domenica 13 maggio 2012

Sebastian

Come potete immaginare dopo quel pic nic non rivedemmo Fabrizio e Roberta per un pò ma non era da considerarsi una sconfitta, anzi! Dovevamo lasciar lavorare il tempo perchèla nostra amica metabolizzasse le nostre parole.
Di tanto in tanto ricevevamo qualche sms da Fabrizio che ci aggiornava sulla situazione, Roberta era diventata un'accanita spompinatrice, voleva a tutti i costi migliorare la sua tecnica e Fabrizio non poteva che ringraziarci anche se le sue fantasie restavano altre, concludeva sempre dicendo che gli mancavamo ma noi lo rassicuravamo, non li avremmo abbandonati.
Per fortuna il da fare non ci mancava, bisognava rintracciare Sebastian, anche di lui dovevamo prenderci cura.
Mi impegnai molto a cercare tutti gli studenti erasmus in città e non fu difficilissimo, erano in pochi dalla Tunisia, motivo in più per comprendere la sua solitudine.
Mi informai e venni a sapere che il giovedì sera c'era una specie di raduno in un locale dove organizzavano feste afro.
Ne parlai con Stefano e fu molto d'accordo sul fatto che quel ragazzo avesse bisogno di noi, di me in particolare. Il mio fidanzato è sempre stato molto sensibile ai temi legati all'immigrazione e al modo ingiusto in cui spesso vengono accolti nel nostro paese, dal canto mio ero sensibile al modo in cui venivano accolti i loro membri spropositati e ci trovammo d'accordo sul partecipare ad una di quelle feste.
Entrare in quel piccolo locale fu un'esperienza spaesante. Era pieno di ragazzi di varia gradazione di nero, da quelli più chiari come il nostro Sebastian a quelli scuri come la notte, ognuno di loro aveva alle spalle una storia difficile da raccontare, non tutti erano fortunati come il nostro nuovo amico ma nessuno lo faceva pesare, erano là per ballare e divertirsi almeno una sera a settimana.
La musica reggae invadeva il locale, prendemmo da bere e Stefano iniziò a chiacchierare con un paio di loro.
Era molto forte la sensazione di essere noi per una volta in minoranza in tutto quel nero.
Finalmente lo intravidi nella folla, avvisai Stefano e lo lasciai a chiacchierare per andarlo a salutare.
Sebastian fu felicissimo di vedermi ero la sua prima amica, molte smorfiose all'università lo avvicinavano solo per le loro curiosità circa la sua dotazione ma poche erano capace di andare fino in fondo.
Mi invitò a ballare, non ero molto capace ma presto mi abituai al ritmo e non ci pensai più.
Poco dopo fui accerchiata da altri due ragazzoni più scuri e mi trovai a ballare al centro, qualcuno provò ad allungare le mani, mi sentivo palpata dappertutto. Sebastian mi chiese se fosse tutto ok, io ero un lago nelle mutandine non poteva andare meglio quindi gli dissi di si.
Il ballo continuò per un pò con le mani che si facevano sempre più invadenti.
I due sconosciuti mi si strusciarono contro sussurandomi in un orecchio ciascuno frasi sempre più sconce.
"Che tette dure da vaccona!"
"Come vorrei farti sentire l'Africa nel culo!".
Fu così che mi trovò Stefano quando si avvicinò. Fu invitato a ballare ma disse che preferiva guardare, naturalmente con il cazzo duro nei jeans.
Aspettammo la fine della canzone per salutare gli altri, presi Sebastian per mano e ci spostammo in un posto meno affollato.
"Non pensavo di rivederti". Parlava un italiano perfetto.
"Non ci avrei rinunciato per nulla al mondo" risposi piazzandogli una mano al centro dei pantaloni a stringere un pene che anche se a riposo dimostrava tutta la possenza della sua etnia e dei suoi 20 anni.
Accorgendosi della presenza del mio fidanzato non volle essere scortese e si presentò stringendogli la mano.
La serata volgeva al termine ma nessuno dei tre aveva voglia di separarsi così presto.
Stefano mi colse di sorpresa "Perchè non vieni a bere qualcosa da noi? Puoi pure restare a dormire se ti va non ci sono problemi".
"Beh ti ringrazio, io problemi non ne ho di certo ma non vorrei darvi disturbo"
"Nessun disturbo, se non resti ci offendiamo" mi affrettai ad aggiungere sentendo un gran caldo tra le cosce.
Camminammo per un bel pezzo a piedi, la città di notte è spettacolare e la presenza di Sebastian ci aiutò a guardare cose mai viste prima.
Quanti ragazzi e ragazze del suo paese popolavano le strade di notte e non tutti lo facevano per diletto.
