mercoledì 18 aprile 2012

L'amore vero (come è iniziata la nostra storia)

Stefano è un giocatore eccezionale, il tutto è andato ben oltre le mie previsioni, è stato in grado di creare la situazione giusta per avermi già al secondo appuntamento, cosa che ai tempi invece richiese molta più fatica da parte di entrambi. Questo nuovo gioco oltre ad essere eccitante da morire ci permetteva di vivere una specie di doppia vita. Avevamo relegato ai nuovi Stefano e Sabrina gli aspetti più sessuali della nostra relazione e nel frattempo potevamo goderci la bellezza di un nuovo rapporto pulito, una specie di disintossicazione dagli errori degli ultimi incontri per essere pronti a ricominciare anche ad aprirci ad altri ed altre ma stavolta non avevamo più la fretta di chi voleva provare cose nuove.
Dopo quella scopata in macchina mi venne naturale ripensare alla nostra vera prima volta di tanti anni fa. Come sapete fummo presentati da Giuliano che l'aveva vista lunga su noi due ma per quanto uscissimo sempre insieme nessuno dei due aveva il coraggio di fare il primo passo. Curiosi di sapere come nacque il nostro grande amore?
Avevo da poco iniziato a lavorare al centro commerciale, ero l'ultima arrivata, per niente capace e nemmeno contenta di quel lavoro. Era un periodo di merda, ero sempre frustrata, l'unica cosa che mi dava sollievo quando uscivamo la sera erano gli occhi dolci di Stefano. Mi colmava di attenzioni e appena poteva mi stava vicino. Era molto rispettoso a differenza di tutti quelli che si divertivano alla mia spalle (nel vero senso della parola come ben sapete). Si era preso una cotta micidiale per me, se ne erano accorti tutti e non perdevano occasione per prenderlo in giro per questo.
Si avvicinava il Natale e io ero un pò malinconica, tutti i miei vari trombamici avrebbero passato il tempo a fare regali alle loro vere fidanzate e per Sabrina bocca e culo restava ben poco. Forse fu quello che mi fece avvicinare di più a Stefano. E proprio come nel nostro gioco un pomeriggio quasi sera me lo vedo spuntare al negozio con una tazza di caffè bollente.
"Ciao Sabrina, fa un gran freddo, mi sono permesso di portarti un caffè dal bar" esordì timidamente.
Lo guardo strano, lui è sulle spine ma mi è sempre stato molto simpatico, quindi decido di concedergli un sorriso.
"Grazie Stefano è stato un pensiero davvero gentile, questi giorni di Natale sono estenuanti, un caffè è proprio quello che ci vuole". Lui si allontana contento, dentro di me penso che in qualche modo il ghiaccio si è rotto.
Alla fine del turno di lavoro prendo io l'iniziativa e lo chiamo. "Stefano". Lui si fa rosso come un peperone e si ferma fulminato.
"Mi hai chiamato? Dicevi a me?"
"Si..hai la macchina?"
"Si..certo"
"Perchè non mi accompagni a casa?"
"Io.. si..certo mi farebbe piacere"
Durante il tragitto la conversazione stenta, non è da noi, ormai ci conosciamo da un pò ma forse quella volta entrambi sapevamo che c'era qualcosa di diverso.
"Stefano tu mi sei molto simpatico" e gli metto una mano nei capelli glieli accarezzo e lo sento tremare.
"Ti sei per caso innamorato di me?" gli chiedo sfacciata.
"Non so dirti i miei sentimenti... Sabrina...io...". Stefano non riusciva a terminare la frase e la strada era finita.
Sotto casa mi faccio ancora più audace. "Non fare lo sciocco e baciami".
"Hai sempre voglia di scherzare"
"Ah si? Sali daq me e ti dimostrerò che non scherzo affatto". Mi segue impacciato.
Entriamo in camera mia ma ora l'atmosfera si era rotta così riprendo il discorso "Non sei molto loquace stasera Stefano"
