lunedì 2 aprile 2012

Come una mamma.

(in foto: Erica Fontes, Kidnapped Slut, TeenFidelity.com)

Maria Stella mi colpì da subito per la sua bellezza, non c'è dubbio, ma soprattutto per il suo istinto materno. Accolse me e Sabrina nella sua vita come due bambini da accudire, da formare, e a cui dare uno spropositato amore. Anche nel modo di toccare le persone, era molto materna; lo faceva con delicatezza, con affetto. Prendiamo ad esempio quando arrivò a casa di Franco, insieme al marito. Andai io ad aprirgli la porta, ero nudo, come volevano le regole della villa (e io sono uno che rispetta sempre le regole). Quando Maria Stella mi fu davanti, notai che nel suo modo di guardarmi c'era lo stesso entusiasmo di una mamma che vede fare al proprio bambino una cosa sensazionale, una cosa di cui essere fieri.
"Quanto ben di Dio!" disse, poi mi accarezzò il pene, una carezza leggera, amorosa, e mi baciò. "Ciao tesoro. Gli altri sono in casa?".
Maria Stella entrò nel soggiorno insieme a suo marito, dove c'era Sabrina, anche lei nuda, che sistemava il tavolo su cui avremmo consumato il pesce. Maria Stella andò a baciare anche lei, carezzandole le natiche.
"Sabrina, ma questo culo è un monumento di bellezza. Come stai, amore?".
"Bene, grazie. E tu?".
"Tesoro, devo avvisarti che sono piuttosto affamata, e il tuo fidanzato mi fa venire l'acquolina in bocca".
"Ehi, vacci piano" rispose Sabrina scherzando. "Quello è il mio uomo".
"Beh, ma sarebbe uno scambio equo. Io ti cedo il mio" Ettore, che intanto si era già spogliato andò alle spalle di Sabrina e cingendola con le braccia le baciò il collo. Poi le afferrò le tette e le palpò.
"Sarò pure vecchio, ma ti assicuro che ci so ancora fare" le disse.
"Non lo metto in dubbio".
"Lasciala stare, porco!" Maria Stella lo ammonì divertita. "Non vedi che potrebbe avere l'età di tua figlia?".
Ora non vi so spiegare se quel giorno provai ansia in quell'occasione; purtroppo, in momenti come quelli, ero solito ad andare nel panico. Era una caratteristica che mi portavo fin da quando ero piccolo, quando vedevo i film porno, e provavo quel senso di ansia che certe volte non mi faceva avere neanche una buona erezione. Anzi, nella maggior parte dei casi non riuscivo a intostare. So solo che quel giorno, invece, ce l'avevo duro eccome. Forse perchè la mia esperienza insieme a Sabrina mi stava portando a livelli di auto controllo, e a livelli si sicurezza mai raggiunti. Mi sentivo eccitato, molto, ma mi sentivo anche capace di riuscire a controllarmi. Mi sentivo insomma molto più preparato di quella sera in cui, per la prima volta, decidemmo di coinvolgere Giuliano nei nostri rapporti. Quella sera, mi ricordo, ero nel panico più totale. Tanto che non riuscivo neppure a parlare. A casa di Franco invece era diverso. Certo, un pò d'ansia sempre ce l'avevo. Il sesso, forse, mi spaventava? Perchè provavo quella sensazione? In ogni caso, il mio stato d'ansia aumentò quando Maria Stella, dopo cena, si distese sul materasso, trascinato nel soggiorno appositamente per l'occasione da Franco, in attesa di essere scopata dal padrone di casa. Cominciò una lunga sessione di sesso orale tra i due, e io e Sabrina ce ne rimanemmo fermi a guardare; eravamo in piedi, in mezzo al soggiorno, con le braccia incrociate, come due servi che aspettano ordini. Ettore, invece, era seduto su una poltrona, con la gambe aperte e si massaggiava il pene, che faticava a indurirsi. Anzi, non dava per niente cenni di vita. Franco penetrò Maria Stella con il giocattolo che Giuliano aveva regalato a Sabrina, poi mi chiese se avessi qualche idea affinchè la signora potesse godere maggiormente. Io avevo tutte le parole bloccate in gola, e me ne rimasi imbambolato a guardare, come Sabrina, d'altronde, che si morsicò il labbro inferiore e mi guardò, come se attendesse da me qualche gesto, qualche accenno. Probabilmente, anche lei non sapeva come comportarsi in quella situazione. Era in evidente imbarazzo. Si sentiva una guardona, e la cosa la infastidì non poco.