Si la maggior parte di loro si prostituiva. Mi venne in mente quella sera che lo facemmo per gioco, fu eccitante certo ma nulla in confronto a chi deve farlo per vivere.
"Ma anche i ragazzi?" chiesi stupita.
"Certo..." fu il commento imbarazzato di Sebastian.
Nel loro paese l'omosessualità è ancora un grande tabù, non gli andava di parlarne, salvo precisare che lui era etero e voleva restare tale.
Arrivammo a casa, Stefano da ottimo padrone di casa ci servì da bere.
"Ma forse il nostro amico ha voglia di dare un'altra occhiata alle tue tettone tesoro, non ti pare?"
Sebastian non rispose ma io le denudai alla svelta, quel reggiseno mi dava veramente fastidio.
Il contrasto della mia pelle chiara con le mani grandi e scure di Sebastian era eccitante da morire, avevo una gran voglia di essere sbattuta da quel maschione colorato e a giudicare dalla sua patta lui non era da meno.
Forse era imbarazzato dalla presenza di Stefano, bisognava metterlo a suo agio.
"Come ci organizziamo per la notte tesoro?" chiesi al mio arrapatissimo fidanzato.
"Beh Sabri inizia a fare caldo per dormire in 3 nel nostro letto, non preoccupatevi lo lascio con piacere a voi, io starò benissimo sul divano, magari per far passare più aria potete lasciare la porta aperta". Era un chiaro invito a voler partecipare a distanza al nostro amplesso, mi eccitai ancora di più.
Ora che le carte si erano scoperte potevo farmi più audace. "D'accordo tesoro però un pompino voglio farglielo subito qui davanti a te, non è un problema per te Sebastian venire più di una volta stanotte vero?".
"Io di problemi non ne ho" rispose con la sua frase abituale accomodandosi meglio sul divano allargando le gambe e mettendo in mostra il pacco gonfio.
Non aveva nessuna intenzione di collaborare, dovevo fare tutto io dall'inizio alla fine.
Adoravo il momento in cui mi trovavo a che fare con una patta da sbottonare, lo feci tranquilla e calma, gli abbassai alle caviglie il pantalone e iniziai a cercare con la mano nel suo slip. Ne venne fuori un biscione color cappuccino non ancora del tutto duro ma tremendamente eccitante.
Lo accarezzai sbaciucchiandolo e strofinandomelo tra le tette per fargli raggiungere l'erezione completa. Da là passai ad assaggiare le palle rugose spingendo la lingua più sotto possibile.
Sebastian era in estasi, Stefano pure.
Iniziai a pompare finchè mi resi conto che in quella posizione Stefano non poteva vedere bene il mio lavoro.
Feci alzare in piedi Sebastian restando in ginocchio davanti alla sua nerchia e ripresi a succhiare facendomi guardare bene stavolta.
"Continua così, amore...lo stai facendo impazzire... E' un pompino fantastico..."
Cominciai a leccarlo e a succhiarlo con maggiore enfasi, manifestando sfacciatamente il massimo del gusto e del piacere per quello che facevo. Sospiravo e mugolavo come una pazza, mentre gli passavo la lingua dappertutto, per poi tornare a succhiarlo, per poi leccare ancora, con uno sguardo da indemoniata.
"Sì, tesoro... così... che bocca splendida... Ora leccagli un po' le palle... Sì, così mi piace... Prendilo di nuovo in bocca... Oh, amore mio..."
"Amico mio...la tua Sabrina è proprio una gran pompinara... Ne ho viste poche così..."
"Brava... prendilo tutto... succhialo bene...".
"La tua fidanzata ha proprio un'adorazione per il cazzo, amico mio. Si vede quanto ne è golosa."
"Ora questo cazzone ti riempirà la bocca di sperma dolcissimo, e tu lo berrai tutto..."
Ormai mancava davvero poco. Sentivo che sarebbe stato un orgasmo esplosivo. Mi accorgevo che Sebastian sospirava e si agitava. Intanto Stefano mi teneva con decisione la nuca, costringendomi a continuare a stimolarlo con le labbra, in attesa dello sperma che mi invadeva la bocca. Riuscii ad ingoiare tutto.
"Bravissima!" sussurrò Stefano. Quindi mi abbracciò e poggiò le labbra sulle mie mi infilò la lingua in bocca. Risposi con grande calore al bacio. In quel momento la mia bocca aveva sicuramente un sapore molto particolare.
"Non ho mai ricevuto un pompino così in vita mia!".
Ero piuttosto provata da tutto quel lavoro, a letto sarebbe toccato a lui fare la maggior parte del lavoro.
"Ora però si è fatto tardi, con il tuo permesso amore, noi andremmo a....dormire".
"Andate ma mi raccomando....divertitevi!"
Sabrina

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