sabato 21 aprile 2012

Una serata particolare

Sulla "topa" ritorneremo perchè poi scoprimmo che le cose non stavano esattamente come immaginava Stefano. Usciti dal sexy shop salutai il mio fidanzato dandogli appuntamento a quando avrei portato a termine la mia missione di esplorazione anale del mio amante, lui sembrava sollevato quasi che davvero quel trattamento non riguardasse il suo di sedere. Aspettai un'oretta prima di richiamarlo, come per i migliori attori il cambio di personaggio richiede il giusto tempo mentale. Ero seduta ad un bar vicino casa sua con il pacchetto ben nascosto agli occhi indiscreti. Gli dissi che era tutto pronto per quella nostra serata speciale e gli diedi appuntamento al solito albergo per la sera seguente.
Arrivai per prima nella stanza e sistemai il nostro nuovo "amico" in bella mostra. Come i più attenti tra voi ricorderanno non era la prima volta che mi trovavo ad invertire i ruoli nel sesso anale ma era stato tanto tempo fa e soprattutto non si trattava del culo del mio Stefano. Non avevo troppa paura di fargli del male visto che avevo appreso davanti ad una sconosciuta che già si era divertito da solo in quel senso, dovevo mostrarmi sicura di me. Quando mi raggiunse lo accolsi con un gran desiderio negli occhi, avremmo fatto le cose con molta calma certo ma il gioco doveva restare in mano mia.
"Che ne diresti di cominciare a spogliarti, ora? Non perdiamo altro tempo...". Lo guardavo denudarsi con tutta calma, mi accesi una sigaretta e cominciai a parlare.
"Sai in fondo penso che tu sia fortunato, hai la possibilità di avere rapporti omosessuali senza dover andare per forza con un uomo, per me questo non sarebbe possibile"
Stefano ora completamente nudo sorrise "non ci avevo mai pensato, è una bella fortuna certo anche se non è detto che se mi dovesse piacere..." non terminò la frase ma non ce ne fu bisogno, non volevo sentire altro. Se solo fosse stato possibile avrei voluto vedere i miei due Stefani fare l'amore tra loro ma era chiaro che non si poteva.
Lo feci girare a pancia sotto sul letto.
"Wow! Bella schiena... Bel culo, soprattutto... Asciutto senza esagerare, muscoloso senza esagerare... proprio come piace a me. Mmmmm... Immagino che sarà davvero un piacere...Fermo, ora... fatti toccare...Mi arrapa averti qui tutto nudo per me... Senti che bel culo sodo... Dov'è il buco... oh, eccolo... mmm, sembra strettino... "
Ero tremendamente eccitata ed evitai di spogliarmi per cercare di godermi il momento. Non so se in quel momento era più perverso lui a volerlo nel culo o più depravata io ad eccitarmi toccando quel buchetto stretto e peloso. Richiamai alla memoria tutte le volte che lo avevo preso io e cercai di ripetere tutte le cose che mi provocavano eccitazione. Avvicinai la bocca e anche se non era la prima volta che lo leccavo là mi sembrava avesse un sapore nuovo, era il gusto di maschio che si offre al piacere incondizionatamente. Stefano infatti era rimasto passivo tutto il tempo a godersi la carezza umida della mia lingua che spargeva saliva con generosità. Tanto che quando infilai per la prima volta il dito scivolò dentro senza alcuna resistenza, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Finalmente Stefano reagì con un mugolo di profonda soddisfazione.
"Ti piace il mio dito nel culo, eh, porco?" Stefano mugolò più forte, sembrava davvero una puttanella.
"Baciami, dai." Limonammo come due ragazzi alle prese con la loro prima volta ma il mio dito non smetteva di sprofondare nella sua intimità più segreta. Era molto caldo e sentirmelo stringere dalle contrazioni anali mi eccitò ancora di più.
"Mmmm... Sei proprio un gran bel bocconcino... Avrei voglia di sbatterti a terra ed incularti subito. Ma non si fa così con un tenero verginello come te. Questo è un momento importante e voglio gustarmelo con calma. Voglio prepararti bene... aprirti il culo piano piano... prima di prenderti come si deve. Vedrai quanto ti piacerà!"
Stefano era fuori di se. Lo stava facendo davvero o era solo una delle fantasie che usava per masturbarsi con una carota nel culo?
"Sei stupendo in questa posizione... tutto il meglio che hai da offire è bene in vista, a disposizione... il culo, le palle, il cazzo... Tu poi, con questo culetto sodo sei proprio una meraviglia..." Avevo capito che parlare era importante per rassicurarlo sul piacere che provavo nell'averlo così esposto con il buco all'aria. Per me restava maschio e questo era fondamentale.
