sabato 14 aprile 2012

Chi ha paura della monta?

(in foto: Erica Fontes, Kidnapped Slut, TeenFidelity.com)


Quella sera, mentre accompagnavo Sabrina alla monta (mi piaceva pensare che la stessi portando a farsi montare da Sean) fumavo in continuazione. Quando sono nervoso fumo di continuo, per rilassarmi. La mia fidanzata indossava uno dei suoi vestitini corti ma eleganti. Ogni tanto le guardavo le cosce. Il vestito era così corto che le si era alzato fino ai fianchi, stando seduta lì, sul sedile della macchina. E notai che non portava le mutandine. Riuscivo a vedere chiaramente la sua folta peluria della vagina, e questa cosa mi rendeva ancora più nervoso, perchè capii che le sue intenzioni non erano più quelle di giocare con il nostro uomo, ma ormai era decisa a ricevere il suo membro nel corpo. Ma cosa mi accadeva? Avevo sognato quel momento da un sacco di tempo, e adesso avevo quasi l'ansia. Ma forse, era normale. Sarebbe stato strano il contrario.
Arrivammo all'albergo di Sean un pò prima del previsto, e salimmo su in camera. Bussammo alla porta, e dopo qualche attimo di esitazione La Proboscide ci aprì. Era completamente nudo, con il pene al vento, moscio ma mostruosamente enorme. Ci fece entrare, scusandosi della sua nudità, ma ci disse che stava per andare a fare una doccia. Sean era un ragazzo molto atletico, ci raccontò che era appena ritornato da una corsetta al parco. Lo faceva tutte le sere; a quanto pare lo aiutava ad avere prestazioni sessuali migliori. Ma io ebbi i miei dubbi su quell'affermazione. Secondo me le sue prestazioni erano ottime non per l'attività fisica, ma perchè Sean era semplicemente nato così, era nato toro da monta. Era il maschio alpha, come Giuliano. Uomini così sono la felicità delle donne.
Sabrina era sull'orlo di gettarsi tra le sue cosce, ma se ne stette buona. Forse aspettava un mio accenno, per via di quel discorsetto che le avevo fatto. Così Sean ci disse che avrebbe fatto una doccia veloce e sarebbe ritornato tra noi, e sparì nel bagno. Eravamo soltanto io e Sabrina, in camera. Lei si mise a sedere sul letto e allargò le gambe. Vidi la sua vagina, i suoi peli pubici bagnati che luccicavano sotto la luce del lampadario. Accesi un'altra sigaretta e ci guardammo fissamente senza dirci niente. Sabrina non sapeva come comportarsi, anche se sapeva bene cosa gli andava di fare. Voleva essere trombata e subito, ma aspettava qualcosa da me, come se dovessi dirle qualcosa.
"Spogliati" le dissi.
"Cosa?".
"Sì, spogliati, e stenditi sul letto. Così quando torna Sean gli facciamo una bella sorpresa".
La mia fidanzata non se lo fece ripetere due volte, e si sfilò il vestitino, denudandosi completamente. Si distese su un fianco e mi guardava sorridendomi. Io mi misi a sedere su una sedia, accanto alla finestra.
"Hai paura?" mi chiese.
Era una strana domanda, perchè ad essere impaurita doveva essere lei. Però aveva ragione. Ero io ad essere terrorizzato. Però era quel genere di paura che accompagna l'eccitazione. Sabrina riusciva a leggere molto bene le mie emozioni, questo devo riconoscerlo. Beh, ma dopo tanti anni di fidanzamento, era anche normale. La guardai, portava al dito l'anello che rappresentava la mia promessa di matrimonio, e al petto il suo collier di diamanti. Sembrava una regina. Notai che, per qualche strana ragione, aveva tolto il vestito, era completamente nuda, ma aveva tenuto ai fianchi la cinta che le aveva regalato Franco. Non riuscivo a spiegarmelo, ma ancora una volta pensai che volesse sentire la presenza di Franco sul suo corpo. Come quelle persone che indossano simboli sacri, per sentirsi protetti dalle proprie paure. Fuck Me, diceva la scritta sulla cinta. Sabrina se ne stava lì a fissarmi, come se attendesse ancora da me chissà quali parole.
"Sì, ho paura" le confessai.
"Perchè?".
"Ho paura che non possa piacerti" risposi. "Forse ti sto chiedendo di fare delle cose che a te non va di fare".
"Che stupido che sei. Lo sai che ti amo tantissimo, ma ti assicuro che non farei mai qualcosa che va contro la mia volontà".
"Mi fa piacere di sentirtelo dire".
Finalmente Sean uscì dalla doccia. Aveva un asciugamano avvolto intorno alla vita, e quando rientrò in camera rimase a contemplare Sabrina per quasi due minuti. Il pene si indurì in pochi attimi, facendogli cadere l'asciugamano a terra. Cavolo che bestia! A Sabrina mancò il fiato e spalancò la bocca nel vedere quella "cosa" eretta in quella maniera indecente. Poi gli sorrise.
"E allora... potremmo andare a cena" disse Sabrina. "Ma io consiglio di consumare prima un antipasto".
Sabrina era molto sicura di se, e si comportava come una donna che riesce a dominare ogni tipo di situazione. Tutta quella sicurezza mi stupì. Non aveva per niente paura, anzi, forse era Sean che avrebbe dovuto essere terrorizzato. Si sa che le donne intraprendenti hanno sempre messo a disagio gli uomini.
"Cosa aspetti?" chiese a Sean. "Quell'affare lì ce l'hai per appendere i cappelli, oppure ha anche una funzione più specifica? Perchè non mi fai vedere come si usa?".
Sabrina, certe volte, sapeva essere terribile.

Stefano.

1 commento:

  1. wow sabrina mi piaci così decisa di te!! stefano che invidia per te che hai accanto una donna così determinata e vogliosa e immagino che non dev'essere facile starle accanto e soddisfarla in tutte le sue fantasie, regalarle una notte con Sean è davvero un capolavoro!!

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