martedì 10 aprile 2012

Reparto lingerie.

(in foto: LaTaya Roxx, DDFProd.com)

Ma ritorniamo a La Proboscide. Arrivato all'aeroporto, lo portai in giro a visitare la città. Non che ci sia molto da vedere, però ci sono due o tre cose che hanno spesso colpito l'attenzione dei rari turisti. Però fu un occasione per conoscerci meglio. Innanzitutto, La Proboscide aveva un nome; si chiamava Sean, aveva ricevuto una buona educazione ed era più giovane di noi di un paio d'anni. Decisi di portarlo al centro commerciale dove lavorava Sabrina. Volevo fargliela vedere, anche se in tutto il tempo passato insieme non mi aveva mai chiesto di lei. Il centro era molto grande, ci si perdeva facilmente, ma ormai la strada del negozio di abbigliamento di Sabrina la conoscevo a memoria, quindi andavo a colpo sicuro. Giunti davanti alle vetrine guardammo dentro. Lei stava dietro un banco a piegare degli indumenti femminili con maniacale precisione. Poi mi venne un'idea; proposi a Sean di entrare e, con la scusa di voler comprare dell'intimo per uomo, di corteggiarla. Io me ne restai lì buono, a spiare, mentre Sean avanzava a passo sicuro nel negozio. Girò senza una meta tra gli scaffali; c'erano altre persone, ma non tante, e Sabrina non lo notò neppure. Continuava a piegare gli indumenti e a rimetterli a posto. Pensai subito che fosse di cattivo umore. Ma una volta sistemata la roba, andò da Sean, e lo salutò in modo asettico.
"Posso aiutarla?".
"Sì, cercavo degli slip" il suo italiano era molto buono, anche se elementare.
"Beh, come può ben vedere, nel negozio abbiamo una vasta scelta di intimo per uomo" Sabrina prese dagli scaffali tutti gli ultimi arrivi e glieli mostrò con grande professionalità.
"Posso provarli?" chiese.
"In realtà no. Abbiamo delle regole molto severe sulla biancheria intima. Però, nell'eventualità che lei decidesse di comprarlo, può riportarci indietro la merce, se non è della sua taglia".
"Io ho un problema" disse Sean. "Ho provato tante taglie, ma il mio pene è molto grande". Sabrina deglutì, sembrava molto in imbarazzo. "Quindi, prima di fare le cose affrettate, sarebbe meglio provare".
Sabrina si guardò intorno, e per qualche attimo stava per scoprirmi, ma io con una tempistica perfetta mi lanciai sulla destra, fuori dalla sua visuale. Il gioco era salvo. Voi vi domanderete: come fai a sapere cosa si sono detti quei due piccioncini, se tu eri fuori a spiare? Ma è semplice. Mi ha raccontato tutto Sean, all'uscita dal negozio. E poi, io ad un certo punto sono entrato per assistere meglio al troieggio di Sabrina. Ma vi racconterò tutto al momento giusto.
"Guardi, mi farà passare dei guai con la responsabile, però se facciamo in fretta può darsi che nessuno se ne accorge".
"La ringrazio, signorina".
Sabrina accompagnò Sean ai camerini, e fu in quell'attimo che decisi di entrare. Ma dovetti stare molto attento, perchè Sabrina continuava a guardarsi intorno in modo molto nervoso, perchè quello che stava facendo andava contro le regole del negozio. I camerini erano in fondo, erano ben nascosti, questo devo dirlo. Sgattaiolando tra gli scaffali e i manichini riuscii a raggiungerli, e mi misi dietro ad una parete, che divideva il deposito dai camerini. Sean era appena entrato dentro, e aveva tirato la tendina, ma notai che ne aveva lasciato uno spiraglio aperto. Sabrina era molto nervosa; incrociò le braccia e si mise a picchiettare a terra con la punta del piede. Poi, come presa da un raptus da porcella, guardò con la coda dell'occhio dentro il camerino. E a quel punto dovette vedere "la bestia", perchè la vidi spalancare gli occhi e la bocca.