"Bravo... bravissimo... lasciati andare..." Stefano ormai andava incontro al mio dito impaziente di ricevere ben altro.
"Saresti quasi pronto, tesoro, ma stasera voglio prendermela con molta calma..." Lo feci sistemare a quattro zampe al centro del letto.
"Il tuo culo si abituerà ad essere penetrato, e potrai ricevermi senza problemi..." e aggiunsi il secondo dito che seguì il primo senza alcun problema.
"Te la stai cavando alla grande, sai? Sono entusiasta di te... ed eccitatissima..." riprendemmo a baciarmi ma io ignoravo completamente il suo cazzo per paura che facendolo venire troppo presto dopo si sarebbe rifiutato di darmi il culo.
"Bene... Ora rimani, qui, in posizione, per qualche minuto, senza muoverti." Andai a riempire il giocattolo come ci aveva spiegato la topa. Il cazzo di Stefano reagiva fin troppo bene, si bagnava già e il rischio sborrata era sempre più vicino quindi feci una pausa sistemandomi davanti alla sua bocca con il fallo finto legato in vita. Mi guardò perplesso ed eccitato. Succhiare un cazzo vero era un conto ma sto coso che senso aveva? Non gli diedi il tempo di ribellarsi.
"Mi piace che la lingua sia molto morbida e voglio che lavori da sola, senza l'aiuto di mani e dita..." provò ad accontentarmi ma era goffo ed impacciato, almeno ebbi la conferma che non aveva mai fatto un pompino in vita sua.
"Come pompinaro non sei un gran che ma rimedieremo, ti insegnerò io. Dimmi... ti piacerebbe scoparmi, vero?"
"Mi piacerebbe tantissimo..."
"E invece sarò io ad incularti... ad incularti per bene... e ti piacerà tantissimo lo stesso..Sei pronto?"
"Prontissimo...". Lo penetrai mentre lo diceva. Forse si sarebbe aspettato nuova calma ma quel cazzo deciso spinse a forzare il suo ano quasi vergine e gli scappò un grido prolungato di sopresa prima, di bruciore dopo e infine di piacere.
"Come va, tesoro?" chiesi restando in lui senza muovermi.
"E' sconvolgente... Devo un po' abituarmi... ma non è male... mi piace... "
"La cosa mi piace da impazzire... Tra poco comincerò a muovermi... Sei pronto?"
"Sì..." Iniziai molto lentamente, con estrema dolcezza... lunghi e voluttosi affondi per tutta la lunghezza...
"Sabrina... voglio dirtelo... mi sta piacendo da impazzire... mi stai inculando divinamente... sei una donna eccezionale..."
"Sei tu un uomo eccezionale... non ti rendi conto di quanto mi stai facendo felice... Ho voglia di aumentare un po' il ritmo..."
"Oh, sì... inculami più forte..." ma come lui non era portato per i pompini io forse non ero portata per le monte, questo ci confermava la nostra natura eterosessuale e aumentò il piacere di entrambi
"Più forte... ancora più forte, tesoro... non preoccuparti per me... sfondami tutto, se vuoi..."
"Sì... ti sfondo... ti spacco tutto... ti rompo il cu.... aaaaahhh..." e come previsto dalla nostra maestra a quel punto il cazzo finto decise di esplodere nel culo di Stefano che si sentì pieno, inondato da quella quantità di finta sborra che lo portò all'orgasmo senza bisogno di toccarsi.
"Non ho parole...E' stato bellissimo..."
"Posso tenertelo ancora dentro? Mi eccita da morire... Ti infastidisce?"
"No... anzi..."
"Sono fortunata... ho incontrato un uomo fantastico... " dissi andando ad impiastricciarmi le mani sul suo seme raccogliendolo dal pene ormai mezzo moscio e accarezzandoglielo.
"Oh... Sabrina... è bellissimo... ti prego... continua...."
Continuai mentre mi sfilavo dal suo culo per liberarglielo. Mi sembrò quasi deluso mentre il finto sperma gli colava tra le natiche attaccandogli tutti i peli. Io non ero ancora venuta, ricaricai il nostro fedele compagno di giochi e mi sistemai sul letto a gambe molto aperte.
Stefano era in estasi, gli regalai lo spettacolo della mia masturbazione con il fallo finto.
"Mostrami il culo, dai Stefano sei la mia troia". Sculettò come una vera puttana, me lo mostrò in tutte le posizioni e non si faceva problemi ad aprirlo per mostrarmi il buco non più strettino. Quando il fallo si riscaldò al punto giusto lo sfilai feci avvicinare il viso di Stefano tra le mie cosce e glivenni sulla lingua mentre il giocattolo fiottava di nuovo sul suo viso. Sembrava in tutto e per tutto un rapporto bisex dove il mio uomo-amante aveva fatto venire entrambi i suoi partner sul suo viso.
Una nuova frontiera era stata aperta...in ogni senso.
Sabrina

Nessun commento:

Posta un commento