martedì 3 aprile 2012

Il numero perfetto

Stefano è davvero un uomo eccezionale, me ne convinco ogni giorno di più e se ripenso agli anni in cui per qualche strano motivo non sono riuscita a dargli fisicamente tutto ciò che meritava me ne pento. Non sono capace di spiegarne i motivi, fisicamente mi ha sempre attirata più di qualunque altro, nonostante io abbia avuto anche ragazzi oggettivamente più fighi o prestanti, eppure c'era qualcosa di sopito in noi. L'importante ora è che fosse solo un ricordo ma su Giuliano aveva ragione, come sul resto d'altronde. E' grazie a lui se ora siamo qui, se ho ritrovato l'equilibrio nei miei desideri e perchè no anche se Stefano stava acquisendo più sicurezza in sè stesso. Sembra paradossale ma credo sia stato proprio il vedermi con altri uomini ad avergli fatto capire quanto valesse lui. E dovevamo fargli un regalo, senza dubbio. Ma non poteva essere una cosa banale forse nemmeno materiale, bisognava pensarci. Come dovevo pensare alla sua proposta di maternità...quante cose stavano cambiando tutte insieme! L'idea di un figlio mi spaventava e molto, significava impegno e molte rinunce ma ero certa che sarebbe cresciuto bene, forte sano, bello e soprattutto libero! Più di tutto mi piaceva l'idea di averlo con lui e con nessun altro, ma le difficoltà non erano poche e forse dovevamo crescere ancora un pò noi. Mi venne in mente Maria Stella, non sappiamo se lei avesse figli, forse dovremmo parlarne con lei. Ma adesso ci aspettava una bella gita turistica, io ero pronta e aspettai che anche Stefano fosse vestito dopo aver combattutto con la sua erezione per farla stare nello slip, dopo tanto tempo senza vestiti non era più abituato a costringere la sua virilità ma era un altro segno della sua nuova maturità sessuale. Alla fine partimmo e fu una giornata molto impegnativa, i posti da vedere erano tanti e tutti bellissimi, c'era una bella atmosfera e complicità tra noi. Inutile dire che attirammo gli sguardi di quasi tutti i maschi che incotravamo, dai ragazzini inesperti che useranno l'immagine del mio culo per le loro seghette notturne a quelli più grandi che facevano incavolare le fidanzate, fino agli uomini sposati che guardavano con un sospiro di malinconia alle loro mogli ormai spente. Mi sentivo piena di vita avrei voluto regalare un bacio ad ognuno di quegli uomini, ma ci limitammo a giocarci su. Per strada presi per mano entrambi i miei accompagnatori giocando ad avere due fidanzati, quando vedevamo qualche faccia stranita insistevo passando la lingua a turno prima sulle labbra di uno poi dell'altro. Non mancarono i fischi e i commenti, nemmeno quelli che stringendosi il pacco tra le mani mi invitavano a provare anche il loro. "Bella che culo che hai! Ma se te lo sbatto tra le chiappe ti fai male?" questo era più o meno il tono. Dopo tanto camminare ci fermammo sul lungomare per un gelato era popolato di coppiette che limonavano, mi divertiva restare a guardarli finchè non si staccavano per controllare le patte gonfie dei fidanzati che nella maggior parte dei casi si sarebbero risolte con qualche colpo di mano. Noi non eravamo una coppietta ma un trio e io volevo adeguarmi alla situazione, feci appoggiare Franco al muretto e gli andai contro posizionando il mio culo proprio sopra il suo uccello per sentirlo crescere, poi tirai a me Stefano e mi sentii schiacciata tra quei due corpi maschili, scambiandosi uno sguardo d'intesa i due iniziarono a baciarmi il collo, un lato ciascuno. Non potrei mai descrivervi le espressioni delle ragazze scandalizzate ma sotto sotto invidiose della scena. Del resto anche Franco e Stefano mica passavano inosservati. Non ci sembrò il caso di spingerci oltre quindi facemmo ritorno verso il supermercato per la spesa prima di tornare a casa. Era presto per la cena, stavo per spogliarmi come da consuetudine ma Franco mi fermò. "Aspetta Sabri, io non so quanto ancora deciderete di fermarvi, spero naturalmente il più a lungo possibile però per sicurezza mi piacerebbe avere un ricordo di voi, voglio immortalare la nostra amicizia" e andò in camera a prendere la macchinetta digitale. Mi scattò qualche foto inizialmente normale, poi si concentrò sui dettagli, primi piani del