giovedì 31 maggio 2012

Un pompino e passa tutto

Nemmeno a me sinceramente piaceva quello che stava accadendo, non capivo perchè Stefano si dimostrasse così distante e così poco ospitale, non era nella sua natura. Sicuramente il lavoro, sicuramente lo stress delle emozioni del matrimonio e sicuramente l'imbarazzo verso Franco, ma io non riuscivo più a gestire questa situazione, tanto più che andare a letto con altri senza poterlo rendere partecipe in qualche modo mi sembrava così ben poca cosa.
Decisi di affrontarlo direttamente, mi presentai alla mensa, aveva da poco finito il turno e aveva un'ora di pausa.
Fu sorpreso di vedermi, non capitava spesso, era in compagnia di quella donna orientale, non gli diedi il tempo di presentarmela e con tono deciso lo portai fuori. Dobbiamo parlare!
Raggiungemmo il primo bar utile, ordinai un caffè e lui un succo di ananas. Sorrisi pensando a quello che avevo letto in rete circa gli effetti del succo di ananas e mi rilassai, litigare non ci avrebbe portati a nulla, dovevo capire.
"Allora Stè si può sapere che succede? Ti sei per caso stancato di noi?"
"Amore, che dici? Perché dovrei...". Lo interruppi subito.
"Non giriamoci intorno se lasciarmi. Mandami affanculo se devi farlo. Ma dimmi che ti succede... ti prego!"
"Tesoro mio, calmati! Non mi passa neanche...."
"E allora si può sapere perchè ti stai comportando così?"
"Scusami tanto piccolina mia, ma credo solo di aver bisogno di una vacanza, io e te in un posto lontano, sai quanto tempo è che non mi succhi l'uccello? Ed è solo un esempio..." Quindi il problema era questo! Si sentiva trascurato? Lo potevo capire però Franco e Maria Stella sono nostri amici, non meritavano la sua assenza. Decisi di aggirare l'ostacolo con l'arma della dolcezza.
"Oh Stefano! Tu sei adorabile. Ti mangerei di baci anche subito. Ma non puoi pensare di scappare ogni volta che sorge un problema. Cerchiamo di capire cosa succede e solo quando tutto sarà chiaro allora si partiremo e andremo dove vuoi, ma non per scappare. Vedi quando abbiamo iniziato questa nuova vita sessuale pensavo solo di essere una ragazza come tante. A cui piacciono i bei ragazzi e piace fare sesso con i bei ragazzi. Punto e basta. Che male c'è? E fino ad un certo punto questo tu hai capito che quello che stavo per fare non cambiava minimamente le cose tra di noi. Ma non immaginavo nemmeno di poter finire a letto con qualcuno senza che nemmeno lo sapessi." Iniziavo ad avere un tono preoccupato.
Continuai. "Ieri mi sei mancato, sei mancato a tutti, e al posto tuo c'era Franco. Io sentivo il cuore che mi scoppiava d'amore per te. E se mi stavo bagnando tra le gambe, non era solo per la prospettiva di succhiargli il cazzo, ma anche a causa tua. Ti rendi conto, amore, di quale intesa, di quale sintonia, di quale complicità si creava un tempo tra noi in quei momenti? Ci sono coppie sposate da trent'anni che nemmeno se lo sognano..."
Stefano era sollevato. "E allora perché tanta paura che ti lasci?".
"Perché prima era tutto troppo bello per essere vero. E ora ho paura di questo tuo cambio di atteggiamento. Non voglio che anche tu diventi come tutti i maschi... E' stato un incubo per tutto il giorno. Temo di perderti proprio nel momento in cui sento di amarti di più."
"Penso proprio di poterti tranquillizzare! Altro che cambiare atteggiamento! Sono sempre più convinto che mi eccita sapere che tu fai sesso con un altro! Ieri sera ci sono stato male per essermelo perso. Oggi invece tu mi stai riportando alla realtà. Sabrina io ti amo come non ho mai amato nessuna in vita mia. Ma se ti immagino mentre succhi il cazzo di Franco invece di scoppiare di rabbia o di gelosia... ho un'erezione. Non è assurdo? Non è incredibile?"
"Forse è meno assurdo e incredibile di quanto tu creda...ripensa all'inizio, alle prime volte...".
"Io sono qui apposta, sai? Voglio che mi racconti tutto di ieri sera. Ogni singola succhiata di cazzo, ogni leccata di cappella, ogni sospiro, ogni mugolio...Sono un pervertito? Un depravato? Non ti faccio schifo? Ti prego accettami per come sono, tu mi hai reso così e non posso più cambiare"
Mi scappò finalmente una risata. "Amore! Sei il mio adorato schifoso depravato e pervertito. Ma sei in buona compagnia. Perché devo confessarti che anche io sono ancora stuzzicata dall'idea di andare con un altro, di tradirti. Questo pensiero mi eccita ancora. Mi fa sentire un po' troia e mi spinge a comportarmi da troia. Ma tutto questo solo a patto che non ci separiamo più. Mi eccita sapere che tu sai, renderti partecipe. Voglio che tu sappia sempre che gran pompinara è la tua Sabrina. E io Stefano ti faccio schifo?"
