lunedì 16 aprile 2012

Un nuovo inizio

Ero molto delusa dopo quello che era successo al parco, anzi delusa non era il termine adatto no, ero proprio incazzata, incazzata nera. Mi ci volle un pò per capire cosa volesse dire quel "ti amo" da parte di Sean. Non ce l'avevo con lui, in fondo aveva fatto quello che gli era stato chiesto, era stato il nostro giocattolo. Ero incazzata con noi due per avergli permesso di passare il limite, quasi buttando al vento tutto quello che avevamo imparato dal nostro periodo siciliano.
Dopo quella dichiarazione non volli più vedere Sean, perfino il suo cazzo gigantesco mi sembrava brutto al ricordo. Niente e nessuno si doveva permettere di mettere in discussione il mio rapporto con Stefano e soprattutto la sua posizione di unico uomo della mia vita. Dove avevamo sbagliato? Di sicuro non era così che doveva andare.
Tornammo a casa di Stefano, eravamo entrambi di pessimo umore e la cosa che odio di più al mondo è vedere Stefano in quello stato. E' vero che ha un carattere molto volubile e gli capita di prendere delle piccole paranoie ma stavolta capivo che aveva ragione.
Misi su un cd di musica new age, lenta calda e rilassate e invitai il mio amore a raggiungermi sul letto accanto a me. Tentò di protestare, non aveva nessuna voglia di fare l'amore e io altrettanto quindi lo rassicurai "Voglio solo prendermi cura di te, non del tuo coso". Si lasciò convincere, anche quando mi vide inginocchiarmi per slacciargli le scarpe. Piano piano, dolcemente lo denudai, lasciandolo solo in slip. Non c'era il minimo cenno di eccitazione e nemmeno in me per quanto adorassi il suo corpo.
Lo feci distendere a pancia in giù, mi sedetti sul suo sedere e cominciai un lento massaggio alle sue spalle, dietro il collo e poi giù su tutta la schiena. Mi ricordai che tempo fa aveva comprato un olio lubrificante profumato, lo trovai e mi riempii le mani per scivolare più agevolmente lungo i suoi fianchi. Stefano iniziò a rilassarsi, riuscii a massaggiargli anche le cosce fino ai piedi. Lo accarezzai dappertutto, sentivo i suoi muscoli distendersi, la tensione stava lentamente lasciando il posto al benessere. Eravamo al sicuro ora, nessuno poteva farci del male. Quando fui sicura di averlo rassicurato abbastanza lo feci girare, gli sfilai lo slip. Il suo pene riposava tranquillamente sui testicoli pelosi, nulla faceva pensare al sesso, era semplicemente un magnifico uomo nudo, e ormai avete capito quanto sia importante per noi quella condizione. Tutti i momenti più importanti della nostra storia li avevamo vissuti nudi dalla promessa di matrimonio in poi. Mi spogliai anche io e baciandolo teneramente sulle labbra dissi "Ora il discorsetto te lo faccio io".
Stefano restò in silenzio a guardarmi. "Quello che è successo non si ripeterà mai più, probabilmente nemmeno Sean era l'uomo giusto, non lo so e non mi importa. E' stato un capriccio ed è stato giusto essercelo tolto ma ora basta. Ora ci siamo solo io e te, Sabrina e Stefano e così deve essere. Abbiamo giocato, ci abbiamo provato ma ora sono stanca di saltare da un cazzo all'altro. Almeno per un pò. Io ho bisogno di te amore, solo di te. E non possiamo nemmeno pensare di scappare ogni volta che sorge un problema come abbiamo fatto quella volta in Sicilia. Guardiamo in faccia alla realtà, e la realtà è che io ti amo. Ti amo in un modo che non si può descrivere a parole. Non dico che non ci saranno altri uomini nel nostro letto perchè mi conosci e io conosco te, ma in attesa dell'uomo giusto basta uomini sbagliati. Alla fine non credo sia proprio tutta colpa loro, ognuno finora ci ha dato quello che poteva, ma noi siamo due persone speciali e meritiamo di più. Forse solo Franco finora si era avvicinato a ciò che cerchiamo ma tanto è lontano e chissà se lo rivedremo, e sai che ti dico? Sono anche stufa di questi piselli fuori misura, ci siamo divertiti ed era giusto così ma io adesso voglio un'altra cosa da te".