"Non riesco a credere di essere qui da solo con te"
"Quindi ti piaccio?"
"Molto di più!"
"Stefano mi piaci molto anche tu"
"Non prendermi in giro Sabrina ti prego"
"Non sono mai stata così seria credimi"
"Ma io non sono come Giuliano" e credo si morse la lingua per quella frase.
"Sei un bel ragazzo a me basta questo! Sei intelligente, gentile, molto dolce..mi piacerebbe diventare una tua amica speciale". Stefano non era in grado di dire una poarola.
"Mi sento molto sola, fra un pò è Natale, sono triste, ho bisogno di coccole, ho bisogno di un uomo vicino a me...credo che tu possa esserlo"
"Non so cosa intendi ma sono a tua disposizione, chiedimi quello che vuoi!" finalmente riuscì a dire Stefano.
"Voglio stare con te"
"Non ti capisco, puoi avere tutti i ragazzi che vuoi.."
"Voglio te"
"Sabrina io non riesco, non ho il coraggio di dirtelo..."
"Prova Stefano prova"
"Io sono innamorato di te, so quello che dico, ti amo, ma non sono Giuliano, non sono nessuno per te"
"Anche io sono innamorata Stè, smettila di pensare a Giuliano"
Finalmente mi attirò a sè e mi baciò dolcemente sulle guance carezzandomi con molta delicatezza i capelli e il collo. Quel gesto era pulito e delicato. Capii in quel momento che Stefano avrebbe potuto amarmi con dolcezza da fidanzato e non vedevo l'ora di corrompere l'ingenuità del mio dolce innamorato. Cominciai a sedurlo quella sera stessa.
"Mi vuoi Stefano?". Lui si fece rosso per il desiderio e l'imbarazzo.
"Oh certo sabri, certo che ti voglio!"
"Voglio essere tua"
"Mi sembra di sognare". Dovevo mettere fine a tutte quelle parole, unii la mia bocca alla sua e ci baciammo per più di mezz'ora toccandoci per stabilire un contatto. Stefano aveva un corpo esile e profumato,le sue mani erano inesperte ma le sue palpate mi eccitavano fino allo spasimo. da perte mia mi trattenevo, con lui nopn dovevo essere Sabrina bocca e culo ma avrei desiderato baciarlo tutto, sentirlo fremere e vederlo godere.
Finalmente Stefano si decise a prendermi, goffamente senza sapere come comportarsi si stese su di me, io aprii le gambe e sentii il suo bel cazzo premere contro la mia figa.
"Baciami stefano baciami". Fu così che il suo cazzo entrò per la prima volta nella mia figa. Io lo aiutavo e godevo immensamente mi scioglievo sotto di lui.
Facemmo la doccia insieme, e con l'acqua che scorreva ci riprese la smania di prenderci, io lavai lui indugiando libidinosamente a carezzargli il corpo e lui fece altrettanto con me, iniziava ad imparare o forse era naturalmente portato per quelle carezze molto più che per le monte.
Tornati a letto mi divertii a stuzzicarlo "Hai mai baciato la figa Stefano?". Divenne rosso come non lo vidi mai più in vita mia. Capii che dovevo costringerlo.
"Vieni ti insegno io" lo costrinsi con la testa tra le mie cosce.
"Con la lingua dolcemente come se leccassi un gelato". La sua lingua si muoveva inespertamente ma io guidandolo con le mani sulla testa gli correggevo il tiro.
"Bravo tesoro.. aumenta il ritmo più veloce con la tua bella lingua..baciami svelto, si così più in fretta, è bellissimo...è questo l'amore sono tua completamente tua con la mia figa nella tua bocca ahh" Stefano eccitato dalle mie parole aumentava, la sua lingua si spalmava sul mio sesso ormai inmcandescente per il piacere, gli venni inm bocca gridando di piacere. Durante la notte Stefano mi fece sua ripetutamente e da quel momento non ci siamo più lasciati.
Sabrina

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