martedì 24 aprile 2012

Bigliettini pericolosi

Valentina si presentò a casa nostra con mezz'ora di anticipo rispetto all'appuntamento. Stefano era già ai fornelli da buona parte del pomeriggio, ci teneva a fare bella figura e toccò a me accogliere la nostra nuova amica. Mi sembrava ancora più bella se fosse possibile e iniziai seriamente a considerare l'idea di essermi presa la prima cotta lesbica della mia vita. Valentina era sorridente e radiosa nonostante la massacrante giornata passata tra cazzi finti e perversioni di ogni genere. Ma quando si spogliò come era stato stabilito la sera prima mi sembrò davvero di vedere il paradiso. Quel culo e quella figa non li dimenticherò finchè campo e di certo non solo io. Notando la mia immobilità, la bella topa si fece avanti "Dai Sabri ti aiuto io". Non mi era ancora ben chiaro se desiderassi di più mettere le mani e magari la bocca su tutto quel ben di Dio femminile oppure che lo facesse lei a me, ma bastò il tocco leggero delle sue mani a farmi diventare la figa infuocata di voglia.
"Sono venuta prima perchè avevo voglia di stare un pò sola con voi, spero non vi dispiaccia". Su quella frase fece la sua entrata Stefano con gli aperitivi in mano e rimase imbambolato con lo sguardo che vagava tra le cosce di Valentina e il mio seno. Ora era lui a desiderare di avere due cazzi e ce lo dimostrò la sua erezione repentina che riempì il jeans.
"Eh no caro non vale, ti pare giusto? Noi due nude e tu ancora vestito?" lo richiamò la bella Valentina.
Stefano sembrava bloccato a differenza del suo cazzo che premeva per essere messo in libertà.
"Guarda che se non lo fai tu ci penso io" insistè Valentina.
"No no certo scusate" riuscì a rispondere il mio fidanzato prima di spogliarsi goffamente del tutto.
Valentina si bagnò le labbra con la lingua proprio come la sera precedente guardando il cazzo duro e scappellato del mio fidanzato.
"Non fraintendetemi, Giuliano mi piace e sicuramente è una gran scopata ma voi due....beh non so come dirvelo però non ho mai provato un'attrazione così forte per due persone contemporaneamente." Mi sentivo lusingata dalle sue parole ma non potevo fare a meno di chiedermi chi di noi due desiderasse di più. Può mai esistere la bisessualità pura?
Mentre parlava il suo viso finì a pochi centimetri dal pisello voglioso di Stefano e solo il suono del citofono ci salvò dal primo pompino frettoloso della serata.
Giuliano si presentò tirato a lucido ed euforico più del solito sapendo che sarebbe toccato a lui gestire i giochi del dopo cena. Non perse tempo per liberarsi dei vestiti ma volle far tirare giù il boxer a me e Valentina insieme per rifarsi dalla delusione della sera precedente. Ci sembrò giusto accontentarlo, io mi piazzai alle sue spalle e Valentina davanti per ritrovarsi nuovamente con un cazzo dritto e pulsante a pochi centimetri dalla faccia.
Stefano tempestivamente ci avvisò che la cena era pronta e un secondo pompino fu sventato in tempo.
La cena fu lunga e gustosa per permetterci di godere per bene delle nudità di tutti. Io ero sempre più attratta da quella gran figona che sedeva al mio fianco ma allo stesso tempo pensavo che mi sarebbe servita una buona scusa per poter fare il primo passo, così a freddo non ci sarei mai riuscita. Confidavo nei giochi di Giuliano e cercai di indagare su cosa aveva preparato per noi.
"Beh..vi dico solo che ci ho lavorato tutto il pomeriggio mannaggia a voi e alle vostre idee...ma non era più semplice buttarci tutti su un bel letto?"
"No non lo sarebbe" precisò Stefano stizzito.
"Tranquillo amico ho recepito la lezione vedrete...mi resta solo un dubbio..."
"Quale?" si incuriosì Valentina
"Beh ieri mi sono ritrovato con le mani di Stefano sulle mie mutande, è il rischio di questi giochi lo so però non vorrei si andasse troppo oltre sapete come è ho una dignità da difendere". Lo disse scherzando ma sapevamo che lo pensava davvero. Io al contrario cercavo proprio una scusa per perderla questa dignità e questa poteva essere la mia occasione.