Stefano era allibito, quasi non credesse alle mie parole, cosa altro potevo volere? Mi aveva lasciata scopare con chiunque ne avessi voglia e ancora non ero contenta? No non lo ero perchè non era contento lui.
"Stammi a sentire Stè, ci siamo occupati solo di me finora, e adesso è il momento di cambiare. Mettiamo al centro te adesso, le tue fantasie, le tue voglie, le tue curiosità, i tuoi desideri. Parlami amore, raccontami di te, di quelle cose che ancora non mi hai mai detto, voglio conoscere tutto e vivere questa nuova fase della nostra sessualità. Dopo saremo pronti per il grande passo e forse ricominceremo a cercare. Gli uomini li abbiamo provati, perchè non provare le donne adesso?"
Stefano era sempre più sconvolto, gli stavo offrendo la possibilità di rimettere in discussione la sua sessualità e questo lo spaventava timido e impacciato come era. Lessi i suoi pensieri, dovevo tranquillizzarlo ancora, era lui il mio bambino adesso.
"Non devi fare cose che non vuoi, non ti sto chiedendo di andare a letto per forza con altre donne se non è quello che desideri, ti sto solo dicendo che sono pronta anche a questa possibilità e sono qui per aiutarti come tu hai aiutato me, solo così saremo più completi. Non mi devi rispondere subito, anzi devi scavare a fondo nei tuoi desideri, qualunque essi siano."
Seguì una lunga pausa in cui facemmo parlare solo la musica, mi accoccolai vicino a lui e lo guardai pensare. Era tremendamente bello. Senza interrompere i suoi pensieri con altre parole feci scivolare la mia mano lungo il suo ventre fino a trovare il suo pisello moscio. Lo tenni così semplicemente senza voglia di farci altro.
"Ah dimenticavo un'ultima cosa, da questo momento, fino a quando non ti sentirai pronto a parlarmi delle tue fantasie faremo un tuffo nel passato."
"In che senso?"
"Vedi la prima sera che siamo andati a cena con Sean tu eri irresistibilmente bello e io guardandoti ho desiderato di non conoscerti per poterti fare una corte spietata, forse te lo dissi pure"
"Ah ah ah ah si ricordo ricordo"
"Bene, è quello che voglio ora Stè, voglio corteggiarti da capo, proprio come facesti tu con me tanti anni fa, sarà la nostra seconda occasione per riscrivere la nostra storia, non pensi anche tu che una sola vita sia troppo poco?"
Stefano non era sicuro di aver capito bene cosa intendessi ma il suo pisello decisamente si. Si svegliò dal torpore, me lo ritrovai completamente duro e caldo in mano. Ricordai come finì il nostro primo discorsetto qualche sera fa e mi senbrava la degna conclusione. Mollai la presa, mi spostai mettendomi di fronte a lui, aprii le gambe lasciandomi guardare a distanza e iniziai ad accarezzarmi piano, sentendo il desiderio montare lentamente.
"Guardami amore". Mi guardava e capì cosa doveva fare. Si impugnò l'uccello, si spalmò altro olio e si lubrificò tutto lasciando scendere e salire la mano lungo l'asta turgida.
Fu una masturbazione dolcissima, ma forse chiamarla masturbazione sarebbe riduttivo. Stavamo facendo l'amore anche senza toccarci, ognuno con sè ma ognuno per l'atro. E durò anche molto di più questa volta, Stefano riuscì ad aspettarmi prima di far uscire tutto quello che aveva nelle palle direttamente sulla mia bocca aperta, tirai fuori la lingua, la sua essenza doveva restare in me.
Sabrina

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