"Beh, che ne direste di un pompino doppio?" domandò Ettore. "Due aitanti giovani come voi, sapranno sicuramente dare a mia moglie quello che cerca".
Guardai Sabrina, cercai sul suo volto il permesso a unirmi a Franco e Maria Stella. Lei mi sorrise, ma quasi in modo indifferente. Allora mi avvicinai, e insieme al padrone di casa puntai il cazzo contro il viso della bella cinquant'enne. Maria Stella prese entrambe i cazzi nelle mani e ad uno alla volta li infilava in bocca. Cavolo ragazzi, era sensazionale. Come già vi ho detto, non mi era mai capitato di stare in quel modo con una donna, all'infuori di Sabrina. Era sensazionale. La bocca calda, i baci, le carezze.
"E a me nessuno ci pensa?" chiese Ettore. Sabrina si voltò verso di lui, e capì che si riferiva al fatto che lei era l'unica che era rimasta fuori da quel gioco, e che per questo doveva giocare con lui. Sabrina ci si precipitò, inginocchiandosi ai piedi di quell'uomo di cinquant'anni. Aggredì il suo cazzo con la bocca e la lingua, sembrava assatanata. Forse era più la voglia di togliersi da quella condizione di guardona che la voglia di prendere quel cazzetto che manco si induriva. Mi girai a guardarla, vedevo soltanto la sua testa carica di capelli crespi che andava su e giù, e poi il viso di Ettore, con gli occhi chiusi e la bocca spalancata per il piacere. Ma per quanti sforzi facesse Sabrina, il suo cazzo non si induriva.
"Brava, piccola" mugolava Ettore, che le teneva una mano tra i capelli.
Io, come sapete, non sono il massimo a durare. Così iniziai a fiottare dopo qualche minuto, riversando tutta la mia sborra sul viso di Maria Stella, che quando si accorse che stavo venendo spalancò la bocca per accoglierne il mio seme dentro. Franco, invece, andò avanti per un'altra mezz'ora. Ma mi allontanai da loro, preferendo vedere come andava a Sabrina. Mi misi a sedere e guardai l'esecuzione di quel pompino.
"Così, così, così" Ettore era sul limite dell'orgasmo, e vedevo la testa di Sabrina andare su e giù con un ritmo accelerato. E poi sborra, tanta sborra, che Sabrina non ingoiò, perchè essenzialmente non ingoiava mai lo sperma di persone che non conosceva bene. Così si limitò a spargerselo sulla bocca e sulle guance.
Avevo la testa confusa, mi sembrava di essere ubriaco, ma ero indubbiamente anche un pò deluso dalle mie prestazioni. Mi sarebbe piaciuto durare quanto Franco, che si era dimostrato una macchina del piacere. Sabrina, dopo il rapporto orale, era andata dritta verso il bagno, per concedersi un'accurata doccia. Io invece me ne stetti ad aspettare che Maria Stella e Franco finissero la loro superba performance, ma non per spirito voyeristico, ma perchè avevo voglia di parlare con Maria Stella. Quindi la presi in disparte; aveva il viso macchiato dello sperma di Franco, ed era terribilmente stanca. Resistere alla potenza sessuale di quell'uomo era un'impresa titanica.
"Maria, ascoltami. Volevo chiedeti scusa".
"E perchè?".
"Per essere venuto dopo qualche minuto. Mi dispiace. Non vorrei che tu pensassi che sono uno di quegli uomini che traggono tutto il piacere dalle donne senza darne mai".
"Tesoro, se pensi questo, vuol dire che non hai capito nulla di me" sembrava un pò amareggiata. "Io amo gli uomini in modo spropositato. E non mi interessa quanto siano bravi a farmi godere. Io amo stare con loro, qualsiasi cosa accada. Non devi scusarti, oggi abbiamo trascorso una giornata meravigliosa" mi disse accarezzandomi il viso.

Stefano.

Nessun commento:

Posta un commento