mio seno, del culo, perfino dei piedi. "Ecco, ora puoi spogliarti". Lo feci e loro due mi imitarono, eravamo nuovamente nudi come era giusto in quella casa. Gli scatti proseguirono in diverse pose per cogliere anche la mia nudità, poi passò a Stefano, fece anche a lui un intero servizio fotografico e il mio fidanzato non mancò di regalare all'obiettivo una delle sue superbe erezioni, sentirsi guardato e ammirato gli piaceva. "Girati ora, anche il tuo culo merita". Stefano non ebbe nulla da obiettare e si lasciò fotografare in svariate posizioni, alcune anche piuttosto ambigue. Passammo agli scatti di coppia con Franco che ci faceva da regista, erano foto artistiche, non ci furono penetrazioni o pompini, solo corpi che si strusciavano, mi fece prendere in mano l'uccello di Stefano e stringerlo forte, mi fece addentare le sue chiappe, mi fotografò con il cazzo di Stefano appoggiato dappertutto. Poi venne il suo turno e io e Stefano ci alternammo alla macchinetta per fotografare il suo corpo nudo ognuno secondo il proprio punto di vista. Provammo anche qualche autoscatto per avere delle foto tutti insieme, presi un uccello per mano e sorridemmo agli scatti, poi una cappella per capezzolo e anche una per chiappa, forse è proprio vero che 3 è il numero perfetto. Per concludere quellasessione fotografica Franco voleva immortalare il mio viso mentre godeva. Mi fece sistemare sul divano a gambe molto aperte "Non far caso a me" disse "lasciati andare come se fossi sola e godi per noi bellissima Sabrina" così feci. Lui scattò a ripetizione per cogliere ogni attimo dell'eccitazione che cresceva e bagnava le mie dita. Nella mia mente si succedevano le scene più eccitanti di quella vacanza dal corpo nudo di Franco al suo cazzo grosso, Maria Stella, i guardoni in spiaggia, il sesso anale con stefano, il suo cazzo che spariva nella bocca della nostra mamma e venni in modo intenso e meraviglioso. Mentre Franco scaricava le foto sul computer volli Stefano accanto a me, lo baciai con amore, dopo tutto amavo sempre solo lui e non volevo smettere di ricordarglielo. Riguardarle eccitò nuovamente tutti e 3, erano venute davvero bene! "Amore, forse qualcuna potremmo inviarla a Giuliano, sarebbe più gradita delle solite cartoline e poi oggi parlavamo di lui no? Forse il vero regalo che potremmo fargli sarebbe invitarlo qui, che ne dici?" "Sabri tesoro hai proprio ragione, mi sento quasi in colpa a spassarmela alla faccia sua e poi stavamo diventando amici è un peccato lasciare tutto in sospeso, devo molto a quel ragazzo". Scegliemmo gli scatti migliori e inviammo la mail, tanto di posto in casa ce ne era e si avvicinava Pasqua sarebbe stato più libero anche lui.
Faceva freschetto quella sera per cenare in terrazza senza vestiti, nessuno voleva rinunciare alla sua nudità e a quella altrui e optammo per restare dentro. Stavolta cucinò Franco e ci fece riempire la pancia con specialità siciliane con tanto di cannoli finali. "Allora ragazzi, non abbiamo avuto molto tempo per parlare ultimamente e io voglio essere sicuro che stia andando tutto nel migliore dei modi, c'è qualcosa che posso fare per voi?". In realtà una cosa c'era, non mi aveva ancora scopata, ma forse non gli andava e tenni per me quel pensiero. "Franco, l'unica cosa che potresti fare è darci un giorno la possibilità di ricambiare, sei stato un ospite incredibile, degno del nostro amico in comune" dissi. "Stefano e tu? Sicuro che non c'è nulla che possa fare per voi?". Scommetto che Stefano ebbe il mio stesso pensiero ma non lo espresse ripetendo più o meno le mie parole. "Avanti ragazzi ma davvero fate tanti complimenti? Domani potremmo tornare al mare o risentire Maria Stella ma stasera dedichiamola a noi. Siete venuti qui per un motivo preciso, non lo voglio sapere ma ho ascoltato la vostra storia e so cosa avete passato. E poi ho promesso a Stefano di dargli una mano ad acquisire maggiore sicurezza in sè. Se proprio non viene fuori da voi ci penserò io. Vi fidate di me?". Fu un coro di si, decisi. Lasciammo la tavola così come era, altra abitudine di quella casa e ci spostammo sul divano. "Stefano, vai in camera e vestiti" suonò quasi come un ordine. Stefano fu stranito ma non fece domande e