. Deborah avrebbe preferito comprare tutto, ma un cuoco che vive il suo lavoro come una vera passione non poteva permetterlo.
Si impegnarono duramente ogni sera in serie lezioni di cucina durante le quali Deborah divenne molto brava, tanto da poter essere considerata un'aiuto cuoco a tutti gli effetti.
Il giorno prima dell'arrivo degli altri ospiti e della festa in questione passarono un giorno intero in cucina a lavorare mentre io ero fuori impegnata tra lavoro e acquisti vari.
Deborah era sicura e precisa in ogni suo movimento, grazie all''abilità conquistata con la pratica fatta con Stefano. Eppure quel giorno era distratta, presa da uno strano brivido di trasgressione.
La sua mente ripercorreva gli eventi delle ultime settimane che l'avevano portata nella nostra cucina.
"Non ho ancora deciso se resterò alla festa ma cucinare per voi è il minimo che possa fare per ricambiare l'ospitalità".
Stefano sapeva che non doveva forzarla. "Vederti all'opera in cucina è uno spettacolo, sai? Quasi come mangiare quello che prepari".
Deborah arrossì leggermente per quel complimento sincero.
"Non fermarti. Non voglio disturbarti. Continua come se io non ci fossi…" Deborah sentì forte la presenza del mio uomo vicino alla sua schiena senza vederlo.
Lui non si mosse e lei si ritrovò davanti a lui, quasi a contatto.
"Sei bella, lo sai?" le sussurrò.
Deborah sentì il cuore che le batteva forte. "Dai Stefano… ti prego…"
"T'imbarazza sentirtelo dire?"
"Mi stai prendendo in giro…"
"Non ti sto prendendo in giro. Ti trovo davvero bellissima."
Nel dirlo avvicinò le sue labbra a quelle della donna che non ebbe il tempo di ritirarsi.
Le labbra si toccarono, le lingue si sfiorarono per pochi attimi. Lei percepì il proprio corpo rispondere a quel bacio.
"Ora torno di là, ti lascio cucinare in pace...Ma presto tornerò, e vorrò baciarti ancora." continuò dall'altra stanza.
Deborah era rimasta immobile e confusa. Cercò di tornare a concentrarsi sul lavoro da fare. Non era così semplice.
Si passò la lingua sulle labbra e poi le strinse come se sentisse ancora quel bacio. Non riusciva a trattenere i pensieri su tutto quello che le era successo.
"Guarda che tocco morbido hanno le tue mani..." Stefano era nuovamente dietro di lei. Si era avvicinato alle sue spalle senza far rumore. Le labbra di lui cominciarono a posarsi sul collo. Il suo corpo era scosso da un fremito così forte da dover stringere le cosce per controllare l'eccitazione. Si girò verso Stefano quasi per ribellarsi.
"Lasciati andare, baciami" le disse sussurrando.
Si avvicinò nuovamente alle sue labbra per sfiorargliele con la lingua lentamente, poi la fece scivolare nella bocca di Deborah che finalmente la accolse in modo morbido e passionale. Lo strinse tra le braccia premendo il seno contro il suo petto. Stefano senza smettere di baciarla, iniziò ad accarezzarla provocandole molti brividi caldi. Quando le sue mani virili trovarono le natiche se la tirò con forza ancora più vicino a sé. Deborah sospirò forte, facendogli capire che doveva osare ancora. Le mani di Stefano palparono a lungo da sopra la stoffa della gonna per poi cercarne velocemente di insinuarsi sotto. La coscia di Deborah vibrava calda fra le sue dita.
"Autoreggenti…" sussurrò Stefano sorpreso ed eccitato appena le sfiorò le calze.
Deborah arrossì. Stefano sorridendo del suo imbarazzo osò ancora. Le sue mani sollevarono la gonna, finché mise a nudo lo slip che copriva le sue natiche morbide. Lei sentiva il corpo sciogliersi tra le sue mani e indecisa fra imbarazzo ed eccitazione, cercò ancora le sue labbra. Bocca su bocca, si baciarono ancora. Stefano succhiando la lingua di lei raggiunse con le dita l'elastico delle mutandine.
"Che cosa fai?" reagì lei, confusa.
"Toglitele, dai..." rispose deciso.
"Sei pazzo?... No, ti prego... Devo cucinare..."
"Toglitele, e ti lascio cucinare in pace..." Stefano non attese la risposta e con un gesto delicato ma deciso le fece scivolare a terra.
Deborah non disse una parola ma alzò la gamba per sfilarle completamente. Stefano s'inginocchiò, le raccolse e stringendole ne annusò il profumo.
"Continua quello che stavi facendo, non badare a me…"
Deborah tornò a cucinareverso il tavolo, accettando il gioco di far finta di nulla, di ignorare che lui era rimasto sdraiato a terra osservava quel paradiso di pelo nero.
"Che meraviglia..." sospirò poco dopo Stefano sfiorando con le dita il suo inguine.
Deborah sussultò, ma invece di stringere le cosce le aprì ancora un poco. Ora si ritrovava l'indice ed il medio del mio fidanzato infilarsi dentro la sua figa bagnata che gli si offriva.
"Oohh Stefano…" le sfuggì un sussurro.
"Non dire nulla… continua a preparare la cena…" le ordinò lui da terra dolcemente mentre cambiava posizione. Deborah ci provò, ma non riuscì a trattenere un lungo gemito quando la lingua di lui iniziò a sfiorare la vagina morbida e bagnata infilandosi piano tra le sue labbra umide.
"Stefano… ti prego… su…". Ma il suo corpo andava incontro a quella lingua audace e sfacciata.
Chiuse gli occhi e si lasciò andare al piacere. La lingua di Stefano sembrava capace di infilarsi ovunque, fuori e dentro di lei, cambiando continuamente ritmo. Proprio quando sentiva sempre più vicino il momento dell'orgasmo Stefano cominciò a concentrarsi sul clitoride facendola esplodere intensamente nel giro di qualche secondo in gemiti di piacere.
"Sei davvero un pazzo…" sussurrò, con il respiro affannato.
"Scusami, ma a quello spettacolo non ho resistito", le stava dicendo con la bocca ancora umidi di lei. "Ma ora ti lascio cucinare, promesso… Vado ad apparecchiare la tavola. Aspetteremo Sabrina che è andata a prendere Franco e Maria Stella alla stazione"
Sabrina

4 commenti:

  1. e' brava la mia sabrina......:) sempre eccitantissima ...by U.V.

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  2. Cristian Raccontoeros29 maggio 2012 alle ore 23:30

    Che goduria leggerti...

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  3. E che goduria sapere che qualcuno si sega leggendo le nostre imprese di letto.

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  4. con i tuoi racconti, non serve nemmeno molto segarsi... sono così eccitanti che a volte mi vine fuori da solo, tanto sperma caldo e denso....

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