"Oh Mio Dio!" esclamò, ma con un filo di voce, quasi in modo impercettibile. Si girò dall'altra parte per non essere troppo indiscreta, ma la curiosità era più forte della sua forza di volontà, così riprese a guardare.
Dopo aver provato cinque slip, finalmente Sean si decise. Ne aveva trovato uno che era perfetto per la sua taglia. Così aprì la tendina e si fece ammirare da Sabrina in tutta la sua maestosa abbondanza.
"Questo va bene" disse. "Senta, tocchi, senta il tessuto come aderisce bene".
"No guardi, non mi sembra il caso" Sabrina gli fece vedere l'anello di fidanzamento. "Mi piacerebbe, ma come può vedere sono fidanzata".
"Mi fa piacere che una ragazza bella come lei abbia un fidanzato, ma voglio farle vedere che questa è davvero la taglia giusta. Tocchi, non abbia paura".
Mi sporsi dal muretto divisorio e vidi Sabrina allungare una mano (la mano che portava l'anello di fidanzamento) verso l'interno del camerino. Gli accarezzò dapprima l'interno coscia, poi salì, fino a raggiungere l'imponente nerchia, che se ne stava raggomitolata all'interno degli slip. Lo accarezzò e poi scese ai coglioni, e dovette sentirne la loro potenza animalesca perchè fece un mugolio di piacere, come se provasse un eccitazione terribile.
"Sì... è... è... meraviglioso" le tremava la voce, poi ritirò la mano frettolosamente. "Si accomodi alla cassa".
E con queste ultime parole si avviò spedita verso l'interno del negozio, e per fortuna non si accorse di me, che allo stesso modo di prima, nascondendomi dietro gli scaffali e dietro i manichini, mi avviai verso l'uscita. Sean ci mise un pò a rivestirsi, ma prima di pagare la merce si mise a cuoriosare nel reparto della lingerie femminile. Si mise a selezionare qualcosa, poi alla fine si decise e andò alla cassa, dove Sabrina lo aspettava. Sean le mostrò un perizoma femminile, rosso, trasparente sul davanti, molto sensuale. Le disse che avrebbe comprato anche quello, e che era un omaggio per lei.
"La ringrazio, ma non posso accettare" rispose con evidente imbarazzo.
"La prego" insistette lui. "E se un giorno dovessimo incontrarci, vorrei che lo indossasse".
"Guardi, le ripeto che sono fidanzata. E tra non molto ci sposeremo, quindi non credo che questo possa succedere".
"Facciamo in questo modo" disse infine Sean. "Io pago sia gli slip che il perizoma. Poi deciderà lei se prenderlo, oppure se rimetterlo sullo scaffale".
Quando uscì dal negozio mi raggiunse e ci diriggemmo al bar del centro commerciale. Prendemmo un caffè seduti al tavolino, e stringendogli una spalla con una mano gli dissi:
"Sei un grande Sean. Sei stato unico".
"E tu sei molto fortunato, hai una ragazza molto bella, e da come si è comportata posso dirti che è anche molto sincera e onesta. Piacerebbe anche a me avere una ragazza come lei, purtroppo con il lavoro che faccio, è quasi impossibile trovare una ragazza seria con cui instaurare un rapporto duraturo".

Stefano.

2 commenti:

  1. ehehe che bel regalo che ti ha fatto! secondo me sabry ha fatto bene a tastarlo per bene... una bestia del genere non si incontra tutti i giorni! non vedo l'ora di leggere come andrà l'incontro tra sean e sabrina... insieme loro due devono essere esplosivi!

    RispondiElimina
  2. wow grazie, il nostro primo fan! Continua pure a commentare i post che ti piacciono di più così potremo migliorare ;)
    Un bacio
    Sabri

    RispondiElimina