sabato 7 aprile 2012

Uno spettacolo speciale (Prima Parte).

(in foto: Bianca Beauchamp, Purple Dress, LatexLair.com)

Sinceramente non ricordo se vi ho detto di cosa si occupava Giuliano. Ebbene, gestiva un night club, il più lussuoso della zona, frequentato da gente coi soldi, in prevalenza figli di papà e uomini d'affari in cerca di divertimento. Onestamente non c'avevo mai messo piede, perchè non era mia abitudine frequentare locali dove sensualissime ragazze si spogliavano su un palco e si strusciavano col corpo contro un palo. Preferisco i film pornografici agli spogliarelli. Perlomeno puoi segarti tranquillamente; invece nei night club, secondo il mio modestissimo parere, dovevi startene a soffrire in un angolino, col cazzo duro, mentre una puledra ti provocava coi suoi gesti e i suoi sguardi. No, non facevano per me certi posti. Eppure, il night che gestiva Giuliano, da quello che mi hanno raccontato, doveva essere davvero speciale. Solo nel suo night (perlomeno nella nostra città) venivano ospitate pornodive internazionali, che chiunque poteva ammirare finalmente in carne ed ossa. Come delle dee, però reali, belle, coi loro corpi perfetti, i seni prosperosi e le gambe snelle o ben tornite. Solo da lui si vedevano 'ste cose. C'erano altri night club in città, ma erano frequentati da criminali e gente di bassa lega, e le spogliarelliste erano inguardabili vacche che avevano un pessimo effetto sulle erezioni dei maschi.
Ma veniamo al dunque. Dopo essere tornati dalla Sicilia pensai a lungo a come realizzare un incontro di sesso interraziale per Sabrina. Non era facile, ragazzi. Ad ogni modo, pensai che non dovevo premere l'acceleratore delle mie emozioni, ma aspettare l'occasione giusta che, ne ero sicuro, sarebbe arrivata molto presto. Giuliano mi telefonò; ero a lavoro. Che stupido! Ancora non vi ho detto di cosa mi occupo io. Sono un cuoco e lavoro in una mensa aziendale. Bene, andiamo avanti.
"Ciao Stè. Ti ho chiamato per chiederti se stasera ti va di venire al mio night. C'è uno spettacolo davvero speciale. Però mi raccomando, devi venire da solo! Sabrina non deve sapere niente".
Non mi è mai piaciuta l'idea di nascondere le cose alla mia fidanzata. Tra noi doveva esserci la massima lealtà. E forse avevo anche un pò paura di farlo, perchè se ne fosse venuta a conoscenza avrebbe fatto una delle sue sfuriate. E quando Sabrina è nervosa, ragazzi tenetevi forte, e pregate il vostro Dio affinchè non ve la metta mai contro. Ha un tono di voce che fa paura, e il suo viso apparentemente innocente si trasforma e diventa quello di una mamma nevrotica. Semmai vi capiterà di litigare con lei, sappiate che Sabrina vi farà a pezzi, e prima che ve ne possiate accorgere vi troverete tre metri sotto terra dalla vergogna. Spiegai le mie perplessità a Giuliano, il quale sembrò molto comprensivo, ma continuò a insistere sull'evento speciale di quella sera.
"Giuliano, guarda, non insistere. Non voglio fare le cose di nascosto".
"Dai, si tratta di un paio di orette. Tu dille che esci con un collega per andare a bere una birra".
Mi sembrava la cosa più plausibile da dire e mi lasciai convincere. Quando tornai a casa telefonai subito a Sabrina, che era appena rientrata dal lavoro. Le rifilai subito la balla, cercando di essere il più convincente possibile. E allora lei diede di matto e mi disse che preferivo uscire con gli amici piuttosto che farmi una scopata con lei.
"Sei un segaiolo!" mi urlò. "Vaffanculo te e i tuoi amici del cazzo".
Mi attaccò il telefono in modo brusco e mi venne un groppo alla gola. Avevo combinato un macello. Adesso sì che avevo bisogno di una birra, ma una di quelle belle forti, di quelle che il giorno dopo ti fanno svegliare col mal di testa che poi si trasforma in nausea e poi devi correre al bagno a vomitare. Se Giuliano non mi avesse offerto da bere gli avrei spaccato la faccia.

Arrivai al night; c'era una fila molto consistente all'ingresso, e un buttafuori grosso e cazzuto in giacca e cravatta che faceva entrare le persone ad una alla volta. Immaginai il buttafuori a letto con Sabrina, tutti e due insieme come in una lotta greco romana. Perchè lui sembrava uno di quei lottatori del wrestling, ce li avete presente? Con il collo taurino, i tratti rudi del viso e le mani grosse come badili. Mentre ero in fila a pensare a quelle cose mi sentii strattonare un braccio, e quando mi andai a girare mi accorsi che si trattava di Giuliano.
"Ma che fai? Ti metti a fare la fila? Vieni dentro, che sennò qui fuori mi diventi vecchio".

Stefano.

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