"Beh se siete d'accordo propongo di lasciare libere noi ragazze in caso capitasse ed escludere giochi solo tra voi ragazzi". Mi morsi la lingua per quell'affermazione che era più una dichiarazione di desideri lesbici. Gli occhi di Giuliano si illuminarono di lussuria, quelli di Stefano non so ero troppo presa dal vedere la reazione della mia amica che non si fece attendere.
"Eh no scusate, nulla contro Sabrina che per me è splendida ma...o tutti o nessuno!" dichiarò decisa.
C'era un bel problema da risolvere, io rischiavo di restare senza figa ancora una volta e Giuliano passò in un istante dall'espressione lussuriosa a quella dispiaciuta e infine preoccupata.
"Io ci sto" prese coraggio Stefano. Non perchè provasse le stesse voglie mie nei confronti dell'amico ma perchè non voleva fare la figura del ragazzino con la bella Valentina. "Naturalmente spero che non accada ma se proprio devo mi sacrificherò per il gioco con onore" concluse ridendo.
Giuliano era in minoranza e dovette cedere pentendosi di aver creato quel gioco ad alto rischio.
A quel punto eravamo tutti troppo curiosi di iniziare e vedere quali fossero tutte ste paure di Giuliano.
Ci accomodammo sul divano, nudi come eravamo, Stefano servì il liquore buono della sera prima e Giuliano ci illustrò le regole.
Aveva preparato tre scatole con dentro dei bigliettini, a turno ognuno di noi avrebbe pescato da tutte le scatole e avrebbe eseguito quello che ne veniva fuori. In una c'erano scritti dei verbi, in un'altra delle parti del corpo e nella terza i nostri nomi. Valentina perfidamente volle inserire nella scatola dei nomi anche un bigliettino segreto ma non ci disse cosa ci aveva scritto e il gioco partì.
Per essere sicuro di essersi spiegato bene iniziò Giuliano. Pescò il primo bigliettino su cui c'era scritto ACCAREZZARE poi il secondo su cui venne fuori CAPEZZOLI e infine il più temuto con il nome, ma venne fuori proprio GIULIANO e in quel caso il regolamento preveva che avrebbe potuto scegliere lui a chi farlo.
Valentina propose che in quel caso per evitare la scelta Giuliano lo avrebbe dovuto fare a tutte e due. Il gioco iniziava nel migliore dei modi. Giuliano si dedicò a turno ai nostri capezzoli con le sue dita esperte e Stefano potè godere dello spettacolo delle nostre puntine erigersi come piccoli cazzetti, ne approfittò per dedicare una bella stretta di cazzo in nostro onore e andò a pescare essendo l'unico rimasto ancora fuori gioco: ANNUSARE,CLITORIDE, SABRINA.
Andavamo già sul pesante ma per fortuna farlo tra noi non era difficile. Mi sporsi sul divano mettendo meglio in mostra figa e culo mentre Stefano mi raggiungeva camminando carponi.
"Scusami amore" disse mentre con due dita mi apriva la vagina per far uscire fuori il grilletto su cui piazzò il naso, lo strofinò regalandomi un brivido e tirò forte su con il naso riempiendosi le narici di quell'odore forte che ben conosceva mentre la sua capocchia si imperlò di umori, ripetè la sniffata un paio di volte e sembrava davvero un drogato davanti alla coca più pregiata.
Tornò al suo posto e fu il turno di Valentina. BACIARE, CULO E ANO, STEFANO. Era prevedibile che lasciare le cose al caso avrebbe prodotto gli incroci più buffi ma era pur sempre un gioco e due risate ogni tanto stemperavano la tensione erotica. In realtà forse eravamo solo noi a prenderlo come un gioco, Valentina era molto seria. Fece sistemare Stefano piegato sul bracciolo del divano, gli guardò il culo come se fosse davanti ad un'opera d'arte e lo coprì di baci leggeri prima di scostargli le natiche per posare le labbra su quel buchino che entrambe sapevamo non essere più vergine. Lo fece senza nessun timore anzi direi con un certo gusto e più di una volta, provocando nel mio fidanzato un piacere sottile e perverso. Giuliano si rifiutò di guardare la scena ma il suo cazzo ci confermò che avrebbe tanto voluto essere al suo posto.
Il gioco riprese, mancavo io per completare il primo giro. LECCARE, VAGINA E PENE, a......TUTTI!