"Siamo proprio fatti l'una per l'altro! Amore mio!"
"Ora si puoi dirlo! Siamo una coppia splendida..."
"Siamo una splendida coppia di schifosi pervertiti e depravati..."
Mi sentivo più leggera ora, tutto sembrava tornato al suo posto. Stefano tornò a lavoro, io approfittai di quella mezza giornata per passeggiare fino al tramonto e mi feci trovare di nuovo là alla fine del suo turno per tornare a casa insieme.
A casa trovammo Franco e Maria Stella completamente nudi in terrazzo che si divertivano a stuzzicare il nostro vicino guardone. Noi sembravamo una coppietta felicemente innamorata come ai primi tempi, li salutammo senza troppa enfasi. Appena ci siamo chiusi la porta alle spalle l'ho abbracciato, in piedi, e ci siamo dati un lungo bacio in bocca. Poi mi ha portato per mano verso il balcone della terrazza dove in un lampo si è spogliato completamente e ha fatto cenno agli amici di non disturbare. Già aveva il suo bel bastone enorme tra le gambe. Avevo voglia di mangiarlo vivo! Ce l'aveva già durissimo, sembrava quasi che gli si staccasse da un momento all'altro.
Mi sono tolta il vestito e sono rimasta in reggiseno e mutandine. Un completo nero di pizzo. Mi sono avvicinata a Stefano per ricominciare a pomiciare. Sentivo il cazzo che mi premeva sulla pancia. I nostri amici ci guardavano con affetto sincero. Gli ho leccato il collo e i capezzoli, sono scesa a leccargli la pancia intorno all'ombelico, mentre il cazzo mi si strofinava sul collo e sul mento. Nel giro di pochi secondi ero gia in ginocchio tra le sue gambe, con la mano intorno alla base del cazzo e con l'altra gli tenevo le palle. Ero pronta ad incominciare. L'ho guardato negli occhi. Gli ho sorriso "Finalmente si ricomincia".
Lui mi ha sorriso "Era ora!"
Mi sono messa al lavoro sul suo cazzo. Per prima cosa glielo ho leccato tutto. L'ho ricoprirlo completamente con la saliva. Ho cominciato passando sopra la lingua. Lunghe leccate dal basso verso l'alto, dalle palle fino alla punta. Mentre lo leccavo gli stringevo la cappella con una mano e lo spostavo leggermente a destra e a sinistra per poter arrivare con la lingua in tutti i punti. Stefano aveva gli occhi socchiusi e sospirava di piacere.
Ormai tutto il cazzo era lucido della mia saliva. Potevo sentirmelo per un attimo in bocca. Così ho spalancato le labbra per accogliere la sua cappella enorme. Ho lavorato di lingua per apprezzarne la durezza e il sapore succhiavo accompagnandomi da mugolii di piacere. Proprio in quel momento lui ha lanciato un grido ed è venuto.
Il primo schizzo mi ha colpito sulla guancia vicino alla bocca e fino al collo,e nei capelli. Ho cercato di riprenderlo in bocca ma non ho fatto in tempo ad evitare il secondo schizzo che mi ha colpita le labbra superiore e il naso.
Era così piacevole sentirmi sulla pelle quel liquido caldo. Ma soprattutto sentivo che era una cosa molto porca, molto da troia. Non volevo smettere. Ho afferrato il cazzo con la mano e ho preso a masturbarlo con forza, tenendo il viso a pochi centimetri dalla punta del cazzo e muovendo la testa in modo da ricevere gli schizzi su tutta la faccia. Stefano continuava a eiaculare ansimando. Sembrava non finisse mai.
Quando si era calmato, ho rimesso la bocca intorno alla cappella per succhiare le ultime gocce del suo orgasmo. La faccia era completamente sporca e il liquido stava cominciando a colarmi sul collo. Allora ho cominciato ad utilizzare il cazzo per raccoglierlo. Me lo strofinavo sulle guance e sul collo, dove sentivo la maggiore quantità di sperma, e poi me lo portavo alla bocca dove lo succhiavo e lo ripulivo con la lingua, mandando giù tutto quello che avevo raccolto. Sono andata avanti in questo modo per un po' mentre il cazzo di Stefano pian piano si ammosciava.
"Basta, grazie, puoi andarti a sciacquare".
Avevo sperma dappertutto. Negli occhi. Tra i capelli. Sulle orecchie. L'immagine perfetta di una pompinara.
E in tutto questo i nostri amici erano là a guardarci.
Mi rivolsi a loro e ho cominciato a passarmi lentamente la lingua tutta intorno alle labbra per raggiungere tutto lo sperma ancora presente.
"Gli ho fatto un pompino, e lui mi ha schizzato in faccia tutto il suo sperma, non è meraviglioso?"
"Molto eccitante. A te è piaciuto?" mi chiese Franco.
"Da morire. Voglio farlo anche a te ma stavolta non più da soli, se Stefano non ha nulla in contrario."
"Contaci tesoro, io ti amo anche per questo".
Sabrina

Nessun commento:

Posta un commento