tornò vestito. Faceva uno strano contrasto in mezzo a noi nudi, normalmente saremmo stati noi quelli strani ma ora era lui in minoranza e sembrava più in imbarazzo che se fosse stato nudo. "Ora scusami ma devo legarti le mani dietro la schiena". Lo fece e Stefano si trovò vestito, con le mani legate seduto sul divano. "Molto bene, adesso Sabrina tu appoggia le mani sulle gambe del tuo ragazzo e piegati in avanti". Non ero sicura di aver capito ma lui mi aiutò a mettermi a 90 gradi con le mani sulle gambe di Stefano per mantenermi e mi trovai con il viso vicino al suo a guardarlo negli occhi. "So che hai già visto la tua donna scopare con altri, ma stavolta sarà diverso, vi siete troppo concentrati sull'atto e poco sulle sensazioni, vedi farsi scopare la donna non è cosa da poco, tu hai coraggio ma ti perdi il meglio, stasera scoprirai cosa vuol dire godere con lei mentre scopa non con te". Sembrava quasi una lezione, terminata questa introduzione Franco si posizionò dietro di me, mi passò una mano tra le gambe da sotto per controllare che fossi eccitata, e lo ero, come previsto. Mi palpo le natiche come aveva già fatto in spiaggia e quella notte a letto, le separò, fece uscire allo scoperto il forellino anale e iniziò la lenta opera di preparazione, lo lubrificò facendomi mandare i primi segnali di piacere. "Sei pronta cara. Ora prenderò il culo della tua fidanzata, da quella posizione tu non potrai vedere altro che le espressioni di piacere sul suo viso, concentrati su quelle. Non potrai toccarti perchè sei legato e vestito così non potrai distrarti. Guardala godere e raccontacelo, dicci cosa vedi, parteciperai solo così al nostro piacere". Il cazzo di Franco era durissimo e fece molta fatica ad entrarmi nel culo, il mio viso si contrasse in smorfie di dolore e fatica per quella grossa dilatazione, ma il nostro amico non si fermava, non mi concedeva tregua, la spinta era lenta ma costante, quando fu dentro con tutta la cappella speravo fosse finita, non riuscivo ad aprirmi di più e invece ne mancava ancora molto. Franco era certamente consapevole delle sue dimensioni e non aveva fretta ma anche nessuna intenzione di arrendersi. "Dai Stefano, collabora, non vedi che non riesce poverina? Dicci cosa vedi". "Vedo che soffre, le fa male il culo e anche se non vedo te so che sei grosso Franco". "Guarda meglio Stè, guarda lei, te lo richiedo, cosa vedi?". E diede una spinta secca che mi portò il suo cazzo dentro per metà strappandomi un grido, non del tutto di dolore. "Vedo che un altro uomo più grosso di me sta inculando la mia fidanzata, le sta aprendo il culo come io non sarei capace di fare". "Ancora non ci siamo, guarda ancora". E mi fu tutto dentro fino alle palle. Non trovai la forza di gridare stavolta, era grosso davvero. "Vedo che lo ha preso tutto, ma hai ragione tu, vedo molto altro, vedo una splendida donna, vedo la mia donna come non l'ho mai vista, vedo una vera Donna che si dona al suo uomo, al piacere, la vedo molto più bella di sempre, vedo che il cazzo nel culo rende belli. Vedo la mia Sabrina, la gioia della mia vita che sta facendo l'amore con me attraverso te, non ti vedo più Franco, vedo solo lei, vedo il piacere in persona." Rapita dalle parole di Stefano non mi accorsi che Franco aveva iniziato a pomparmi il culo, mi stava scopando e non sentivo più male, solo tanto bene, lo stesso bene che stavo provando per il mio fidanzato immobile e vestito. Iniziai a gemere di piacere, Franco aumentava la portata delle spinte, il mio culo cedeva, Stefano era in trans e continuava a parlare, mi incitava a godere a prenderlo tutto, ma lo faceva in prima persona, come se fosse lui dentro di me. "Slegalo Sabrina, e tu spogliati Stefano, ci siamo riusciti, sbrigatevi". Quando Stefano fu nudo sul divano davanti a me, Franco aumentò il ritmo e mi fece venire dal culo prima di sfilarsi e andare a sborrare direttamente sul corpo del mio fidanzato, ignorandomi e lasciandomi con il culo aperto. Stefano non vide nemmeno quello o forse gli piacque fatto sta che schizzò come un vacallo senza nemmeno toccarsi e quella fu sicuramente la prima volta che facemmo l'amore veramente in 3.
Sabrina

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