Era questo il bigliettino segreto che aveva aggiunto quella perfida e adorabile porca di Valentina sperando che fosse capitato a lei e invece per la prima volta mi trovai senza più scuse, o meglio proprio con la scusa che volevo. Decisi di lasciare la novità per ultima e mi inginocchiai dapprima davanti a Stefano. sapevo di doverci andare piano con la lingua visto lo stato in cui già era ma non rinunciai a percorrere tutta la sua lunga asta con la lingua in su e in giu un paio di volte prima di soffermarmi a raccogliere tutto il liquido pre spermatico dalla cappella. Quando sentii il suo cazzo ingrossarsi e vibrare capii che era il momento di fermarmi e passai tra le cosce del mio amico. Ammetto che quella situazione mi faceva sentire un pò puttana a disposizione di tutti e mi eccitò da morire risentire sulla lingua il sapore del cazzo di Giuliano. Con lui potevo prendermela comoda e lo feci, anche per ritardare il momento tanto atteso di fiondarmi per la prima volta tra le cosce di una donna. Lo trattai come un gelato sotto gli occhi indagatori degli altri due e Giuliano se la godeva alla grande. Chiuse gli occhi e l'unica frase che riuscì a pronunciare fu "Che bei ricordi la tua lingua Sabri!". Terminato anche quel lavoro non restava che assaggiare sapori nuovi. Quando fui tra le gambe di Valentina il pensiero del gioco svanì, avevo voglia di provare e basta. Le prime leccate furono timide, di esplorazione solo in superfice ma bastò sentire quella carne tenera aprirsi sotto la mia lingua per invogliarmi a fare di meglio. Persi la cognizione del tempo e di dove mi trovavo e mi abbandonai in una vera e propria mangiata di figa sempre più golosa e bagnata, volevo arrivare più dentro possibile e la mia amica mi agevolò. Ricordo che il pensiero di quanto fosse morbida al contrario dei tanti cazzi duri a cui avevo riservato quel trattamento mi portò ad un passo dall'orgasmo e solo allora decisi di smettere.
Valentina sospirò "Non c'è nulla da fare, nessun uomo mi leccherà mai come lo fa una donna". Suscitando un certo risentimento in Giuliano che si era menato l'uccello per tutto il tempo.
Il gioco proseguì così per buona parte della serata senza grandi sorprese, ai due maschietti non fu riservata nessuna sorpresa e tutto filò liscio finche non fu ora di chiudere.
Il gioco prevedeva a quel punto che solo due dei giocatori avrebbero concluso con un orgasmo e dato che ieri la mia regola era stata niente orgasmo per gli uomini stavolta Giuliano la ribaltò, Io e Valentina non potevamo godere. A malincuore mi sembrò democratico ma mi consolava il fatto che ci restavano altre due sere di gioco.
Bisognava ora sorteggiare il nome della persona che avrebbe fatto venire Giuliano e la parte del corpo che avrebbe dovuto usare. La sorte scelse Valentina e doveva farlo con i piedi.
Poi accadde quello che si temeva, Stefano invece sarebbe dovuto essere portato all'orgasmo da Giuliano. Un pompino era escluso categoricamente, fummo clementi e ci accontentammo di una sega ma Giuliano volle farlo in contemporanea a Valentina su di lui per non pensarci.
Si stesero per terra uno accanto all'atro, Valentina si sistemò a pecora in modo da mostrare il panorama del culo e della figa ad entrambi e io la aiutai ad afferrare il cazzone di Giuliano tra i suoi piedini delicati. Non sembrava tanto imbranata, la sapeva lunga la nostra amica e il gioco di sega partì. Vedevo Giuliano in difficoltà per cui guidai io la sua mano ad impugnare l'uccello del mio fidanzato. Le regole sono regole!
Sarà stata la difficoltà del caso ma nessuno riusciva a raggiungere l'orgasmo nonostante i loro cazzi fossero duri da scoppiare e decisi di andar loro in soccorso. Mi accovacciai sul viso di Stefano per farmi leccare e bastò risentire l'odore della mia figa per fiottare a volontà nelle mani di Giuliano che prontamente mollò la presa. Regalai anche a Giuliano una leccata di figa sedendomi sul suo viso e finalmente venne copioso anche lui imbrattando i piedi della bella Valentina.
Ci ricomponemmo mentre Giuliano tenne a precisare che per la sera seguente sperava in qualcosa di più...normale.
Lo rassicurammo cedendo il testimone di maestra dei giochi a Valentina, lasciando Stefano per la serata finale e ci congedammo dopo questa serata di grandi novità.
Sabrina

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