giovedì 17 maggio 2012

A scuola di nudo

Lasceremo Fabrizio e Roberta godersi la loro ritrovata vita sessuale, ne avevano di cose da dirsi dopo anni di silenzi, si sarebbero fatti sentire loro quando sarebbero stati pronti ad affrontare insieme a noi un nuovo percorso.
Io e Stefano intanto ci dedicammo un pò alla nostra vita di coppia, avevamo avuto così poche occasioni per stare insieme negli ultimi tempi che bisognava recuperare, sotto tutti i fronti.
Facevamo l'amore ogni sera e qualche volta anche al mattino e ogni volta lo volevo nel culo, era diventata un'esigenza godere in quel modo. C'è da dire che grazie alla pratica con altre donne ora era molto più sicuro di sè e i nostri orgasmi procedevano quasi all'unisono.
Intanto iniziava anche il caldo, quello vero e la voglia di andarsene al mare era sempre più forte ma dopo aver sperimentato la libertà di poter lasciare a casa il costume sulle spiaggie siciliane l'idea di non poterlo fare qui mi scoraggiava ogni volta. Così mi misi alla ricerca, mi imbattei in diversi gruppi di Facebook dedicati al naturismo ma o erano tutti lontani oppure frequentati da maiali senza speranze che non avevano idea di cosa fosse il vero erotismo.
Solo un sito mi incurisì davvero: "Amici nudi". La grafica era gradevole e il sito sembrava molto serio.
Nell'introduzione appresi che si trattava di una specie di associazione dedicata esclusivamente a chi amava la libertà di poter condividere con altre persone la propria nudità. C'era un lungo elenco di attività organizzate, da quelle sportive alle escursioni, corsi di cucina e di fotografia. Ne rimasi affascinata subito.
Il regolamento parlava chiaro, non si faceva nessuna discriminazione di razza, religione, credo politico o gusti sessuali ma la selezione era rigorosa, alla larga maniaci e gente in cerca di banale sesso (il che probabilmente significava che non fosse escluso ma non doveva comunque essere lo scopo principale). Data la crescente iscrizione di singoli si dava la precedenza alle coppie, per i singoli c'era un regolamento a parte che serviva a sincerarsi delle reali intenzioni degli aspiranti. Le riunioni si svolgevano la domenica pomeriggio e di volta in volta veniva comunicato il calendario delle attività. Quella domenica ci sarebbe stato un corso di pittura, mi sembrava un'idea a dir poco geniale, avremmo potuto coniugare il piacere dello stare nudi con altre persone con l'imparare qualcosa.
Ne parlai a Stefano davanti ad una pizza, volle subito vedere il sito e non trovandovi foto o altro materiale che inducesse a strane idee si convinse e mi lasciò telefonare per prenotare la lezione.
Le due organizzatrici mi sembrarono molto cordiali, ci aspettavano nella sede dell'associazione per le 17.00 della domenica successiva.
Paola e Nadia ci accolsero con calore,naturalmente nude un vero spirito di fratellanza accomunava tutti gli iscritti, ci offrirono del succo di frutta e ci mostrarono il posto. Era una grossa attrezzata delle più svariate cose, ogni socio metteva a disposizione ciò che aveva per inventare sempre nuove attività e spesso c'erano feste aperte anche ai non nudisti per non creare un mondo seprato. Era incredibile pensare che ci fossero tante persone che condividevano questo piacere.
Al centro della stanza ben illuminato c'era una specie di palchetto di legno, con varie sedie e poltrone sistemate di fronte, ne contai otto, che sarebbero servite per gli e le artiste, infatti davanti ad ognuna di queste era stato sistemato un cavalletto con tutto l'occorrente per dipingere.
Quando tutti i prenotati furono arrivati ebbe inizio la lezione. Avremmo iniziato dal nudo maschile, gli uomini furono invitati a sistemarsi sul palchetto, ognuno a disposizione della propria artista. Dopo ci si sarebbe invertiti le parti.
Proprio come modelli avrebbero dovuto assumere le pose che noi avremmo chiesto loro. Io e Stefano eravamo gli unici a non conoscere nessuno per cui decidemmo di fare coppia almeno per quella prima giornata.
All'inizio gli uomini furono invitati a spogliarsi restando in intimo per permetterci di dipingere i tratti del viso e del corpo senza avere distrazioni.
Stefano era molto concentrato, non muoveva un muscolo come se questo potesse aiutarmi. Non mi aiutava perchè in disegno sono un'imbranata totale ma poterlo guardare così attentamente mi piaceva da morire. E non solo a me, notai gli sguardi delle altre sul corpo del mio fidanzato ma capii che era più curiosità verso il nuovo arrivato che vero e proprio appetito sessuale, in linea con la filosofia del gruppo.
Anche stefano si accorse che lo stavano guardando, immaginai il suo desiderio che cresceva e la loro aspettativa per quello che avrebbero visto dopo. Pensai che era tutto così naturale, e non sarebbe stato male prendere poi il suo posto per farmi guardare.
Feci girare Stefano con la schiena rivolta verso di me, gli chiesi di far scivolare in basso lentamente lo slip rosso. Era in piedi davanti a me e alle altre con tutto il culo scoperto, che cercavo di disegnare maldestramente, lui davanti faticava a controllare l'erezione, che cominciava a risentire della situazione, ma nessuno ci trovò nulla di strano, tanto più che non era l'unico in quelle condizioni.
Provai ad abozzare i muscoli delle gambe e dei glutei, davanti sembrava che il cazzo stesse per saltare in alto da un momento all'altro, e gettando l'occhio ne vidi almeno altri due ben duri. Ma ognuno sapeva che doveva restare al suo posto.
Nadia mi venne vicino dandomi indicazioni su come disegnare i muscoli delle spalle, torace e schiena, ma avevo l'impressione che la parte più difficile fosse sempre disegnare la zona centrale del corpo, anche se era girato.
Diedi qualche ritocco al culo prima di farlo girare di profilo, nella posizione in cui meglio potevo apprezzare l'incurvatura verso l'alto della sua erezione, una posa molto artistica.
Nadia alle mie spalle guardò il disegno "Bravissima! Eccezionale!" battendo le mani. Si avvicinò e mi abbracciò, sfiorando leggermente le mie spalle ed il collo. Mi diede un bacio su entrambe le guance: "Vi vogliamo nel gruppo!".
Subito dopo andò anche da Stefano, volle baciare anche lui.
"Guarda, guarda che meraviglia di cazzo..." ma vi assicurò che fu un commento del tutto privo di malizia.
Sabrina

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